Capitolo 12.

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Liam's point of view.

Alaska é ancora fuori, é passata un'ora-

Le ho dato un cellulare così da potermi rispondere se sono in pensiero, ma non mi risponde-

Nel frattempo ho fatto una doccia e fumato metà del pacchetto di sigarette che avevo impaziente di vederla ritornare, o di uscire a cercarla,

Ma la paura di sembrarle oppressivo mi ha frenato.

Sento suonare il campanello, così corro ad aprire sperando che sia lei-

Ma non lo é- é invece, Louis.

"Ciao amico, tutto bene?"- sale le scale facendo cenno con la mano-

In qualche modo, vedere un volto amico mi rassicura-

"Non proprio Louis, Alaska é uscita di casa un'ora fa. Non mi risponde al telefono, non so dove sia né che fine abbia fatto"-

Louis si siede al mio fianco sul divano facendo spallucce-

"Amico, ha sedici anni. Noi a quell'età eravamo imprevedibili, ma raramente combinavamo guai seri. Sicuramente sarà di ritorno"-
tenta di rassicurarmi-

"E se non fosse così?"- domando al ragazzo che mi guarda apprensivamente-

"Richiamala, se tra mezz'ora non torna, usciamo a cercarla"- risponde-

Così, digito il suo contatto e la chiamo:

"Il numero da lei chiamato, non é al momento raggiungibile, la invitiamo a richiamare più tardi"-

"Adesso risulta spento"-mi alzo entrando nel panico- "no Louis"- aggiungo.

"Ci andiamo adesso a cercarla"- dico, ed il ragazzo mi segue afferrando la giacca-

Alaska's point of view.

Tereza é una ragazza dolcissima che frequenta il mio corso di storia nella scuola privata-

Abbiamo preso una cocacola e fatto un giro per le strade parlando e ridendo del più e del meno-

-per la prima volta mi sono sentita una ragazza normale, una semplice scolara che ha un'amica con cui passare il pomeriggio e trascorrere il tempo a chiaccherare-

Ad un certo punto ci siamo salutate perché doveva tornare a casa, e così, ho preso la strada per tornare all'appartamento di Liam-

Sfortunatamente però, frattanto che indossavo le cuffie con il volume troppo alto, qualcuno mi ha afferrato dai fianchi facendomi sbattere dietro un vicolo-

"Harry"- ringhio, cercando di spingerlo lontano da me-

L'odore di alcol nel suo alito mi ricorda molto vividamente quello che sentivo nei giorni in casa sua- simile ad un mix di superalcolici, digiuno, e disperazione-

"Che vuoi ancora da me?!"- urlo, pregando che qualcuno riesca a sentirmi-

"Perché sei andata via?! E perché proprio Payne?!"-

urla con le lacrime agli occhi sbattendo forti pugni sul muro dietro il quale sono appoggiata di forza col suo corpo-

"Intanto, staccati immediatamente da me brutta testa di cazzo!"-

a questo punto non sono più la bambina che conosceva, sono più robusta di prima e soprattutto-

non sono più sola e disperata-

gli dò una testata senza riflettere sul fatto che avrebbe fatto molto male anche a me,

tuttavia, riesco a tramortirlo-

TEARDROPS|LIAM PAYNE|🕊️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora