Forse ero stata un po' dura con Andrea. Forse, semplicemente, volevo dimostrare che io avevo ragione e lui no. O forse, molto più banalmente, ero una grandissima stronza.Non pretendevo di avere ragione, non poteva essere dalla mia parte, non in quella situazione. Avevo deciso da me cosa fosse più giusto per entrambi e, da un lato, era stato ingiusto da parte mia. Dall'altro non riuscivo a non darmi le generiche "attenuanti" del caso: la paura aveva deciso per me. Io mi ero limitata a dar voce a ciò che lei mi diceva ogni giorno da quando quella storia era cominciata. La paura di perdere la felicità acquistata grazie ad Andrea, di perderlo anche come amico, di vederlo andare via ha avuto la meglio. L'ho allontanato io prima che lui avesse occasione di fare lo stesso con me.
Isa non se la passava malissimo, nel complesso. Da quando avevo smesso di indagare su Giò e su tutto quello che stava architettando, anche lei pareva essere più tranquilla e sollevata.
Forse Andrea aveva ragione: indagare su tutta quella faccenda assurda era solo uno dei tanti mondo in cui volevo gratificare il mio stupido ego. Non c'era nessun altruismo, nessun affetto ,dietro il mio modo di agire e ammettere che lui aveva ragione era troppo, per me. Andare via e non lasciare traccia mi era sembrata la cosa migliore da fare. Se stai combattendo e ti accorgi di non poter vincere, carica armi e bagagli e batti una dignitosa ritirata. Peccato che il mio agire non aveva avuto proprio nulla di dignitoso. Mi sarei tirata un pugno in un occhio da sola, se solo avessi potuto.
Sapere del divorzio dei genitori si Andrea mi aveva spezzato il cuore. Volevo con tutta me stessa stargli vicino, consolarlo, dirgli che non sarebbe cambiato nulla, ma come potevo? Tutto era cambiato, tutto era diverso perfino per noi, tutto stava lentamente crollando e né io né potevamo fare nulla se non restare a guardare le nostre certezze andare in pezzi.
Però, mi dissi, qualcosa potevo ancora farla. Non sarei tornata indietro, non avrei lasciato la stanza di Isabella e Serena, però potevo rispondere alla mail, e lo feci.Caro Andrea,
So bene quanto ti abbia ferito tutto quello che ho fatto, il modo in cui mi sono comportata e quanto ti abbia segnato la mia "fuga". Vorrei solo che tu capissi che non potevo restare in quella stanza con voi due, non dopo tutto quello che è successo.
L'amore, l'amicizia e la fratellanza non sono stati spazzati via come le iniziali dal ripiano di legno, sono sempre lì, pronti ad essere riscoperti al momento opportuno che, come ben capirai, non è adesso. Per quanto possa essere grande e profondo l'affetto che provo nei tuoi confronti non sono pronta e, nel profondo, non lo sei neanche tu. Abbiamo diciotto anni, Andri, l'età più bella di sempre e stiamo buttando tutto alle ortiche perchè siamo stupidi ed egoisti. Amarti adesso sarebbe la cosa peggiore che io potrei fare, perché ti distruggerei. Ti coinvolgerei in questa bolgia infernale che è la mia interiorità , fatta di dubbi e domande che non hanno risposta, e ti farei soffrire come mai in vita tua. Perdonami se puoi, anche se adesso sembra impossibile. So che ne hai la forza.
La notizia del divorzio dei tuoi genitori mi spezza il cuore ma anche loro stanno cercando solo di fare la cosa giusta, di limitare la sofferenza non solo loro ma di tutti quelli che gli stanno attorno. Persino la tua.
Tu ci giudichi severamente, Andre. Giudichi me perché me ne sono andata, i tuoi genitori perché cercano di essere felici e Giò perché cerca di non essere un disastro totale ma devi capire che tutti noi facciamo del nostro meglio con quello che abbiamo e lo facciamo non per noi stessi, ma per quelli che amiamo e tu sei uno di quelli. Quindi non cruciarti, non stare a chiederti se Fabrizio e Gabriella stanno agendo spinti solo dal proprio desidero di libertà, se io sono una stronza maniaca del controllo o se Giò è affetto dalla sindrome di Peter Pan. Siamo tutti un gran casino. Anche tu lo sei, in fondo, solo che lo mascheri meglio di noi.
In questo momento il dolore che provo al pensiero di averti fatto soffrire supera qualsiasi altra cosa e credimi se ti dico che, un giorno, mi farò perdonare per tutto quello che ti sto facendo passare però tu ,adesso, smettila di guardare a ciò che è stato e pensa a quello che sta arrivando. Inizia a pensare che nulla, nella vita, resta mai uguale a se stesso. Inizia a pensare che tutto scorre.
Con affetto immutato,
Sempre tua,
Sera.
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E tutto scorre
RomanceMolto spesso amiamo le persone senza neanche esserne consapevoli. Molto spesso non capiamo quello che facciamo finché non ci scontiamo con le conseguenze. Molto spesso lasciamo, semplicemente, che tutto scorra.