Chiamarsi per nome

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James fu svegliato malamente da Sirius che, probabilmente, se l'era presa per la battuta sulle sue doti di rimorchiatore. Per essere più dettagliati fu svegliato con un Levicorpus. Solo dopo che si era scusato Felpato lo aveva lasciato andare:
"Sirius liberarmi dai!"
"Solo se ti scusi e ammetti di essere un coglione"
"Neanche per sogno"
"D'accordo allora io vado a colazione, ciao"
"Sirius aspetta"
"Dimmi"
"Mi scuso con te e sono un coglione"
"Ottimo"
Con un colpo secco di bacchetta Ramoso venne liberato
"Questa la paghi Felpato".
I due ora si trovavano in sala grande a fare colazione.
"Lunastorta passami un toast" disse James mentre con un coltello prelevava una dose abbondante di marmellata alle fragole.
"Anche la caraffa del latte gentilmente" questa si mosse da sola verso la mano di James, Frank Paciock gli si sedette vicino "capitano ti conviene mangiare di meno, altrimenti la Nimbus 1001 non sopporterà il tuo peso", Sirius scoppiò a ridere finché un non gli arrivò della Marmellata in faccia.
"Ok sto zitto" disse Felpato pulendosi la faccia con la tovaglia.
In quel momento Remus si alzò "io vado in sala comune abbiamo un' ora buca sta mattina". James esibì un sorriso rilassato "così si inizia l'anno! Io ti raggiungo dopo ho ancora fame".
Allungò la mano verso un pasticcino al miele.

Lily

"Sono in ritardo, sono in ritardo, sono in ritardo", Lily entrò in sala grande prese un pasticcino al volo e si diresse verso la classe di storia della magia. Arrivò giusto in tempo e come sempre seguì la lezione con interesse scrivendo ogni singola parola detta dal Professor Rüf. Ci sarebbero volute ore per risistemare quegli appunti ma sarebbe stata ripagata con una E (Eccezionale).
Alla fine della lezione si attardò ad uscire per evitare l'ingorgo post campanella, raccolse lentamente tutti i suoi libri, si sistemò la coda e si diresse con calma verso la porta, per poi alzare gli occhi al cielo quando vide chi c'era ad aspettarla.
"Che ci fai qua Potter?" il ragazzo era appoggiato allo stipite della porta, mostrando un atteggiamento sicuro "Beh sai, questo sabato andiamo a Hogsmeade e mi domandavo se..." "no"
"Vabbè tanto...."
"si si lo so arrendermi, fascino, bla bla bla ", lo superò con una camminata veloce per andare verso la prossima classe, ma James le gridò dietro
"Scherza pure Evans, ma quest'anno ti arrenderai al mio fascino"
" quando la Gringott andrà in bancarotta" gridò di rimando lei.

Dopo la lezione di Aritmazia, Lily si diresse verso la guferia per mandare una lettera ai suoi genitori. Per la strada incontrò Rodolphus Lestrange, insieme a Narcissa e Bellatrix Black, accompagnati da Severus Piton. Nessuna della due sorelle Black assomigliava a Sirius.
Avevano entrambe lo stesso viso, le uniche cose diverse erano i capelli e gli occhi che non solo erano di colori diversi, rispettivamente grigi e marroni, ma mentre Narcissa aveva uno sguardo altezzoso, Bellatrix aveva gli occhi incavati e uno sguardo davvero molto inquietante. "Ehilà Evans come va?" disse Rodolphus, "Starei meglio se tu non mi stessi tra i piedi, Lestrange"
"Lurida sanguesporco, dovresti portare più rispetto a chi ti è superiore", rispose Bellatrix.
"Ehi Severus divertiti con noi" lo invitò Rodolphus.
"Questa sudicia sanguesporco non merita le mie attenzioni".
Bellatrix fece una risata terrificante all'affermazione del suo compagno di casa.
Rodolphus puntò la bacchetta in faccia a Lily e pronunciò
"Diffindo!"
Sulla guancia di Lily comparve un piccolo taglio e il sangue colò a terra "Dovrò dire a quel lurido magonò di usare una pozione disinfettante"
disse Rodolphus in tono canzonatorio, sorridendo. Tutto quello che accadde dopo fu molto confuso: dalle spalle di Lily arrivo un lampo giallo e Lestrange si trovò appeso a testa in giù, Severus e Bellatrix presero le bacchetta ma prima di poter dire 'incantesimo' furono disarmati. Narcissa era andata subito a soccorre Rodolphus, ma quando prese la bacchetta per recitare il controincantesimo fu disarmata anche lei.
La rossa guardò dietro di lei e scorse i Malandrini con la bacchetta sguainata e con uno sguardo assassino, James tremava di rabbia.
Sirius parlò ai quattro bulletti che avevano aggredito Lily:
"adesso noi conteremo fino a tre e vi lasceremo andare, ma il primo che cercherà di attaccarci sarà schiantato e poi subirà una fattura orcovolante". Il suo sguardo si concentrò sulle sue due cugine trasmettendo una certa furia assassina "ai parenti non si fanno eccezioni, anzi saranno puniti più duramente: 1...2...3!" Rodolphus venne liberato e scappò via con la sua banda.
Black si girò verso Potter "Ti lasciamo Ramoso, noi andiamo a fare una partita a carte."
James si avvicinò e tese la mano verso Lily.
"Non ho bisogno del tuo aiuto" disse Lily infastidita.
"Dannazione Evans, perché fai così!?"
gli rispose lui accigliato,
"Perché già mi hai aiutato abbastanza, non lascerò che ti vanti anche di questo, Potter". La rabbia invase gli occhi di James "oh già, quindi tutto quello che faccio ha sempre come secondo fine il fatto che me ne debba vantare giusto?
SAI CHE TI DICO EVANS? LA PROSSIMA VOLTA INVECE DI FISSARE PITON SPERANDO CHE INTERVENGA, CAVATELA DA SOLA PERCHÉ IO NON SARÒ LÌ PER AIUTARTI ".
Tutto ad un tratto si calmó, per quasi trenta secondi ci fu un silenzio imbarazzante, e solo allora Lily si rese conto di quanto fosse stata ingrata e prevenuta nei confronti di James.
"Ci vediamo Lily", fece per andarsene.
"James aspetta! " lui non si girò.
Lily quella mattina saltò antiche rune e andò nel dormitorio a parlare con Emmeline.

James

Ramoso era sul letto con lo sguardo perso nel vuoto e la testa affollata da mille pensieri. Pensò che non aveva mai parlato con Evans di quello che era successo l'anno prima, pensò al fatto che poteva avere tutte le ragazze che voleva e invece era incatenato a una che lo rifiutava, pensò che probabilmente lei non aveveva accettato quel aiuto perché troppo orgogliosa, poi ci ripensò e si disse che non aveva accettato perché lo vedeva come uno stronzo che la prendeva solo in giro. Ma il pensiero che più lo assillava era un <<mi ha chiamato James>>

Lily

"Ok Lily ho capito, ti sei comportata da vera stronza". La rossa abbassò lo sguardo "ti sei per caso dimenticata di dirmi qualcosa?" le chiese l'amica.
Lei alzò gli occhi e con sguardo incerto rispose: "Sì, mi ha chiamata Lily"

*Arrendersi* Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora