04. Occhi Blu

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Era ormai venerdì e la seconda puntata si stava avvicinando sempre di più. Quella mattina non ero al massimo delle forze e la lezione di classico sicuramente non mi aiutò a svegliarmi fuori.

Io, Teodora e Alessia eravamo in sala relax. Teodora stava facendo stretching mentre io e Alessia guardavamo i tabelloni delle lezioni. "Ma Gabriele è andato alla lezione delle 10:30 ieri?" chiese Alessia puntando con il dito sul tabellone.

Io e Teodora alzammo le spalle, "No sè." disse la ballerina mentre bevevo il caffè. "Probabilmente no se ieri era con noi a mettersi la fascia sul taglio." dissi io con un sospiro.

"Beh se è così allora non penso che sia passata inosserva questa cosa a Deborah."

Eravamo tutti preoccupati per Gabriele dato che sembrava il più fragile nella scuola. Non aveva motivazione, costanza e non era organizzato. Speravamo soltanto che Deborah non gli avrebbe sospeso la maglia.

"Cambiando argomento, come va il ginocchio?" Alessia si girò verso di me ed io alzai il pantalone in corrispondenza del ginocchio. "Meglio dai. Non è più gonfio." Teodora e Alessia sospirarono dal sollievo e mi abbracciarono. Non capivo il motivo di quell'affetto, ma non mi lamentai.

Si erano fatte le 9:50 e tutte e tre avevamo lezione più o meno verso le 10, sfortunatamente in sale diverse. Presi le mie cose e mi sistemai i capelli in modo da non sembrare una scappata di casa.

Entrai in sala ed Elena mi sorrise. Fortunatamente non avrei portato la coreografia di heels ma bensì quella di modern sulla canzone 'eppure sentire'. L'espressività non era il mio punto forte diciamo, puntavo molto di più sulla tecnica, ma per questa coreografia mi sarei dovuta impegnare parecchio con le espressioni.

"Come stai oggi? Ho sentito che si sei fatta male ieri."

"Non è niente di esagerato."

"Riesci a ballare anche senza tutore?"

"Penso di sì."

Elena annuì e fece partire la musica. La coreografia non era piena di elementi tecnici, ma la difficoltà comunque c'era.

La musica terminò e mi girai verso Elena. "Vedo che quelle 2 ore e mezza in sala da sola ti sono servite." disse con un sorriso, "Certo, bisogna ancora perfezionarla dal punto di vista espressivo ma senza forzare niente." continuò la professionista.

Si sedette sul pavimento e mi fece cenno di fare lo stesso. "Quando ballo certe coreografie che hanno l'obiettivo di emozionare, penso a qualcosa che mi emoziona a mia volta. Chiudi gli occhi." feci di conseguenza ed iniziai a pensare a qualsiasi cosa e finii con l'aggrapparmi al semplice sentimento d'amore che in realtà non ho mai provato per nessuno.

Ho avuto una relazione per 2 anni all'inizio delle superiori, ma non ne ho un bel ricordo dato che per tre mesi il mio ex aveva iniziato a sentirsi con un'altra ragazza mentre stavamo insieme.

La lezione terminò attorno alle 11:30 e quando entrai in sala relax vidi Alessio di fianco a Gabriele che piangeva, Daniele e Alessia che li guardavano. Andai vicino a Gabriele e lo abbracciai cercando di rassicurarlo in qualche modo.

"Non credo di farcela."

***

Dopo aver letto il tema di Alessio e Rebecca, durante il pomeriggio tutti ritornarono allo studio per fare lezione, mentre io e Pietro restammo in casetta dato che di lezioni non ne avevamo.

Mangiai un muffin preparato il giorno prima e uscii in giardino mettendomi la giacca e la sciarpa. Soffrivo parecchio il freddo, e l'ultima cosa che volevo fare era proprio ammalarmi. Non sentii la porta aprirsi, ma sentii Pietro sedersi di fianco a me con la sigaretta tra due dita.

Mi tolsi le cuffie e lo guardai aspettando che parlasse. "Sei spesso qua fuori da sola ad ascoltare musica?" mi chiese mentre mi sistemavo i ciuffetti di capelli più corti dietro le orecchie.

"Ho sempre bisogno di stare per un momento da sola sennò esco pazza." dissi ridendo e facendo sorridere il cantante. "Vuoi che ti lasci da sola allora?" mi chiese mentre faceva un tiro. "Non serve." dissi semplicemente prima di mettermi più comoda sul divanetto.

"Non hai mai fumato?" mi chiese tutto d'un tratto, probabilmente perchè facevo una faccia schifata ogni volta che faceva un tiro. Scossi la testa. "Fai bene. Almeno non arrivi a 50 anni con i polmoni neri." scherzò lui. Alzai lo sguardo con le sopracciglia aggrottate, "Puoi sempre smettere." affermai e lui annuì, cingendomi le spalle con il braccio.

"Sei riuscito a scrivere qualcosa?" chiesi dopo essermi ricordata del block notes vuoto. "No, non ancora." annuii e mi sedetti composta sul divanetto. "Andiamo dentro che sto congelando?" chiesi con un sorrisetto, facendolo ridere per qualche secondo. Mi alzai e lui fece di conseguenza, seguendomi fino alla cucina dove appesi la giacca. Mi sfilai la sciarpa e l'appoggiai sul tavolo, sperando di ricordarmi di riprenderla più tardi.

"Invece tu come sei messa con le coreografie?"

"Abbastanza bene dai."

Mi guardai intorno e capii che non avevamo molte cose da fare se non cucinare, quindi mi sedetti sul divano e accesi la tv, sperando di trovare qualcosa di carino da guardare.

"Vuoi guardare un film?"

"Mhm."

Pietro si sedette di fianco a me sul divano e alzò il mio pantalone fino al ginocchio. "Che cazzo fai?" dissi quasi allarmata per poi accorgermi che stava solo guardando il mio ginocchio, che ormai stava guarendo. Poco dopo tirò di nuovo giù il pantalone e si appoggiò sullo schienale del divano in attesa che trovassi un film da guardare.

"Horror?" chiesi e lui annuì, "Le colline hanno gli occhi?" chiesi e selezionai il film in questione. Lo vedi annuire e lo feci partire.

I nostri compagni iniziarono ad entrare in casetta man mano che guardavamo il film e addirittura Ilan e Gabriel si erano uniti a noi. Peccato che ogni volta che partiva una musichetta strana ci coprivamo gli occhi come dei bambini spauriti.

Quando il film stava ormai per terminare, l'entrata di Gabriele in casetta ci fece distogliere gli occhi dallo schermo e stoppai il film.

Tutti e 4 ci alzammo dal divano e seguimmo Gabriele fino alla camera blu. "Scusate raga." disse il ballerino. Mi avvicinai per prima ad abbracciarlo. La sua uscita mi sembrava talmente stupida che non riuscivo proprio a crederci.

Non era nemmeno passata una settimana e già eravamo rimasti in 16. Mi sembrava quasi assurdo. Sospirai profondamente e mi mangiucchiai le pellicine delle dita e guardai Gabriele uscire dalla casetta con tutte le sue valigie.

Sentii Pietro abbracciarmi da dietro, e dopo un'attimo a fissare il vuoto mi girai e ricambiai l'abbraccio. Dietro di noi Diego e Alessia si erano scambiati uno sguardo e poi continuarono a guardarci con un mezzo sorriso.

Strizzai gli occhi in modo da non piangere e appena mi lasciò mi sistemai i capelli per tenere occupate le mani.

Nonostante non avessi legato così tanto con Gabriele, avevamo vissuto assieme anche se per poco.

***

Ho come l'impressione di star scrivendo dei capitoli troppo corti e non so come allungarlii😭😭
Spero di fare il capitolo riguardante la puntata un po' più lungo.
Secondo capitolo del giorno perchè sennò non riesco a stare al passo con il day time 😭

𝙡'𝙖𝙣𝙞𝙢𝙖 𝙫𝙤𝙡𝙖 | TrignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora