Il comandante afferrò Natostanco per la camicia, e, strattonandolo, lo costrinse ad alzarsi in piedi.
«Ora ti mostrerò cosa significa essere un capo!»Amina fece un passo agitato, quindi riuscì a reprimere l'impulso di frapporsi fra lui e il prigioniero. «Questa non è autorità, né autorevolezza. Sei solo un prepotente.»
«Cosa vuoi saperne, tu!»
«A quanto pare, invece, ho capito più io in pochi giorni di prigionia, che tu in tutti i tuoi anni di pirateria. Essere un leader significa ispirare gli altri, conquistarsi il loro rispetto, la loro stima, la loro fiducia con le proprie azioni! Tu diffonderai solo paura!»Ci fu un mormorio diffuso.
Straziamilza prese a sbraitare, era così infervorato che a ogni parola scuoteva l'ostaggio, che ancora reggeva per i vestiti, e sputazzava goccioline di saliva. «Conserva le belle parole per i tuoi salottini da ricca! Io uso un linguaggio che loro conoscono, e comprendono: sanno che sono più forte e più intelligente di loro, e questo mi dà diritto di vita e di morte su chiunque sia a bordo!»
«Ma è questo ciò che vogliono?» Si rivolse di nuovo ai fuorilegge assiepati in semicerchio intorno a loro «è questo che desiderate, per il vostro futuro? Incertezza e terrore? Oppure qualcuno su cui poter contare, se le cose si mettono male?»
Stavolta, nessuno aprì bocca: l'unico suono erano il sussurro del vento tra le sartie, e il lieve sciabordare dell'acqua lungo le murate.
Se anche erano d'accordo con lei, nessuno aveva il coraggio di opporsi apertamente al dittatore autoproclamatosi. La ragazza comprese, allora, che il pubblico stava aspettando la conclusione di quel duello, e che difficilmente qualcuno si sarebbe schierato al suo fianco.
«La paura funziona sempre!» Esultò Straziamilza «io ho già ottenuto tutto quello che volevo, e ho il diritto di conservarlo. Loro lo sanno... e, sotto sotto, lo sai anche tu!»
«L'unica cosa che otterrai, se continui su questa linea, sarà un pugnale nella schiena!»
Il colosso inarcò un sopracciglio. «E chi ce lo metterà? Tu?»
«Scherzi? Io te lo ficcherei nella gola, guardandoti negli occhi!» Le parole le uscirono da sole, impossibile stabilire se per l'emozione o perché si era immedesimata troppo nella parte. «Non sono una codarda che trama alle spalle, io!»A quelle parole, il volto del bucaniere si trasfigurò, assumendo al contempo un colorito violaceo. Sollevato di peso il prigioniero, lo scaraventò lontano; quindi si batté due volte il petto con entrambe le mani, in un gesto teatrale e provocatorio, con tale foga che il rumore sembrò propagarsi da prua a poppa.
«Forza allora! Prova a colpirmi, e vediamo se nelle tue chiacchiere c'è anche un po' di sostanza!»
Alla fine, era soltanto così che la faccenda poteva concludersi.
Nessuno l'avrebbe appoggiata, ispirato dalle sue parole accorate.
Nessuno si sarebbe schierato al suo fianco, ergendosi a suo campione.
Era così che funzionava, in quel branco di predatori selvaggi: qualcuno aveva sfidato l'alfa, e i gregari sarebbero semplicemente rimasti lì a osservare, aspettando di sapere chi li avrebbe guidati nella prossima caccia.
Velluto si era sempre vantata di essersi guadagnata tutto ciò che aveva con le sue sole forze, e questo era uno dei motivi che più avevano suscitato la sua ammirazione.
Ma lei sarebbe stata capace di fare lo stesso?
Il suo avversario era alto un quarto di Stelo più di lei, ed era un combattente esperto. I pronostici erano tutti a suo favore, e tuttavia la giovane non aveva altra scelta che tentare.
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Velluto
AdventureLe Vespe, i temibili pirati dell'aria, sono ridotte a un pugno di persone senza legge. Dopo aver aiutato Duncan e l'Esercito dei Popoli Liberi a fermare i folli piani di egemonia delle Api, i bucanieri hanno abbandonato la loro isola e si sono diret...