capito 8

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ELENA
Finita scuola mi dirigo a casa. Non ho tutta questa fame quindi mi preparo un toast e mi stendo sul divano a leggere e stranamente non sono presa dalla lettura come mio solito perché penso solo e solamente ad una persona (dai non c’è neanche bisogno che vi dica il suo nome che già sapete d chi sto parlando). Ho bisogno solo che è ad un progetto scolastico. Lascio perchè il libro perché tanto è inutile e mi metto le cuffie. Bevo un po' di succo e vado nella mia casetta in bici. Appena arrivo vedo Spot d’avanti alla porta che mi aspetta e quando mi vede mi corre incontro e quasi per la contentezza mi fa cadere a terra. Gli do da mangiare e insieme andiamo al maneggio di Carter. L'equitazione è il mio piccolo segreto, una cosa solo mia e di Sara. I miei genitori non ne sanno nulla, e a volte mi sento un po' in colpa, ma non posso fare a meno di adorare quel momento in cui metto piede nella scuderia. L'odore del fieno, il suono degli zoccoli sul terreno, la sensazione della sella sotto le mani... tutto mi fa sentire libera come nient'altro.  Ho sempre avuto una passione per i cavalli, fin da piccola, ma i miei genitori pensano che sia una perdita di tempo o troppo pericoloso o almeno questo è quello che credo pensino perché mi hanno completamente vietato di metterci piede. Quindi, mi limito a parlarne con Sara, che è l'unica che sa. Lei mi copre, mi accompagna ogni tanto e, anche se non monta, mi aspetta al lato del campo a guardarmi è così che ha imparato anche lei sempre di nascosto come si sta su una sella. A volte, dopo una lezione, mi chiede com'è andata, e le racconto tutto, dagli ostacoli più difficili ai momenti in cui mi sembra di volare. È il mio rifugio, un posto dove posso essere completamente me stessa, senza dover rispettare tutte le aspettative o le regole che i nostri genitori hanno sempre imposto. Quando sono in sella, mi dimentico di tutto il resto, dei problemi, delle preoccupazioni, e mi sento davvero in pace. Sara capisce quanto questo significhi per me, e so che posso fidarmi di lei. Spero solo che un giorno i nostri genitori capiscano quanto l'equitazione sia importante per me... ma per ora, sono felice che almeno Sara sia dalla mia parte. Appena entro Carter il mio migliore amico nonché il mio favoloso istruttore mi abbraccia e mi stringe a sé, è come il fratello maggiore che non ho mai avuto, lui è qualche anno più grande di me e ci conosciamo per degli incontri a scuola per dei laboratori su i mammiferi presenti sulla terra e lui è venuto a raccontarci la sua esperienza con i cavalli. “Non sapevo saresti venuta, non è domani l’allenamento? Se vieni fuori dall’orario prestabilito o vuoi goderti Legend o è successo qualcosa” che scemo capisce tutto “Soliti problemi” per fortuna gli basta come risposta. Lui è alto riccio e figo è proprio un bellissimo ragazzo ed ha una voce che ti tranquillizza e che di ispira una fiducia come nessun altro. Mi dirigo alle stalle e subito Legend il mio stallone di 7 anni comincia a nitrire, lui è un Mustang di razza pura nero e bianco è cavallo speciale, sembra uscito da una storia epica. È un po' selvaggio, con quei suoi occhi profondi e attenti che sembrano guardarti dentro, come se stesse sempre cercando di capire chi ha davanti. Lo hanno chiamato Legend non solo per il suo aspetto, ma per la sua storia. È stato maltrattato in passato, e questo lo ha reso diffidente e difficile da gestire per chiunque... tranne che per me. Quando l'ho incontrato per la prima volta, c'era qualcosa in lui che mi ha subito attratto. Era lì, nel suo recinto, lontano dagli altri cavalli, e mi guardava con una sorta di sfida mista a paura. Ho saputo subito che dovevo provarci. Ci sono voluti mesi di pazienza e piccoli gesti, ma lentamente, Legend ha iniziato a fidarsi di me. Ora, quando lo vedo, è come se il mondo si fermasse. Non è un cavallo facile, è ancora molto cauto con gli estranei e si spaventa facilmente, ma con me è diverso. Quando siamo insieme, sembra quasi dimenticare il suo passato. Lo vedo nei suoi movimenti più sciolti, nella fiducia con cui accetta la sella e nel modo in cui mi segue senza esitazioni. Ogni volta che lo monto, è come se stessimo comunicando in un modo che va oltre le parole. Legend mi ha insegnato tanto sulla pazienza, sulla fiducia e su quanto possa essere forte un legame, anche tra un cavallo e una ragazza. È un'anima ferita, ma con un cuore grande, e sapere che si fida di me mi fa sentire incredibilmente fortunata. Perché, alla fine, siamo due esseri che hanno trovato conforto l'uno nell'altro. Mi faccio annusare per fargli capire che sono io, lui si lascia coccolare per un po'poi lo porto fuori dal suo box e lo sello. Saluto Honey, Sole, Metal e Universe (gli altri cavalli). Salutati tutti mi dedico solo e solamente al mio cavallo, lo spazzolo e lo porto nel bosco. Appena arrivo al mio covo, Spot ci corre incontro salutando Legend, quei due sono amici per la pelle. Per una manciata di secondi sento Legend irrigidirsi di colpo, così alzo lo sguardo e con mio stupore noto che Sara ci osserva da un po’ “Ciao sorellina” sorrido e l’abbraccio “Ciao sa” il suo sorriso ogni volta mi scioglie “Come stai?” che domanda stupida ma i commenti li tengo per me “Beh bene non si può di certo dire” Legend capisce l’inesistenza di una minaccia e comincia a brucare tranquillo l’erbetta e lo lascio fare “Sempre per lei vero? Ele lo sai che prima o poi dovrai parlarle” io cerco di sorridere ma esce fuori una piccola smorfia “Lo sai che lo so però spero che quel momento arrivi il più tardi possibile” lei sorride mettendomi una mano sulla spalla come per consolarmi “Mi accompagni al maneggio?” lei sorride contenta e insieme ci incamminiamo verso il maneggio. Durante il tragitto lei mi parla del suo istruttore di nuoto del quale è innamorata persa, che tipa!

LUDOVICA
Mamma mia non ho fatto nulla oltre poltrire sul divano a scrollare TikTok però mi sono chiusa in camera a disegnare. Oggi è uno di quei pomeriggi che sembrano infiniti. Il cielo è pieno di nuvole bianche e l'aria è ferma, quasi soffocante. Non c'è niente di particolare da fare, e anche se ho i compiti da finire, non riesco a concentrarmi. Sembra che il tempo si sia fermato, e ogni minuto passa lentamente, uno dopo l'altro, senza che succeda nulla di interessante. Ho provato a guardare un po' di TV, ma non c'è niente che mi prenda veramente. Tutto sembra noioso, come se il mondo intero fosse in pausa. Ho mandato qualche messaggio alle mie amiche, ma anche loro sono prese dalle loro cose, o semplicemente non hanno voglia di chiacchierare. Mi sono seduta alla finestra, guardando fuori, ma non c'è niente di nuovo da vedere. Le solite case, gli alberi che non si muovono nemmeno con un po' di vento, e la strada deserta. Mi sento bloccata, come se fossi intrappolata in una bolla di noia da cui non riesco a uscire. Alla fine, ho deciso di mettere su un po' di musica, sperando che mi tiri su il morale, ma anche quella sembra non avere lo stesso effetto di sempre. È uno di quei pomeriggi in cui tutto sembra spento, senza colore né emozione. Alla fine mi stendo sul letto e mi metto a pensare, domani in città c’è la sagra della pizza e tutta quanta la mia classe ci andrà quindi mi tocca. Mi metto il pigiama e mi guardo Netflix come ogni sera ovviamente Heartstopper con un contorno di film mentali stra pazzi.

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