Giosuè

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Sera mi avrebbe fatto nero, se avesse solo sospettato qualcosa. Non potevo permettere che scoprisse tutto e mandasse all'aria i miei progetti. Non potevo permetterlo, anche perché l'avrebbe saputo Isabella e quello sarebbe stato il casino più grande.
"Amico, non ti si vede da tanto tempo" mi disse Andri, quando, mercoledì pomeriggio, dopo la fine delle lezioni, rimisi piede in stanza. Lui e Sera erano sdraiai sul suo letto, a pancia in giù, guadando un film sul portatile di lei.
"Lo so, ho avuto da fare. Che guardate?" chiesi, saltando sul letto tra loro, trovandomi la faccia di un gladiatore dai ricci capelli neri e gli occhi dello stesso colore a un soffio dalla mia.
"Pompei" mi rispose Sera, che guardava Kit Harington con aria adorante. Un po' come era solita fare tutte le volte che il suo sguardo si posava sui poster di Merlin che io e Andri le avevamo regalato qualche anno prima, che ritraevano Re Artù con la spada sguainata e Mago Merlino che mostrava il suo sorriso abbagliante.
"Che palle, guardiamo sempre gli stessi film e ascoltiamo sempre le stesse canzoni in questa stanza" sbuffai, alzandomi dal letto.
"Cambiando discorso, cos' hai fatto in questi giorni?" disse Sera, alzandosi dal letto, rimettendo il computer apposto. Mi guardava un modo strano, o forse me lo stavo solo immaginando. Il senso di colpa gioca brutti scherzi.
"Cose varie, che sicuramente non vi interessano" dissi, buttando la giacca della divisa sul pavimento.
"Si può sapere cos'hai? Da quando le parli così?" disse Andrea, sedendosi sul letto, dedicandomi uno sguardo cupo.
"Da quando ti importa di come le parlo? Venerdì le avevi detto che non doveva più rivolgerti la parola e adesso stai steso con lei a guardare un film che nemmeno ti piace. Che problemi hai?"
"Se ti fossi preso il disturbo di chiedere ai tuoi migliori amici come stessero sapresti che ci siamo messi insieme" rispose Sera, senza neanche guardarmi, continuando a tenere lo sguardo fisso sul libro di storia.
"Mi fa piacere per voi, ma la vostra vita sentimentale non è esattamente il centro della mia attenzione"
"Tu hai decisamente qualcosa che non va!"
"Sera, che palle, ma, per una volta, che ti cosa farti i cazzi tuoi? Anzi, perché non ti fai quello del tuo ragazzo?"
"Prova a ripeterlo!" disse il mio migliore amico, alzandosi dal letto, venendomi incontro, con le mani strette a pugno.
"Sappiamo tutti che è innamorata di Leonardo ma sta con te perché lui non ne vuole sapere di portarsela a letto mentre tu saresti più che disponibile. Non è il vero motivo per cui volevi metterti con lei, in fondo?" Sera ci fissava con gli occhi fuori dalle orbite.
"Andri, è vero?"
"Non devi neanche starlo a sentire, straparla. Sto con te perché mi piaci come persona, non per portarti a letto" i suoi occhi non si staccarono neanche per un attimo dai miei e non comunicavano nulla di positivo "Sta dicendo questo perché spera di farci litigare e di spostare l'attenzione lontano da se" porco cazzo, dimenticavo quanto bene mi conoscesse "Quindi la domanda sorge spontanea: cosa stai cercando disperatamente di nascondere?"
"Andrea, sono serio: fatti i cazzi tuoi. Non sono proprio dell'umore" non sopportavo quel terzo grado. Aveva ragione, volevo che litigassero, così da lasciarmi in pace "E comunque, solo per la cronaca, Isabella mi ha detto che lei si è messa con te solo perché le ricordi un cucciolo smarrito. Sta con te perché le fai pena" non riuscii neanche a pronunciare l'ultima lettera, che Andrea mi fu addosso. L'ultima cosa che sentii, prima di perdere i sensi a causa dei ripetuti colpi al viso, fu la voce di Sera che implorava Andrea di lasciarmi andare.

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