Quella mattina ero particolarmente assente a livello fisico. Era da un paio di giorni che avevo qualche linea di febbre che non sembrava migliorare e per evitare di passarla a qualcun altro, restavo in camera sopravvivendo con tisane e zuppe.Mi alzai alle 8:00, dato che, essendo malata, non avrei avuto le forze per fare lezione, soprattutto di classico.
Indossai una felpa di pile a collo alto largo sopra il pigiama e andai in bagno. Alzai gli occhi verso lo specchio e sospirai alla vista delle mie occhiaie. Erano nettamente 'peggiorate' ultimamente e iniziavo ad essere progressivamente più pallida.
Entrai in cucina e feci colazione con una tisana ed un muffin. Mi guardai into e vidi tutti i borsoni dei cantanti appoggiati sul divano, dato che intorno a quell'ora avevano la prima lezione della giornata.
Provavo davvero tanta invidia nel vederli uscire dalla casetta così tardi rispetto ai ballerini. Salutai tutti i cantanti che man mano uscivano e andavano verso gli studi.
"Come va oggi?" mi chiese Pietro, che nel frattempo si era appoggiato con la spalla al muro ed incrociò le braccia.
"Meglio dai." dissi io schiarendomi la voce. Giocai un po' con gli anelli che portavo alle dita mentre Pietro si avvicinava a me. Mi lasciò un bacio sui capelli e mi sorrise.
Mi girai verso l'orologio e lo guardai accigliata. "Corri fuori che fai ritardo." gli tirai uno schiaffetto sulla mano che aveva appoggiato sul tavolo. Aggrottò le sopracciglia e si girò verso l'orologio e subito dopo si alzò in piedi.
Mi salutò frettolosamente e gli lanciai un bacio volante. Dalla porta lo vidi correre giù dalle scale e uscire in fretta e furia dal cancello.
Alzai le spalle e presi la mia tazza in mano per riporla nel lavandino, ma vedendo il mucchio di pentole, piatti e bicchieri vari sospirai. L'orologio segnava le 8:45 e ancora la mattinata era lunga.
Di conseguenza indossai guanti e presi una spugna per iniziare a lavare tutto quanto, dato che non avevo meglio da fare.
Misi giù la spugna e mi guardai intorno. Il piano cottura era sporco da far schifo dato che la sera prima, cucinando, Rebecca aveva rovesciato una parte del brodo per la mia zuppa. Il pavimento era coperto da piccole macchie, probabilmente sempre del cibo e agli angoli era pieno di polvere.
"Qualche giorno che stai male e già tutto sporco eh?" sussultai nel sentire la voce divertita di Maria che si era appena collegata.
"Vabbè dai non è messa così male." dissi io sorridendo mentre andavo a prendere il necessario per pulire.
"Ora che hai anche lavato i piatti direi di sì."
"Dici?" chiesi io mentre guardavo la cucina e tutt'attorno con occhio critico. "Ok, hai ragione." ammisi alla fine, facendo ridere Maria.
"Ora stai un po' meglio? La voce è anche un po' migliorata, no?" osservò lei mentre controllavo se ci fossero le mie cuffiette in una delle tasche della felpa.
"Sì dai sto meglio. Spero di potermi esibire in puntata."
Dopo circa altri 20 minuti di conversazione Maria chiuse il collegamento ed io iniziai ad ascoltarmi un po' di musica.
***
Ieri sera ai cantanti era stato assegnato il compito di rivisitare i grandi successi del passato, riarrangiandoli come meglio volevano.
Molto spesso mi trovavo a ringraziare l'universo di non avermi fatta nascere con la passione per il canto, vedendo i compiti che assegnavano ai cantanti. Dico per fortuna dato che a livello di creatività con le parole, io non eccellevo per nulla.
Per tutta la mattinata i gruppi di cantanti divisi secondo il professore di riferimento, avevano lavorato sul pezzo ed erano praticamente ultimati.
Ed ora tutti loro erano in cucina a parlare di come avessero arrangiato i propri progetti.
Con la testa tra le mani dal dolore, me ne tornai in camera per provare a dormire, ovviamente senza risultati.
Poco dopo Alessia entrò in camera e di conseguenza lanciai un'occhiata alla sveglia sul comodino, che segnava le 20:12.
"È pronta la zuppa, amore." mi disse lei scuotendomi le spalle in modo da svegliarmi un po'.
***
Il giorno dopo mi svegliai verso le 9:30, ma essendo sabato, non ci sarebbero state delle lezioni, ma soltanto le prove generali. Solo pensare di dover stare seduta per 2 ore senza far nulla mi faceva ritornare il mal di testa.
Mi girai verso le gradinate e vidi tutti quanti lì seduti, tranne Trigno. Mi accigliai e mi sedetti accanto a Rebecca, che non si girò nemmeno, mantenendo lo sguardo fisso avanti a sè.
"Comunque lei l'ha sempre detto di non aver finito la scuola e ci scherza sopra. Non capisco che hai da prenderla in giro." disse Cristiana girandosi verso Ilan e mi girai a mia volta.
Tutte queste storie sul fatto che non volesse mancare di rispetto a Gabriel nel provarci con Rebecca, quando va lì per provarci 20 minuti dopo la prende per il culo. Ed io che pensavo di averle viste tutte.
"Quando ste cose me le dice una persona con cui non ho legato, tipo Trigno, allora ti dico vabbè, che cazzo me frega. Però se me lo dici tu, è un altro discorso." Rebecca disse girandosi verso il cantante, che le teneva gli occhi rattristati addosso da un bel po'.
"Con te ho legato." terminò la ballerina alzando le sopracciglia e distogliendo lo sguardo. Nel mentre Pietro arrivò sulle gradinate e si sedette vicino ad Alessio.
Nello stesso momento Rebecca mi prese la mano e mi trascinò fuori nel giardino sul retro. Si sedette sul divanetto portandomi giù con sè e si mise gli occhiali con un sospiro.
"Puoi dirmi che è successo?"
"Ilan ha parlato male di me con Pietro e Chiara."
Alzai le sopracciglia e lei sospirò, "Chiara si era distesa sul letto di Pietro nel mezzo della conversazione." mi spiegò poco dopo e sospirai con disappunto.
"Ha parlato male di te anche lei?"
"Non particolarmente."
Ci voltammo contemporaneamente verso la porta non appena la sentimmo aprirsi. Alessia stava cercando di aprire la porta del tutto con due tazze di cioccolata calda in mano. "Aspettate che prendo anche l'altra." disse sbrigativamente con un sussurro e corse dentro a prendere un'altra tazza.
Io e la ballerina ci guardammo e scoppiammo a ridere. In un mondo pieno di complicazioni e drammi, bevete una cioccolata calda.
Insieme ad Alessia uscirono anche Gabriel e Luca che ci sorrisero impacciati. "Grazie." dissi a quest'ultimo che mi porse la giacca che avevo lasciato sull'attaccapanni.
Nel frattempo Gabriel prese una sedia e si sedette opposto ad Alessia, dall'altra parte del tavolino da caffè.
"Verrà a chiederti scusa eh. Lo conosco abbastanza da potertelo assicurare." disse Gabriel rivolgendosi a Rebecca, che sembrava continuare a rimuginare sulle parole di Ilan.
D'altra parte mi trovavo a pensare a Chiara e Pietro. Da come Rebecca aveva descritto la scena non sembrava dare fastidio a Pietro il fatto che Chiara fosse lì insieme a lui.
Tanto eravamo solo amici, no?
***
So che è da tanto che non pubblico un capitolo ma la scuola non mi dà pace 🧌
Spero vi sia piaciuto comunque ❤️
STAI LEGGENDO
𝙡'𝙖𝙣𝙞𝙢𝙖 𝙫𝙤𝙡𝙖 | Trigno
Fanfiction𝙈𝙖𝙙𝙙𝙖𝙡𝙚𝙣𝙖, una ragazza di 19 anni appena uscita dalle superiori che, dopo essersi rotta la gamba, si ritrova ai provini per la classe 24 di Amici. Trova libertà solo nella danza ed entrare ad Amici non sarebbe solo un traguardo, ma un'oppor...