GABRIELLA
Non posso crederci ho incontrato la mia salvezza: Elena. Pensavo che nessuno ci avrebbe mai sentito e mai trovato ma direi che è successo tutto il contrario. Elena è una ragazza molto bella ma anche molto sveglia. Appena entriamo nel maneggio un tizio ci accoglie “Elena che è successo?” direi abbastanza incredulo dalla situazione “Lascia perdere Car, lei è Gabriella, Ga lui è Carter. Bene le chiacchiere per dopo. Portiamo Rigel nell’ala ovest del box di Legend e prendi la cassa rossa che si trova a destra del box di Universe e fai in fretta” lui sorride “Agli ordini capitana” ridacchio e subito conduciamo i cavalli verso i box. Arrivati lì con tutto l’occorrente Elena comincia a bendare lo zoccolo di Rigel che è sempre più occupato a parlare con Legend, non è mai stato così socievole con gli altri cavalli. Quei due mi piacciono molto, li vedo bene insieme, sono sono molto uniti. In effetti sento di essere legata ad Elena. Quella ragazza non me la racconta giusta. Indagherò.ELENA
Ho appena finito di medicare Rigel, caspita era messo proprio male, si è procurato una bella distorsione ma non sono sicura sia una cosa troppo grave. Sento alcune voci in lontananza e decido di andare a curiosare, prima però sistemo le bende usate per il cavallo “Gab io vado fuori, Rigel è in buone mani e tu puoi sempre rimanere qui, carter sarà sicuramente entusiasta dell’idea” lei sorride contenta “Certo grazie di tutto” sorrido e mi dirigo fuori ma non appena esco dai box Sara mi corre incontro con il fiatone “ehiehiehi calma sorellina che succede?” lei riprende velocemente fiato “scusascusascusa mamma e papà non ti vedevano tornare, non potevo mentire, sono qua!” sbarro gli occhi “Sara ma che diamine ti è saltato in mente! Vabe io e te facciamo i conti dopo” Gabriella deve venire con me, se la vedono è la fine “Ga seguimi, ti spiego dopo però fidati di me e non fare domande. Sara tu fai finta di non trovarmi, tieni le chiavi e sposta la bici sul retro, falli andare via e scrivimi un messaggio capito?” lei prende al volo le chiavi e annuisce “Contaci sorellona” lei si allontana e io trascino Gab verso il fienile “Ti prometto che avrai una spiegazione a tutto” lei un po’ scettica fa un cenno con la testa. La conduco verso delle balle di fieno nel fienile, le scosto un po’ per avere la possibilità di aprire la botola presente sotto le balle che conduce al granaio “Solo io e Carter conosciamo questo passaggio” apro la porticina e faccio un cenno a Gab di entrare, un tunnel abbastanza lungo ci attende. Accendo la torcia che si trova sempre alla destra della botola. Attraversato conduco Gab sotto la porta d’accesso al granaio. Do due colpi secchi e questa si apre di colpo facendoci entrare. Salgo la scala di legno che scricchiola sotto i miei piedi, ogni gradino sembra dirmi di fare attenzione, ma io ormai la conosco a memoria, è il mio nascondiglio segreto. Nessuno ci va mai, e questo lo rende perfetto. È piccolo, ma a me sembra enorme quando sono lì sola. Lo abbiamo costruito io e Carter quindi è il solo a sapere della sua esistenza. Il soffitto è basso e devo chinarmi un po’ per non sbattere la testa sulle travi di legno grezzo, che hanno l’odore di polvere e paglia secca. La luce che entra dalle piccole finestre rotonde è soffusa e dorata, come se il sole stesso avesse deciso di rallentare quando arriva qui dentro. Dalla finestra si vede il recinto dei cavalli e, se mi sdraio vicino al bordo del soppalco, posso spiare cosa succede sotto senza essere vista. Il pavimento è coperto di vecchi sacchi di iuta e qualche balla di fieno, e ogni tanto, se mi sdraio sulla schiena e chiudo gli occhi, posso sentire il lieve fruscio delle foglie mosse dal vento fuori. Il rumore dei cavalli che nitrano in sottofondo mi tiene compagnia, insieme al canto degli uccelli che entrano e escono dalle travi sopra di me. Ho sistemato qualche coperta vecchia e cuscini di in un angolo, così per stare più comode. Ci sono anche scatoloni pieni di roba dimenticata che non ho mai il coraggio di buttare, ci sono vecchie selle, briglie rotte, e strani oggetti che non saprei nemmeno identificare. Purtroppo è polveroso e pieno di ragnatele agli angoli, ma a me non importa. Passata una mezzora a raccontare a Gab la storia dei miei e della mia passione per l’equitazione sento vibrare il telefono e vedo sul displleggermente scheggiato il messaggio di via libera mandato da Sara. Saluto Gabriella e prendo subito la bici.
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OUR HISTORY
General FictionDue ragazze Elena e Ludovica, con due vite separate ma con un unico identico obiettivo, decidono di intraprendere una lunga avventura con i loro amici. Avventura che si rivelerà essere più rischiosa del previsto! Elena una ragazza grintosa, piena d...