14. Festa di Natale

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23 dicembre 2008

La sera della cena di Natale alla Fondazione Milan, Lucrezia arrivò alla villa indicata da Filippo con un taxi. Si era preparata meticolosamente per essere all'altezza della situazione, aveva chiesto più volte dettagli della serata al calciatore per essere sicura di non trovarsi fuori luogo. Non erano riusciti a vedersi durante l'ultimo mese, a causa dei rispettivi impegni, ma si erano sentiti ogni giorno anche solo con un messaggio e la voglia della nuotatrice di vedere il calciatore era ormai arrivata oltre il limite.

L'ingresso maestoso era stupendo addobbato con luci e decorazioni a tema natalizio; le auto di lusso parcheggiate dai Valet in elegante livrea rossa non facevano dubitare del tipo di invitati a quell'evento, e Lucrezia si fece prendere per qualche istante dall'incertezza. Lei non c'entrava nulla con quel mondo, avrebbe fatto la figura della ragazzina sciocca. Si senti di nuovo la bambina, figlia del segretario generale del console, che guardava dalle scale del consolato i dignitari stranieri, intenta a fantasticare su un mondo di cui non faceva parte.

Fece un profondo respiro e, dopo aver pagato il taxista che la incoraggiò a divertirsi, scese dall'auto e si avviò con passo deciso, Filippo l'aveva invitata e lei aveva diritto di partecipare. La bambina insicura non esisteva più, ora era una campionessa olimpica plurimedagliata, una brillante studentessa di relazioni internazionali, e una giovane donna sicura di sé. Avrebbe sorriso, parlato e dimostrato al mondo, ma soprattutto a se stessa, che poteva cavarsela anche in questa occasione.

Si avvicinò all'ingresso, passò attraverso il portone e si rivolse con gentilezza al giovane che faceva da cerimoniere. "Buona sera, sono Lucrezia Bernasconi, saprebbe dirmi se Filippo Inzaghi è già arrivato per favore?" chiese gentilmente sfoderando un enorme sorriso che non fu minimamente notato dal ragazzo il quale, senza alzare lo sguardo dalla sua cartelletta, rispose in modo molto deciso: "Bernasconi Lucrezia non è nella lista, non posso farla entrare né darle informazioni, mi dispiace deve andarsene".

Il tono freddo è distaccato del ragazzo fecero indietreggiare Lucrezia, che fosse stato uno scherzo di cattivo gusto?

No, impossibile quindi decise di riprovare con gentilezza e determinazione. "Mi scusi, sono certa che Filippo mi stia aspettando, è già arrivato?"

Il tono educato ma fermo fece alzare gli occhi al giovane, che la fissò visibilmente imbarazzato. "Mi scusi signorina, no non è arrivato ancora, se vuole accomodarsi su quelle poltrone la farò chiamare. Purtroppo, il Signor Inzaghi non ha specificato il nome della sua accompagnatrice e lei capisce non posso farla passare, rischierei il posto di lavoro" si giustificò mortificato. "Vede qui? Filippo Inzaghi +1" aggiunse solerte allungando la cartellina in direzione di Lucrezia per permetterle di leggere il suo elenco, nella speranza che la ragazza comprendesse la sua posizione.

"Capisco benissimo, non si preoccupi. Se lo avessi saputo, le avrei detto di essere il più 1 di Inzaghi" rispose divertita sciogliendo la tensione che si era creata.

Lo scambio non sfuggì alla coppia dietro di lei, composta da una giovane donna mora e dal suo accompagnatore, un giocatore del Milan che Lucrezia riconobbe all'istante.

"Filippo non cambierà mai!" esordi l'uomo rivolto alla nuotatrice e ponendo una mano sulla schiena della moglie, la quale rivolse un sorriso radioso alla giovane ragazza bionda.

"Sto imparando a conoscerlo" rispose prontamente quest'ultima porgendo loro la mano "la + 1, Alias Lucrezia Bernasconi" si presentò lei con delicatezza.

"Gabriella e Alessandro Nesta e spero vorrai aspettare Filippo con noi, piuttosto che su quei divanetti" affermò la donna, non prima di aver preso sottobraccio la bionda, lasciando al marito il compito di convincere il giovane all'ingresso a non fare storie.

L'istante prima del tuffoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora