Cara Alessandra,
sono uno scrittore di merda. In genere, quella brava con le parole è Sera, io mi limito a firmare lettere che non leggo neppure, semplicemente perché non ho interesse a farlo. Tu sei diversa, però. Ale. Non ti invierei mai parole che siano state scritte e pensate da me stesso.
Sono perdutamente e catastroficamente innamorato di te, Ale. Lo sono dal primo giorno che ti ho vista. So che sono un bastardo e una persona di merda ma sono onesto quando ti dico che da te cerco altro che una semplice ragazza che mi viene dietro come un cagnolino. Quello che mi piace di te è che sei forte e indipendente e che, anche se sei una ragazza e, quindi, nei fatti, non le hai, se una che ha le palle. Sai rispondermi a tono, mi tieni testa. Sei cazzuta, dolcezza, in un modo impressionante. Vorrei avere un quarto della forza che hai tu, piccola Alessandra, e forse, un giorno, riuscirai a vedere in me qualcuno che potrai davvero amare come te stessa.
Con quanto più di simile all'amore io possa conoscere,
Giosuè.Quante cazzate ero stato in grado di scrivere in una sola mail! Erano cose per cui non ero portato, le parole d'amore. Che, poi, volersi scopare una ragazza cosa abbia a che fare con l'amore non si sa, ma va bene. Che non mi si fraintenda, volevo davvero bene ad Ale, ma lei non era una ragazza particolarmente seria, non lo era mai stata. Sapeva tenermi testa, rispondeva con insulti a insulti, ma non era una che aveva saputo tenersi stretta la propria verginità molto allungo "Ti sei dato alla letteratura?" Sera si era appena alzata. Avevo trovato lei Andri nello stesso letto, quella mattina, appena rientrato dalla visita a casa per la nascita di Elena, la figlia che mio padre aveva avuto con la sua seconda moglie "No, ma Alessandra fa la difficile" "Ah, povero Giò, quante pene per una sana scopata!" lei si che mi capiva, accidenti! Io volevo solo scopare. O forse no, ma era troppo presto per dirlo "Piuttosto, che ci facevi tu nel letto di Andri?" erano le undici del mattino e, stranamente, lei si era persa il primo giorno della seconda settimana di lezione. Per lei era del tutto anomalo. Quasi la compativo, povera secchiona "Diciamo che è una lunga storia" "Ho tutto il tempo del mondo" risposi, buttando il portatile sulla parte libera del mio letto a due piazze, per poi mettere le mani dietro il capo e incrociare le gambe. La finestra sopra il mio letto era aperta, anzi spalancato. Avevo una mezza idea sul come Sera l'avesse aperta e sapevo che mi sarei arrabbiato, se l'avessi saputo, così preferii non chiedere "Allora" prese posto ai piedi del lato libero del letto, sedendosi a gambe incrociate, parlando a bassa voce per non disturbare Andrea, che dormiva dall'altra parte della stanza "venerdì Andri non è stato molto bene, gli è venuta la febbre. Così ho passato tutto il fine settimana a fare la sua infermiera" annuii, per farle capire che la stavo seguendo "Così, stanotte, erano circa le quattro, lui si è sentito nuovamente male e mi ha chiesto di restare a dormire con lui, nel suo letto. E questo è quanto, non farti strane idee" il problema di quei due era che erano troppo idioti per capire cosa provavano l'uno per l'altra. Dannazione, non passi due giorni ad accudire qualcuno che ti è solo amico. Se proprio hai qualche scrupolo di coscienza, lo vai a trovare in infermeria! "Nessuna strana idea, quello che fate sono solo fatti vostri" risposi, alzando le mani "Come è andata a casa?" "Solite cose. Sono molto triste per quella bambina. La chiuderanno in un collegio esattamente come hanno fatto con me e lei si ritroverà a chiedersi che faccia abbiano i suoi genitori e cosa sia una famiglia" lei mise una mano sulla mia gamba, per rassicurarmi molto probabilmente. Ero grato a Sera, ma odiavo quando faceva così. Mi faceva sentire un povero disadattato "Sera, piantala, okey?" "Ma che ti ho fatto, si può sapere?" l'avevo offesa. Succedeva molto spesso ma era prassi "Nulla, sai che quando torno da casa sono più coglione del solito" "Si, ma dovresti un po' piantarla" "Starò qui buono buono" "Chi è questa Alessandra, comunque" presi fiato e mi passai una mano sul viso "Beh, è una che l'ha data a mezzo universo ma non vuole neanche prendere in considerazione l'idea di uscire con me" "Neanche io uscirei con te" "Ma tu non la daresti neanche a tuo marito" non so da dove, mi arrivò un cuscino dritto in faccia "Non sentirsi pronti non è un crimine!" "Non esserlo a diciotto anni è da pazzi, sorella" "Comunque hai trovato una che la da a tutti ma a te no" si fermò un attimo "Certo che ci vuole culo a trovarsi in una situazione così!" sbuffati, rotolando a pancia in giù "Voglio morire!" "Devi solo trovare una che te la dia, non essere esagerato!" sbuffai sul cuscino "Esco con Leo oggi pomeriggio" alzai la testa per guardarla "E?" "E nulla, esco con Leo. Andiamo a fare un giro vicino alla spiaggia, prendiamo un gelato e facciamo i compiti per la prossima settimana" la guardai "Ci vuole culo anche a trovarne uno noioso e bigotto come te" il cuscino mi colpì di nuovo "Senti adesso piantala!" ma la sua risata contagiò anche me.
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E tutto scorre
RomanceMolto spesso amiamo le persone senza neanche esserne consapevoli. Molto spesso non capiamo quello che facciamo finché non ci scontiamo con le conseguenze. Molto spesso lasciamo, semplicemente, che tutto scorra.