Chloe's Pov
A volte mi chiedo cosa ci sia di sbagliato in me. Mi guardo allo specchio e non riesco a riconoscere il mio stesso riflesso. C'è un'estranea, una ragazza che recita un ruolo, ma che non riesce a trovare il copione giusto. Gabriel è lì, accanto a me, e la sua presenza dovrebbe essere rassicurante, dovrebbe riempire quei vuoti che sento sempre più profondi. E invece è come un velo che uso per coprire ciò che davvero mi tormenta, un diversivo che mi distrae da quel tumulto che cresce dentro di me.
Mi dico che con lui è più facile, perché è semplice: un ragazzo e una ragazza, insieme. Nessuno si fa domande, nessuno dubita. Ma ogni volta che Gabriel mi sfiora o mi abbraccia, sento una barriera invisibile tra di noi, una distanza che non riesco ad attraversare. E allora mi convinco che sono io quella sbagliata, io quella che non riesce a provare quello che dovrebbe. È come cercare di ignorare una parte di me che non voglio accettare, una parte che mi spaventa troppo per affrontarla.
Da fuori, tutto sembra perfetto: ho un ragazzo carino, amici, una vita che dovrebbe farmi sentire completa. Ma ogni sorriso, ogni gesto, è un muro che costruisco per difendermi da me stessa, da quello che so ma che non voglio accettare. Gabriel è il mio scudo, la mia distrazione. Con lui mi sento protetta dalla verità, da quella sensazione che mi scava dentro e mi riempie di dubbi. Essere con lui è come indossare una maschera che nasconde il caos sotto la superficie.Ci sono momenti in cui penso che potrei amarlo davvero, che se mi sforzo abbastanza, riuscirò a dimenticare quello che provo, quella parte di me che mi fa paura.
Ma è una lotta continua. Ogni volta che Gabriel mi prende la mano o mi bacia la fronte, mi sembra di camminare su una linea sottile che potrebbe spezzarsi da un momento all'altro, rivelando la verità. E la verità è che penso a qualcun'altra. Penso a Noah. Con Noah, tutto sembra complicato e intenso. Il mio cuore batte più forte quando la vedo, ma mi affretto a distogliere lo sguardo, a reprimere quel pensiero. Mi convinco che sia sbagliato, che io debba solo continuare con Gabriel e dimenticare.
Eppure, il suo sorriso e il suo modo di guardare il mondo in modo così profondo e sincero mi restano in testa. La verità è che sono combattuta. E, mentre combatto con me stessa, il mio cuore rimane imprigionato in questa lotta tra quello che voglio e quello che penso di dover fare. Un pomeriggio, ero al parco con Gabriel. Stavamo seduti su una panchina a parlare del più e del meno, e lui cercava di attirare la mia attenzione raccontandomi di qualcosa che aveva fatto a scuola.
Sorridevo, annuivo, ma in realtà la mia mente vagava altrove. Poi, l'ho vista. Noah era lì, a pochi metri di distanza, e rideva con lui, con Matteo. Si tenevano per mano, le dita intrecciate, e ridevano come se fossero soli al mondo. Era quel parco, il nostro parco, quello dove io e lei eravamo state insieme per la prima volta. Quel giorno in cui tutto sembrava perfetto, anche se io non riuscivo a decifrare i miei sentimenti.Vederli insieme è come una lama che si infila sotto pelle.
Non posso distogliere lo sguardo. Lei sorride in un modo che non le ho mai visto fare con me, e Matteo la osserva come se fosse tutto il suo mondo. Mi sento soffocare dalla gelosia, un'emozione che mi riempie il petto e si allarga come un fuoco. Mi fa rabbia che lei possa essere così felice con lui, che possa andare avanti mentre io rimango intrappolata in questo ciclo di negazione e paura. E allo stesso tempo, odio me stessa per provare questa rabbia, per non riuscire a lasciarla andare.
Gabriel mi chiede se va tutto bene, e mi costringo a sorridergli, ad annuire, a fingere che la mia vita non stia crollando in mille pezzi. Ma quel sorriso di Noah continua a ossessionarmi. Non posso fare a meno di chiedermi cosa avrebbe potuto essere diverso, cosa avrei potuto fare per non perderla. Ma forse non l'ho mai avuta davvero. È come se ci fosse sempre stata una distanza tra di noi, qualcosa che non potevo attraversare. E ora, eccola lì, dall'altra parte di quel confine, con qualcuno che sembra darle tutto quello che io non sono mai riuscita a darle.
Alcune settimane dopo, mi trovo per caso nei corridoi della scuola e sento delle voci che mi fanno fermare di colpo. Sono voci familiari, quella di Matteo e del suo amico Samuele. Li sento ridere, scherzare, ma c'è qualcosa nella loro conversazione che mi fa rimanere in ascolto."Allora, Matte," dice Samuele, "com'è la situazione con la scommessa? Sei riuscito a far innamorare Noah?"La domanda mi colpisce come un pugno nello stomaco. Sento il respiro fermarsi, mentre un'ondata di shock e confusione mi avvolge.
Che cosa intende con "scommessa"?Matteo non risponde subito, e per un momento, spero che non sia vero, che sia solo uno scherzo, una battuta fuori luogo. Ma poi lo sento sospirare, e la sua voce è carica di esitazione. "Samu, lascia stare... Non è più solo una scommessa." "Oh, ma dai! Che ti prende?" Samuele ride, come se fosse tutto un gioco. "Non starai davvero pensando di metterci i sentimenti in mezzo, vero? Era solo una scommessa, un modo per divertirsi."Matteo sembra lottare con le parole, come se qualcosa lo trattenesse.
"Lo so, ma... lei è diversa, ok? Non è come pensavo. Non riesco a vederla solo come un gioco. È... speciale."Il sarcasmo di Samuele è tagliente. "Speciale? Andiamo, Matte, è solo una ragazza qualunque. Non ti starai mica innamorando, vero? Pensa a tutto quello che puoi vincere se porti avanti la scommessa. Non è quello che volevi?"Silenzio. Matteo non risponde, ma poi, in un sussurro che mi lascia paralizzata, dice: "Sì... sì, hai ragione. È solo una scommessa."Mi sento gelare.
Ogni parola è come una pugnalata. È tutto falso. Quel sorriso che mi sembrava così sincero, quelle mani intrecciate, tutto. Non era mai stato reale. Mi riempio di una rabbia silenziosa, ma è una rabbia che non riesco a sfogare,gli avrei spaccato il naso. E mi odio ancora di più per provare una fitta di sollievo, perché ora ho una scusa per allontanare Noah da lui, per riportarla un po' più vicino a me.Forse è un gesto egoista, forse non è giusto, ma la verità è che non voglio vederla con lui, non voglio vederla soffrire per colpa sua. E così, senza pensarci due volte, prendo una decisione. Devo avvertirla. Devo metterla in guardia, anche se questo significa rivelare la parte di me che ho cercato di nascondere,non merita di soffrire.
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Starry Night
RomanceNoah, una sedicenne dal carattere introverso, sta affrontando il suo secondo anno di superiori. Vive in un paesino vicino a Roma, dove ogni giorno sembra una copia del precedente, immerso nella monotonia e nel conformismo. Chloe è tutto ciò che Noah...