016. C'est la vie

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Venerdì e sabato passarono parecchio velocemente e a differenza del resto della settimana, sono stati abbastanza tranquilli.

In sintesi, Rebecca aveva fatto pace con tutte le ballerine e si era scusata più e più volte, Angelica stava iniziando ad ambientarsi in casetta e Teodora era sempre più in crisi.

Per ultimo, ma non per importanza, io e Pietro ci stavamo avvicinando sempre di più. Stavo iniziando a capirlo di più a livello sentimentale.

Grazie al cambio dei turni di pulizia e cucina, io e lui ci trovavamo sempre insieme e non sapevo se trovarla una cosa positiva oppure negativa. E pensare che ero entrata per pensare solo alla danza. Non che la mia priorità sia cambiata.

Maria entrò in studio ed il pubblico si animò tutto d'un tratto. Salutò i professiori e presentò i giudici, Virna Toppi e Amadeus.

Mi esibii subito dopo Diego. Indossavo un completo rosso simile a quello di Chiara con però un velo sempre rosso fissato all'altezza dell'ombelico e che arrivava più o meno sopra le caviglie.

Avevo il solo ed unico obiettivo di non inciampare. Sorrisi a Maria e ai giudici e mi misi in posizione, ricomponendomi. Prima che la musica partisse notai Pietro rivolgermi un sorriso incoraggiante, che mi fece sorridere a mia volta.

Non era una coreografia complicata, c'era da ammetterlo, ma un solo braccio posizionato male, una gamba poco tirata o un passo eseguito in modo errato ti portava alla confusione più totale.

Terminai la coreografia e mi alzai da terra, presi l'archetto e mi riposizionai sulla stellina al centro dello studio.

"Beh che ti devo dire, mi hai proprio ipnotizzata. Non so se te l'abbiano già detto ma tu sei proprio l'armonia fatta persona. Bravissima." disse Virna con un sorriso e la ringraziai prima di risalire al mio posto.

Quando venne mostrata la classifica di ballo non pensai subito al mio secondo posto condiviso con Alessia, ma mi girai verso Teodora che a stento tratteneva le lacrime.

Mi sistemai le trecce sulle spalle e guardai la ballerina prendersi la maglia della sfida. Venne mostrata poi la classifica del canto che vedeva Nicolò al primo posto e Luca all'ultimo.

Alessia si voltò immediatamente verso il cantante e sospirò. Luca si girò verso di noi e sorrise alla ballerina di latino. Nonostante Luca non fosse per nulla soddisfatto del posto in classifica, Angelica sembrava aver preso uno schiaffo in pieno viso.

La puntata andò avanti con il compito di Alessia e nonostante la maestra avesse sorriso per tutta la durata della coreografia, le diede comunque uno zero e le sospese la maglia.

Prima della sfida di Rebecca, Vybes si esibì per un compito dato da Lorella, che emozionò praticamente tutti, persino Rudy.

Come avevo previsto Rebecca e Pietro vinsero le rispettive sfide e dopo aver fatto entrare Elena e David Parsons, la puntata giunse al termine.

"Sei stata bravissima." disse Pietro mentre mi abbracciava, "Anche tu te la sei cavata bene." gli sorrisi e mi diede una pacca sulla schiena. "Che ho detto di male?" imprecai per poi entrare in sala relax, dove regnavano un mix di emozioni.

Andai verso Luca che se ne stava in disparte e lo abbracciai. Affrontare una sfida a così poco dall'inizio del pomeridiano non era facile, e non riuscivo ad immaginare me stessa nell'affrontarla.

"Non abbatterti adesso, eh." gli dissi sorridendogli lievemente e lui annuì con gli occhi lucidi. "Dai patato!" esclamai io per poi riabbracciarlo di nuovo.

Sentii il suo petto tremare, segno che stava davvero per piangere. Gli diedi una pacca sulla schiena cercando di rassicurarlo in ogni maniera possibile.

Teodora era già tornata in casetta da un po' dato che nel bel mezzo dell'esibizione d'esame davanti ai professori era scoppiata a piangere. Deborah l'aveva raggiunta in sala relax subito dopo e aveva mandato la ballerina in casetta.

Poco dopo arrivò Diego a consolare Luca e colsi l'occasione per recuperare tutte le mie cose e tornare in casetta. Pietro mi prese per mano e uscimmo dallo studio.

"Come sta Luca?"

"Non bene. Ha paura di non riuscire a vincere la sfida."

"Mhm."

Entrammo in casetta e trovammo Teodora distesa sul divano con la testa appoggiata sulle gambe di Alessia che cercava di consolarla mischiando italiano e spagnolo.

"Que dìa terrible." disse la ballerina mentre teneva una mano appoggiata alla fronte e l'altra sulla pancia.

"No te vas de aquì, lo sabes verdad?" dissi io incrociando le braccia al petto, attirando l'attenzione di Teodora. Finalmente il mio lato spagnolo stava tornando utile.

"No puedes saberlo. Muchos son mejores de mì." sostenne la bionda tirando sù con il naso e prendendosi la testa tra le mani.

"Si piensas asì siempre estarás convencida de esto." mi avvicinai alla ballerina e l'abbracciai mentre sentivo le sue lacrime bagnarmi la felpa.

***

Quando ero una bambina ero solita guardare le ragazze più grandi di me pattinare o ballare e sognavo un giorno di poter essere come loro. E pensare che a distanza di anni ero diventata io la ragazza che le bambine guardavano.

La danza è sempre stata un punto di conforto mentre intorno a me era tutto anonimo e senza una vera anima, stessa cosa per il pattinaggio.

Grazie a questi sport ero riuscita ad integrarmi in un mondo che in fin dei conti mi apparteneva in tutto e per tutto. Arrivai a conoscere persone nuove, stringevo legami d'amicizia ogni giorno che passava e allo stesso tempo miglioravo e raggiungevo determinati obiettivi.

Ed ora eccomi qui, ad Amici a coronare il sogno di diventare una ballerina a tutto tondo. Ogni giorno avevo circa 5 lezioni obbligatorie ma ogni tanto finivo per stare in sala per altre 2 / 3 orette, sempre se il tempo me lo permetteva.

Infatti i tempi ad Amici erano molto ristretti e spesso non si ha tempo nemmeno per farsi una doccia per bene, e non scherzo. Tra convocazioni a sorpresa da parte dei professori di riferimento e non, lezioni di cui non ricordavi l'esistenza e gli orari, poco era il tempo che dedicavamo a noi stessi.

Nonostante questo, il tempo per farmi fare le trecce da Alessia o Teodora lo ritagliavo sempre in alcune giornate.

Sdraiata sul letto con addosso il mio pigiama con i gatti neri e le zucche a tema Halloween, guardavo Pietro mentre mi sistemava l'armadio. Era alle prese con tutti quei vestiti più o meno da quando eravamo tornati a casa dopo la registrazione della puntata.

Erano passate 2 ore.

"Ho quasi finito eh."

"Ci scommetto." dissi io ridendo per poi prendere  tra le mani una tazza di cioccolata calda che avevo lasciato sul comodino.

"Lo faccio solo perchè ti voglio bene, sennò ti avrei lanciato tutte queste cose in faccia."

***

Scusate il piccolo ritardo nella pubblicazione ma oggi sono stata molto occupata 🥲🥲

𝙡'𝙖𝙣𝙞𝙢𝙖 𝙫𝙤𝙡𝙖 | TrignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora