Da sempre

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James

James camminava su e giù per il corridoio preso dai nervi, quando qualcuno gli appoggiò la mano sulla spalla, si girò: era Sirius "sei sicuro di sentirtela?" Ramoso fece un respiro profondo "si, ce la posso fare".

Sirius

"D'accordo adesso andiamo a cercare Corner, l'hai detto tu no? Appendiamolo sulla finestra della torre di astronomia" il suo amico sorrise sentendo quelle parole "Magari dopo, ora devo fare quello che devo fare, lo sai" Sirius sbuffò fingendo disinteresse "vabbé facciamo che ti lascio solo, cerca solo di non svenire, io vado a duellare" "ok" rispose James evidentemente in ansia, alzando gli occhi al cielo Felpato si diresse verso il club dei duellanti ad aspettarlo c'erano Remus e Peter "allora come sta?" Chiese Peter molto in apprensione "come stai tu di solito" gli rispose con un mezzo sorriso sulla faccia, Remus cercò di trattenere una risata ma con scarsi risultati, Codaliscia invece fece un sorriso di circostanza e abbassò lo sguardo "Non te la prendere Pet lo sai come è fatto Sirius" gli disse Remus nel tentativo di tirargli su il morale.
I ragazzi del settimo anno avevano la liberta di gestire come meglio credevano il loro tempo libero al club dei duellanti a patto che si allenassero almeno per tre ore a settimana.
Sirius si guardò in giro in cerca di qualcuno con cui duellare, quasi subito individuò quel Marcus e un ghigno si fece largo suo suo bel viso "Ehi tu, ti andrebbe di duellare?" il ragazzo si girò e lo guardò con la sua solita espressione stupida "io?" disse toccandosi il petto con il pollice, Sirius alzò gli occhi al cielo "Si tu, allora?" il ragazzo sembrava spaventato e restio ad accettare così per cercare di facilitargli la decisione Felpato lo rassicurò "non ti preoccupare ci andrò piano con te, d'accordo?" si poteva quasi vedere il cervello di Marcus che si spremeva alla ricerca di una via di fuga dall'essere messo in ridicolo davanti a tutti, dalla vena sulla sua fronte che pulsava a dismisura e dalla sua faccia che diventava via via sempre più rossa; alla fine dovette arrendersi perché il tutto cessò di colpo e lui fece un su e giù con la testa per annuire e così il ghigno di Sirius si allargò, poggio entrambe le mani sul piedistallo sulla quale si svolgevano i duelli, spiccò un salto e aiutandosi anche con la forza delle braccia ci salì, il suo avversario invece si avvio lentamente verso gli scalini e li salì altrettanto lentamente quasi a voler ritardare il più possibile il momento del misfatto, Sirius perse la pazienza quando ancora più lentamente si mise a estrarre la bacchetta "oh andiamo amico vorrei finire prima d pranzo" gli intimò preso dai nervi, a malincuore Marcus prese posizione e dopo il solito inchino e i soliti dieci passi iniziò il vero e proprio duello il giovane Black fu molto più veloce "Furnunculus" la fattura orcovolante colpì il suo avversario in pieno viso cosicché degli orrendi bubboni gli spuntarono sulla faccia, tentò di contrattaccare ma Sirius lo anticipò di nuovo "herbifors" anche questo incantesimo andò a segno e dei fiorellini violetti spuntarono sulla testa del malcapitato, cosa che fece esplodere il pubblico in una risata che probabilmente riecheggiò per tutto il castello, Sirius lanciò un Levicorpus non verbale e Marcus si ritrovo a testa in giù "strano, mi aspettavo dei fiorellini gialli dalla tua testa" lo schernì Sirius, poi fece spallucce "Accio mutande!" Marcus fece un espressione di doloree dalla sua bocca uscì un urletto soffocato, si senti il rumore della stoffa che si strappava e dei boxer stracciati con dei cuoricini stampati volarono in mano a Felpato "che con il suo solito ghigno disse "davvero Marcus? i cuoricini?"

Intanto nel corridoio

James

Ramoso non riusciva davvero a capire cosa gli stesse succedendo lui James Potter il ragazzo più forte di tutta la scuola, il cercatore migliore di Grifondoro a degli ultimi vent'anni, colui che aveva ai piedi tutte le ragazze di Hogwarts se la stava facendo addosso perché di li a pochi minuti avrebbe dovuto dichiararsi a una ragazza, cosa che aveva fatto milioni di volte.
Già milioni ma James ricordava la prima volta che aveva chiesto a Lily di uscire al terzo anno davanti a tutti ricordava anche esattamente la sua risposta "Non uscirei con te neanche per tutti i galeoni della Gringott" ma ora è diverso e lui lo sapeva, stavolta se non avesse detti le parole giuste l'avrebbe persa per sempre.
Per la seconda volta in quella giornata James sentì qualcuno toccargli la spalla, si girò e come gli succedeva ogni volta quando vedeva Lily il suo cuore perse un battito e i suoi occhi si illuminarono appena incontrarono gli occhi della ragazza "allora cosa dovevi dirmi?" disse lei con impazienza, James prese un respiro profondo incominciò subito a parlare "ti prego solo di non interrompermi nel mezzo del discorso perché se perdo il filo non sono sicuro che riuscirei a ritrovarlo, vorrei prima di tutto dirti la cosa più importante quella che forse tu non hai ancora capito - lei alzo un sopraciglio - io ti amo Lily, da sempre, da quando ti sei presentata dopo lo smistamento il primo anno e lo so quello che tu pensi di me e hai
perfettamente ragione sono solo uno sbruffone, uno stupido e arrogante ragazzo che esce con tante ragazze solo perché la cosa lo fa sentire più sicuro di se, lo fa sentire meglio e lo solleva dal fatto che l'unica ragazza di cui davvero gli importa lo ha rifiutato ed è per questo che non ti merito perché sono un disastro mentre tu... beh tu sei perfetta: bellissima, intelligente, sensibile, coraggiosa, altruista, potrei andare avanti all'infinito;
il punto è che non ti merito è vero, ma posso fare di tutto per riuscirci perché, semplicemente non posso fare a meno di te, e quello che hai visto alla festa non sono io: è il vecchio me quello che pensa di poter stare meglio in quel modo dopo aver visto la ragazza che ama baciare un altro ragazzo, e so di non meritarmi neanche una seconda possibilità ma io sono qui a chiederti di pedonarmi semplicemente perché non riesco neanche a pensare di vivere in un mondo dove non posso parlarti guardarti o toccarti, perché io ti amo Lily Evans"

Lily

Lily aveva iniziato a piangere quasi subito, quando James le aveva detto di amarla praticamente e aveva ormai deciso cosa fare
"Una cosa giusta l'hai detta James sei uno stupido e arrogante ragazzo- James abbassò lo sguardo -e adesso vieni qui e baciami imbecille" e lo sguardo di James quando si rese conto di quello lei aveva detto probabilmente gli fece provare la sensazione più bella dal bacio con lui, almeno finché lui non la tirò a se per i fianchi e la baciò.

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