Sera

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Avevo deciso che non sarei andata all'appuntamento con Leonardo. Non mi sentivo pronta. Avevo un importantissimo tema da consegnare entro mercoledì e non sapevo nemmeno da dove iniziare. Si trattava di un tema: cos'è per te l'estate. Non sapevo nemmeno dove mettere le mani, né come iniziare quello stupido tema che valeva il mio primo voto al quinto anno.
"Tu non avevi un appuntamento?" Ero chiusa in biblioteca, da sola, sperando che la noia mi desse ispirazione, quando Isabella fece il suo ingresso "Si, ma devo finire un tema per mercoledì e non so come iniziare" "Perché ho come la sensazione che tu non senta più qualcosa di così forte per Leonardo?" "Il fatto che debba studiare non vuol dire che non ami più Leo" lei mi lanciò uno sguardo eloquente, facendomi capire che non era come dicevo io nemmeno un po' "Senti, lo so che può sembrare che non me ne freghi nulla, ma non è così. Mi piace davvero ma non posso mettere lui davanti ai miei voti" "Se ti piacesse davvero non ci penseresti neanche ai voti" sbuffai, alzando gli occhi al cielo, per poi buttare la penna che avevo in mano sulla superficie color mogano del tavolo, guadagnandomi uno sguardo truce da parte della vecchia bibliotecaria. Non ci feci molto caso "Iz, senti, so che adesso tornerai alla carca con quella storia che la mia anima gemella è Andrea e bla bla bla" "Guarda che io lo dico solo per il tuo bene. Siete fatti davvero l'uno per l'altra e tu saresti felicissima con lui. Siete talmente in sintonia" "Basta con questa storia!"avevo alzato troppo la voce, infatti la bibliotecaria mi guardò nuovamente male "Senti, Isa, Andri è il mio migliore amico e mi piace che sia così. Metterci insieme scatenerebbe solo un gran casino e, onestamente, non ho proprio voglia che questo succeda" "Di cosa hai paura, Sera?" disse lei, stringendomi una mano "Di perderlo" "Sai che avete un legame troppo profondo per perderlo solo perché la vostra relazione non funziona" sbuffai, passandomi la mano libera tra i capelli "E se poi ci perdiamo per colpa di una storia non andata bene?" "Allora il vostro legame non era, poi, così profondo" annuii, iniziando a raccogliere le mie cose "Dove stai andando?" mi chiese mentre spostava all'indietro i suoi lunghi capelli neri e mossi per, poi, aprire il suo enorme tomo di matematica "In camera mia, a cercare, quantomeno, di impostare questo stupido tema" mentre mi avviavo verso la porta, passandole dietro, mi trattenne per il bordo della maglia "Sera, pensaci bene. Andrea potrebbe essere la scelta migliore che tu abbia mai fatto fino ad oggi" la guardai, annuendo piano.

"Stai già sclerando per un compito che dovrai consegnare tra due giorni?" "Sai, Giò, ci sono persone che ci tengono ad avere la sufficienza in tutte le materie" sbuffò, in risposta, strappandomi il foglio dalle mani "Wow, sono colpito, sei riuscita perfino a scrivere la traccia!" mi girai di tre quarti sulla sedia della mia scrivania, cercando di riprenderlo "Perché non lavori al tuo, invece che stare qui a criticare il mio?" "Ci lavorerò domani" "Sappiamo entrambi che lo scriverai a colazione e che prenderai al massimo un cinque" "Come mi conosci bene" mi ridiede la pagina bianca "Se continui ad arrovellarti così il cervello non arriverai da nessuna parte" lo maledissi mentalmente, iniziando a sbattere la testa sulla superficie della scrivania "Farti venire un bernoccolo non ti farà finire il tema" "Finire? Ma se non l'ho neanche iniziato!" "Almeno hai scritto la traccia, è già un gran passo avanti!" lo fulminai con lo sguardo "Cambiando argomento, perché hai bidonato il tuo appuntamento da super secchiona?" "Dovevo studiare" "Sei proprio innamorata se preferisci uno stupido tema a un pomeriggio con lui" strinsi le braccia al petto, assumendo un'espressione annoiata "Sei la seconda persona che me lo dice" "Chi è stata la prima?" "Isabella" "Io stimo quella ragazza!" disse, buttandosi a penso morto sul mio letto, facendo cadere i miei pupazzi sul pavimento "Nel caso tu negli ultimi otto anni non l'abbia notato, il tuo letto è quello in fondo alla camera" "Lo so, ma il tuo materasso è più comodo" "Dov'è Andrea?" "Probabilmente in palestra, perché ti interessa?" "Era giusto per domandare" si mise a sedere, fissandomi. Mi sentivo a disagio "Sono io, o nell'ultima settimana tu e Andri vi siete avvicinati parecchio?" "Che razza di domanda è?" "Una da persona dotata di vista" perché tutti erano convinti di questa cosa? Io non amavo Andri. O forse si? "Giò, sentimi bene, io non sono e non potrò mai essere attratta in quel modo da Andri, va bene?" "Se lo dici tu, va bene" in quel momento la porta si aprì e il suddetto fece il suo ingresso, stringendo in mano una bottiglia di Cedrata "Che si dice, compagni?" era davvero carino. Mi stupii di averlo pensato "Che fai, Sera?" "Ha bidonato il suo ragazzo per un tema che non riesce a scrivere" Andrea posò la borsa per terra, avvicinandosi a me "Come mai? Se vuoi una mano, io il mio l'ho finito, magari riusciamo a trovare una soluzione" gli sorrisi, strappandogli la cedrata dalle mani per prenderne un generoso sorso "Tu cosa hai scritto?" gli chiesi "El mismo sol" "Come?" lo guardai, sorridendo "Si, è quello che mi fa pensare all'ultima estate. Quella canzone mi ha seguito ovunque andassi per tutta l'estate" mi rispose, sorridendo "Bene, vado a lavarmi, puzzo come un caprone. Però, se ti va, dopo ti aiuto" in quel momento, guardando la bottiglia trasparente stretta tra le sue mani, mi venne l'illuminazione "No, credo di esserci arrivata" mi fece un cenno col capo, andandosi a chiudere in bagno. Io mi chinai sul foglio, mettendomi subito all'opera "Bene, io esco. Pare che qui ci sarà un bel po' di silenzio per molto tempo" ma neanche lo sentii. Mentre Giò si chiudeva la porta alle spalle e Andri apriva il getto dell'acqua io scrissi la prima riga del mio tema: Per me l'estate è una bottiglia di cedrata.

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