Giò

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Non avevo più un migliore amico e una rompipalle nella mia camera. Diciamo che non li avevo più nella mia vita. Dopo tutto il casino che era successo era già tanto che non si fossero uccisi. Restavano persone civili, in fondo. Stupide, testarde e, probabilmente, masochiste però civili.

Mi dispiaceva, in fondo, di quella situazione che, però, presentava dei risvolti interessanti per la mia attuale posizione con Isabella. Se Sera era troppo occupata ad avercela talmente a morte con Andri da cambiare dormitorio e Andri era talmente deluso da non riuscire neanche a tornare in camera per dormire io, come diretta conseguenza, avevo campo libero e potevo muovermi come meglio credevo, senza che nessuno venisse a ficcanasare nei fatti miei.
Eppure, mentre me ne stavo steso sul mio letto con le braccia incrociate dietro la testa e il silenzio che mi rimbombava nelle orecchie mi resi conto di una cosa: c'era troppo silenzio.
Guardai la scrivania di Sera, dove ormai non c'erano più dizionari, fogli sparsi e penne lasciate aperte. Un vuoto ordine, ecco cosa c'era. Nessuna traccia della mia secchiona rompipalle. Perché? Perché s'era postata via tutto? Sapevamo tutti che sarebbe tornata quindi perché portare via ogni pagina, ogni ricordo? Ah, Sera...mi mancava da morire. Eccola la verità. Mi mancava la quotidianità. Sentirmi dire "studia, che domani hai una prova" oppure "Hey, Gio, che facciamo? Caffè?" O "Sera, dai esci dal bagno che sono in ritardo"
Avevo il bagno tutto per me, la stanza a mia disposizione, la possibilità di vincere una scommessa fantastica eppure sembrava tutto così vuoto, così sterile. La mia vita era vuota, senza quei due.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 09, 2019 ⏰

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