6.Falling

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Questa sera ho bisogno di distrarmi, di sentire il rumore delle risate degli altri per coprire quel silenzio che Chloe ha lasciato. Non posso restare sola con i miei pensieri; mi sento soffocare. Bea mi ha chiamato poco fa, proponendomi di uscire con lei, Dario e i suoi amici. Non sono sicura di voler fare serata, ma alla fine cedo. Forse è quello che mi serve.

Ci incontriamo davanti a una piccola pizzeria, e appena scendo dalla macchina Bea mi abbraccia stretta. "Finalmente, Noah! Dai, stasera niente pensieri tristi," dice, guardandomi con quei suoi occhi che sembrano leggere ogni mia emozione. Io annuisco, forzando un sorriso. Se solo fosse così facile.

Entriamo tutti insieme, ridendo e scherzando, e mi sento avvolta dall'energia del gruppo. Dario mi saluta con un cenno della mano e poi mi presenta agli altri: Matteo, Luca e Samuele. Non li conosco bene, li ho visti solo di sfuggita qualche volta,tranne Luca che lo conosco da quando siamo piccoli.

Prendiamo delle pizze da dividere, scherzando tra un boccone e l'altro. Cerco di partecipare alla conversazione, di lasciarmi coinvolgere, ma ogni tanto mi perdo nei miei pensieri, mi chiedo se Chloe sta facendo lo stesso... o se magari non ci pensa nemmeno. Matteo, che è seduto di fronte a me, sembra accorgersene e mi sorride comprensivo. Ha un viso aperto, di quelli che ti fanno sentire a tuo agio, come se fosse lì per ascoltarti senza giudicare.

Dopo la cena, decidiamo di andare tutti a casa di Bea. È uno di quei sabato sera in cui nessuno ha un piano preciso, e la serata si lascia guidare dal momento. Quando arriviamo, Bea corre a prendere delle bibite in cucina mentre noi ci sistemiamo nel suo soggiorno. Samuele accende la musica, e io mi siedo su un angolo del divano, osservando tutti.

Dario si sistema accanto a Bea e le mette un braccio intorno alle spalle e si scambiano ogni tanto qualche bacio. Li guardo, sorridendo tra me e me. Sono perfetti insieme, una coppia che riesce a trasmettere serenità. Matteo si siede accanto a me e mi porge una bibita. "Tieni," dice, con un tono amichevole.

"Grazie," rispondo, cercando di restituire il sorriso. Cerco di rilassarmi, ma sento gli occhi di Matteo su di me, come se stesse cercando di capire qualcosa. Non so cosa, ma non mi disturba. C'è una gentilezza nel suo sguardo che mi fa sentire al sicuro, e mi ritrovo a chiacchierare con lui più di quanto avessi pensato.

A un certo punto, Bea e Dario spariscono in camera, lasciandomi sola con Matteo. Lui mi guarda, abbassando il volume della musica, come se volesse creare uno spazio più tranquillo tra di noi. "Be', Noah... tutto bene? Ti vedo un po' persa stasera."

Sospiro, sentendo quel groppo in gola che ho cercato di nascondere per tutta la serata. "Non so... è complicato. Penso solo che certe persone entrano nella tua vita, ti fanno vedere il mondo in un modo diverso, e poi... puff, spariscono. È come se niente fosse mai stato reale." Non faccio nomi, ma so che lui ha capito.

Matteo annuisce, guardandomi con comprensione. "Sì, capisco cosa intendi. A volte è difficile, soprattutto quando hai investito tanto di te stesso in qualcosa, o in qualcuno, e poi ti senti... come dire... trasparente."

Le sue parole mi colpiscono più di quanto mi aspettassi. È come se avesse messo in parole il caos che ho dentro. Lo guardo e per un attimo mi sento meno sola. "Esatto. È come se tutto quello che credevo fosse vero si fosse frantumato in un secondo."

Lui sorride, con una dolcezza che non mi aspettavo. "Be', sai, magari è solo una questione di tempo. Magari lei sta attraversando qualcosa di suo, qualcosa che non riesce a condividere. Non sempre le persone si comportano come ci aspetteremmo... ma questo non vuol dire che quello che c'è stato non fosse vero."

Non so perché, ma le sue parole mi confortano. Matteo mi parla con una calma e una sincerità che mi rilassano, facendomi dimenticare per un attimo il peso che sento sul cuore. Non c'è giudizio nei suoi occhi, solo una gentilezza che non vedevo da tempo.

Senza nemmeno accorgermene, ci ritroviamo a parlare di tutto: delle nostre passioni, dei sogni che sembrano irraggiungibili. Matteo è uno di quei ragazzi che ascoltano davvero, senza interromperti, come se ogni parola avesse valore. Mi racconta delle sue esperienze, delle delusioni passate, e ad ogni sua frase mi sento un po' più compresa.

Ad un certo punto mi porge un'altra bibita, e il suo sorriso è così disarmante che non posso fare a meno di ricambiarlo. Mi rendo conto che il tempo con lui è passato senza nemmeno accorgermene, e per la prima volta dopo giorni, mi sento davvero a mio agio.

"Sei una ragazza speciale, Noah. È raro trovare qualcuno che sappia apprezzare le cose profonde, i silenzi," dice, con un tono che è insieme serio e leggero.

Arrossisco leggermente, ridendo nervosamente. "Dici così solo perché non mi conosci bene," scherzo, cercando di mantenere la conversazione leggera.

Lui scuote la testa. "Forse è proprio perché ti conosco abbastanza da vedere oltre."

Mi sento vulnerabile sotto il suo sguardo, ma non mi dispiace. C'è una parte di me che sta cercando disperatamente un rifugio, una persona con cui poter essere me stessa senza filtri. E, per qualche ragione, Matteo sembra offrirsi esattamente in quel modo, come una presenza silenziosa e confortante.

Ad un certo punto, Bea e Dario tornano, e la magia del momento si dissolve. Mi accorgo di quanto il cuore mi batte, sorpresa dall'intensità della conversazione con Matteo. Bea mi lancia un'occhiata complice, come se avesse intuito qualcosa. Sorrido imbarazzata, cercando di nascondere il disordine emotivo che Matteo ha in qualche modo riordinato.

Ma mentre la serata continua e la musica riprende, mi ritrovo a pensare a quanto sia strano... A volte le persone entrano nella tua vita proprio quando hai bisogno di un po' di luce.

Alla fine della serata, torno a casa con la testa piena di pensieri. Matteo è stato così gentile, così presente, e per un attimo ho sentito che forse il mondo non è così vuoto come sembra da quando Chloe si è allontanata. La serata con Bea, Dario e i loro amici è stata un balsamo temporaneo per le ferite che non riesco a smettere di sentire.

Lunedì mattina, il ritorno a scuola ha un sapore amaro. Mi sento come se mi mancasse qualcosa, come se ci fosse una parte di me che non riesce a riaccendere. Bea è lì, come sempre, e mi lancia uno sguardo di incoraggiamento mentre percorriamo insieme i corridoi.

Stiamo parlando di tutto e di niente, quando all'improvviso il mondo sembra fermarsi. In fondo al corridoio, proprio accanto agli armadietti, vedo Chloe. Ma non è sola. È con un ragazzo, uno che non ho mai visto prima, e le sue braccia sono avvolte intorno a lui in modo che non lascia spazio a dubbi. Poi, in un gesto che sembra uno schiaffo silenzioso, Chloe lo bacia.

Mi sento gelare, come se tutto intorno a me fosse diventato indistinto, come se l'aria fosse diventata improvvisamente più densa, più difficile da respirare. Bea mi afferra il braccio, forse per tenermi in equilibrio, ma le sue parole sono un ronzio lontano. Non riesco a staccare gli occhi da Chloe, da quel bacio che sembra spazzare via ogni ricordo, ogni sguardo, ogni parola che ci siamo scambiate.

Perché? Mi chiedo, ma la domanda rimane sospesa, come un'eco silenziosa nel mio cuore. Non riesco a capire. Tutto quello che pensavo di sapere, di sentire, sembra frantumarsi in un istante.

E così, rimango lì, immobile, a guardare Chloe allontanarsi da me in tutti i sensi, mentre il corridoio si riempie di voci e passi che passano accanto a me, senza rendersi conto del vuoto che ora sento dentro.

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