07. Il biglietto

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Mercoledì non sembrava una giornata esageratamente pesante, anzi, sembrava fin troppo leggera. Mi aspettavano due lezioni la mattina e una il pomeriggio, includendo la lezione di classico alle 7:45.

"Hai già provato i vestiti da indossare in puntata?" mi chiese Daniele non appena varcammo il cancello della casetta, dirigendoci verso gli studi. "No, non ancora. Non penso sia tanto sofisticato però data la coreografia che devo portare." risposi mentre cercavo di sistemarmi la coda con delle mollette che tenevo tra i denti e sistemavo una ad una per tenere fermi i capelli.

Continuammo a camminare fino agli studi e ed entrammo in sala relax, subito accolti da una Rebecca che stava interrogando chiunque vedesse per capire chi avesse scritto il biglietto per lei. C'era da dire non ci vedeva lungo dato che tutti quanti sapevano chi fosse il mittente di quel biglietto, e chi se non Vybes.

Nonostante Gabriel fosse un ragazzo dal cuore di panna, gentile con tutti e simpatico, non lo vedevo insieme a Rebecca, erano talmente diversi che difficilmente si sarebbero trovati d'accordo su qualcosa.

"Dai Rebe, sai pure tu chi ha scritto quel biglietto." Alessio si spazientì e la ballerina lo guardò con uno sguardo confuso. Alzai gli occhi al cielo con un sorriso e mi sistemai i capelli allo specchio. Mancava solo una lezione e dopo avrei avuto il pomeriggio libero, bastava solo resistere al montaggio finale della coreografia, che stava richiedendo più tempo del previsto.

Tirai fuori dal mio zaino il tutore e con un po' di fatica, me lo infilai dalla caviglia fino al ginocchio, sistemandolo in modo da non fare pieghe. "Per quanto dovrai indossare il tutore?" mi chiese Daniele che si era allontanato dalla ricerca al mittente del biglietto e si sedette davanti a me sulle gradinate, appoggiando i gomiti sulle ginocchia. "Non ne ho idea." dissi onestamente e mi tirai giù il pantalone per coprire il tutore.

"In puntata non lo devi mettere, vero?"

"No."

Il moro annuì e si alzò delle gradinate, allungò il braccio verso di me per aiutarmi ad alzarmi e successivamente mi sedetti vicino a Pietro, che nel frattempo era tornato da una lezione. "Come stai?" mi chiese abbassando un po' lo sguardo non appena mi appoggiai sul tavolo, poggiando la testa sulle braccia e chiudendo gli occhi. "Bene dai, tu?" dissi mentre appoggiava i gomiti sul tavolo.

"Bene. Hai lezione tra un po'?"

"Mhm,"

Mi diede una pacca sulla schiena come da incoraggiamento, istantaneamente aprii gli occhi e gli lanciai un'occhiataccia che lo fece scoppiare a ridere. Istintivamente mi sedetti più composta e guardai l'orologio. "Devi già andare?" disse con un finto broncio. Mi alzai dal tavolo e presi lo zaino, salutandolo con un bacio volante che fortunatamente nessuno badò.

Finita la lezione e montato il resto della coreografia, tornai in sala relax. Mi aspettavo di vederla deserta, ma trovai soltanto Pietro curvo sul pc e con le cuffie addosso. Appena mi vide entrare si tolse una cuffietta e mi sorrise. Ricambiai il gesto e mi fiondai in bagno per sciacquarmi la faccia con dell'acqua gelida.

Quando uscii dal bagno mi sedetti di fianco al cantante. Piegai la gamba per togliermi il tutore senza troppi problemi. Pietro mi rivolse un'occhiata confusa e aggrottò le sopracciglia. "Non avevi mica detto che non ti faceva più male il ginocchio?" osservò lui per poi togliersi anche l'altra cuffietta. "Lo metto solo durante le lezioni per evitare infortuni." lo rassicurai mentre piano piano toglievo il tutore. Sospirai dal sollievo e buttai il tutore sul tavolo, quasi colpendo una bottiglietta d'acqua mezza aperta.

"Torniamo in casetta?" chiese lui dopo un po', alzandosi rapidamente dal tavolo e porgendomi la mano per aiutarmi ad alzarmi. Annuii e presi il mio zaino da terra, mettendoci dentro il tutore prima di uscire dalla sala relax.

𝙡'𝙖𝙣𝙞𝙢𝙖 𝙫𝙤𝙡𝙖 | TrignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora