capitolo 9

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ELENA
Oggi credo che ci sia la saga della pizza come ogni anno. Quando arriva quest’evento, il mio paesino si trasforma in un posto magico, pieno di vita e di profumi che ti fanno venire l’acquolina in bocca non appena metti piede in strada. Le bancarelle sono ovunque, e ogni angolo è pieno di gente che ride, parla e si gode la serata. Le luci colorate sono appese sopra le vie, creando un'atmosfera calda e accogliente, come una festa che sembra non finire mai. Il profumo di pizza è nell’aria, e non è una pizza qualunque: è la migliore che tu possa immaginare! Ci sono tutti i tipi possibili, dalle classiche margherite a quelle più strane con ingredienti che non avresti mai pensato di mettere su una pizza. Ogni pizzaiolo ha il suo stand, e tutti competono per fare la pizza più buona. È impossibile scegliere, quindi finisco per prendere una fetta qua e là, assaggiando tutto. La crosta croccante, il formaggio filante, e quel pomodoro che sa di estate... sono semplicemente perfetti! Ma non è solo il cibo a rendere la sagra speciale. C'è sempre musica dal vivo, con band locali che suonano canzoni che conosci a memoria, e la gente balla senza pensieri. Le famiglie passeggiano insieme, i bambini corrono intorno ridendo, e anche i più grandi sembrano tornare un po' bambini. C’è anche la giostra che gira al centro della piazza, e anche se magari è un po' vecchia, ha sempre il suo fascino. La sagra della pizza è uno di quei momenti in cui tutto sembra perfetto, dove ti senti parte di qualcosa di più grande. E anche se sai che domani tornerà la solita routine, in quei giorni di festa ti sembra che il mondo sia un posto migliore, fatto di pizza e risate. Ci va tutta la mia classe. Devo convincere mia sorella ad accompagnarmi, non può lasciarmi da sola. Scendo a fare colazione ma vedo Sara e mamma che litigano. Quando quelle due cominciano a discutere animatamente, è come se tutto il mondo intorno a me si bloccasse. Sara è sempre stata quella con più grinta. Ha una personalità forte e non ha paura di dire quello che pensa, anche se a volte potrebbe forse contare fino a dieci prima di parlare. Mia madre, d'altra parte, è testarda e vuole sempre avere l'ultima parola. Metti insieme queste due cose, ed è facile capire perché spesso finiscono per scontrarsi. Sara alza la voce per difendere il suo punto di vista, e ha quel modo di incrociare le braccia e mettere su quella sua espressione ostinata, con le labbra strette e gli occhi che brillano di sfida. Non è cattiva, ma odia sentirsi dire cosa fare, soprattutto quando pensa che nostra madre non la capisca. Mia madre invece, cerca di mantenere la calma all'inizio, ma si vede che sta lottando per non perdere la pazienza. La sua voce diventa più fredda e tagliente man mano che la discussione si accende. Le sue parole sono sempre cariche di preoccupazione e protezione, ma spesso suonano come imposizioni a Sara, che non sopporta essere trattata come una bambina. Ogni volta che succede, io cerco di stare in disparte, sperando che le cose si calmino in fretta. È strano, vederle così mi fa sentire come se stessi in bilico tra due mondi che non riescono a trovare un punto d'incontro. Alla fine, di solito la lite si spegne da sola, con Sara che si chiude in camera e mamma che resta in cucina, silenziosa e con quel misto di frustrazione e tristezza che le si legge sul viso. E io rimango lì, in mezzo, a chiedermi perché non riescano a capirsi davvero. Anche questa volta succede la solita storia e frustrata mi avvicino a mamma “Mi puoi spiegare che cavolo le prende” mia madre mi guarda torva “Lo sai che succede e stasera quella maleducata di tua sorella la sagra se la può benissimo scordare!” no, che palle non può farmi questo. “Nono mamma Sara esce stasera, mi serve” lei si gira con uno sguardo di una che di pazienza non è ha neanche un po' “Te lo puoi scordare. Che devi fare, conquistare qualche ragazzo? Beh non ti serve di certo l’aiuto di tua sorella” se va be, meglio lasciar perdere. Sbuffo forse troppo forte perché sene accorge “Ascolta ragazzina finchè state in questa casa questo atteggiamento di sufficienza nei miei confronti deve sparire. Facciamo così, rimanda le tue conquiste a un altro giorno perché non esci neanche tu! Così vediamo chi è che comanda” che ingiustizia, mangio un biscotto e nel mentre vado da Sara. La trovo in camera intenta a borbottare qualche maledizione oscura contro la mamma “Si può sapere che hai fatto questa volta?” lei si gira “Le solite cose” certo e per queste sue solite cose anche io sono chiusa in casa “Ti rendi conto che neanche io oggi potrò mettere piede fuori casa?” lei mi guarda stupita, e certo si è persa la mia scenata con la mamma, si butta sul letto e sbuffa. La imito sdraiandomi accanto a lei e per quelli che sembrano attimi lunghissimi guardiamo il soffitto senza proferire parola. Passati cinque minuti buoni quella scema di Sara mi fa sobbalzare perché si alza di scatto e quasi mi butta giù dal letto “Che idea!” ottimo un’altra delle sue idee folli, ma infondo mi interessa perché le sue idee funzionano la maggior parte delle volte “Spara sorellina!” mi giro subito verso di lei. “Ascolta visto che mamma e papà escono con i loro colleghi stasera, io e te sgattaioliamo fuori e prendiamo il motorino (si mia sorella ha un motorino) ci dirigiamo alla festa, tu parli con ludo ovviamente con il mio aiuto e vedrai che ci divertiremo tantissimo, ma entro le 23:00 dobbiamo stare qua se nò ci beccano” annuisco soddisfatta, non mi sembra una cattiva idea.

LUDOVICA
Mi metto dei classici cargo con un top non troppo scollato. Spero ci sia Elena. Aspe perché sono così entusiasta dell’idea? Boh non lo so, spero vivamente di non annoiarmi anche se ne dubito fortemente. Mi lavo i denti e mi pettino i capelli una tortura visto che i nodi fanno un male cane. Dopo poco esco e mi dirigo verso la piazza centrale. Sento subito un irresistibile profumo di pizza e subito mi dirigo verso uno dei tendoni cercando i miei compagni di classe. Li vedo e li saluto, sì vedo anche Elena che mi saluta c’è anche sua sorella, carina pure lei ma meglio Elena sinceramente. Ci sediamo ad un tavolo e una cameriera molto gentile ci chiede le pizze. Riferiti tutti gli ordini la ragazza se ne va sempre con un sorriso molto contagioso aveva un bellissimo stile che carina! La serata procede bene, troppo bene, incrociamo le dita non si sa mai. 


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