8. Jealousy

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Da quando io e Matteo stiamo insieme, le mie giornate sembrano aver preso un ritmo diverso. È strano: c'è qualcosa in lui che mi fa sentire leggera, come se il mondo intorno a noi rallentasse quando siamo insieme. Matteo non è come gli altri ragazzi; c'è qualcosa di genuino nel suo sorriso, nei suoi modi gentili e mai invadenti.

Mi ascolta come se le mie parole avessero un peso che nessuno ha mai colto prima, e ogni volta che siamo soli, sembra voler scoprire ogni angolo nascosto di me. La sua presenza è come un faro nelle mie giornate più incerte, e anche se cerco di non lasciarmi andare completamente, qualcosa dentro di me inizia a cedere.

C'è una parte di me che si chiede se sia giusto fidarsi così tanto, se posso davvero abbassare le difese, ma quando lui mi guarda... tutte le mie domande sembrano dissolversi.

Eppure, non posso fare a meno di pensare a Chloe. È come un fantasma che si nasconde nei margini dei miei pensieri, apparendo quando meno me l'aspetto. Ogni volta che la vedo con il suo ragazzo fuori scuola, sento una fitta al cuore, anche se non voglio ammetterlo.

Cerco di concentrarmi su Matteo, su quello che stiamo costruendo insieme, ma ci sono momenti in cui, nel mezzo di una risata o di uno sguardo, sento ancora l'ombra di Chloe.Oggi, però, non ho tempo per pensare troppo. Io e Bea siamo state reclutate dalla professoressa Bianchi per aiutare con l'open day della scuola, un evento annuale per mostrare ai futuri studenti delle medie com'è la nostra vita scolastica.

Quando la prof ci ha chiamate, ho subito notato un'ombra di tensione attraversare il volto di Bea. Sapevo cosa stava pensando: dover lavorare con la madre di Chloe non sarebbe stato facile, non per me, almeno.Arriviamo in aula e troviamo già alcuni compagni di classe che stanno sistemando cartelloni colorati e preparano le brochure.

La professoressa Bianchi è lì, con un abito scuro e l'aria di chi sa esattamente cosa vuole.Dopo un po' ci richiama a se,in modo tale da poterci spiegare nel miglior modo cosa fare."Ragazzi, vorrei che ogni gruppo si occupasse di una sezione della scuola," dice la professoressa, sfogliando un blocco note con aria concentrata. "Noah e Bea, voi due potreste gestire l'area artistica, giusto? Ho sentito che avete qualche talento per la creatività," aggiunge, gettandomi uno sguardo attento.

Mi chiedo se sappia qualcosa di Chloe e di me, se abbia mai notato quello strano legame che sembrava unirci, e se ora percepisca la tensione che porto dentro."Sì, prof," rispondo, cercando di mascherare la mia esitazione. "Ci pensiamo noi."Bea mi lancia un'occhiata solidale, e ci mettiamo subito al lavoro. Passiamo la giornata a organizzare i materiali, a sistemare i libri e a preparare cartelloni informativi sulle attività artistiche.

Di tanto in tanto, i nostri compagni ci interrompono con domande o battute, cercando di alleggerire l'atmosfera."Allora, Noah, ti sei candidata per fare la guida, vero? Ti vedo bene a raccontare le meraviglie della nostra scuola," scherza Tommaso, uno dei ragazzi della classe.

Effettivamente la nostra scuola cade a pezzi,non so minimamente cosa raccontare ai ragazzi di terza media,probabilmente gli consiglierò di non scegliere questa scuola,se accetteranno il mio consiglio credo che ne trarranno sicuramente vantaggio.Gli rivolgo un sorriso sarcastico.

"Certo, sarà la giornata più emozionante della mia vita," rispondo, alzando gli occhi al cielo.
"Attenta che la prof ti sente!" ride lui, facendomi l'occhiolino.La professoressa Bianchi ci osserva da lontano, e ogni tanto interviene per dare qualche consiglio o fare una correzione. È evidente che ci tiene molto a questo evento.

Arriva il tardo pomeriggio, e siamo tutti esausti. La professoressa Bianchi si avvicina a me e Bea, passandoci una pila di libri. "Ragazze, potreste riportarli in classe? Poi potete andare.

Annuiamo entrambe, stanche ma contente di aver finalmente finito. Mi avvio verso la classe da sola, mentre Bea resta indietro per parlare con la professoressa di spagnolo.Entro in aula, e il mio cuore fa un balzo quando vedo Chloe seduta al computer.

È concentrata, lo sguardo fisso sullo schermo. Per un attimo penso di uscire e aspettare che abbia finito, ma qualcosa mi trattiene. Inizio a sistemare i libri, cercando di ignorare la sua presenza, ma sento il suo sguardo che mi trafigge da dietro.

"Noah," dice all'improvviso, la sua voce che risuona nella stanza vuota. Mi volto, cercando di mantenere la calma."Dimmi," rispondo, cercando di sembrare indifferente.Si alza dalla sedia e si avvicina a me con un'espressione dura, distante. "Stai lontana da Matteo,non mi piace,è uno a cui piace giocare con le ragazze" dice, e il tono gelido delle sue parole mi lascia di stucco.

La mia pazienza si spezza. "Scusa?" domando, fissandola incredula. "Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Tu sei sparita senza dare spiegazioni, e ora vieni a fare la morale a me e a Matteo?"Chloe mi guarda intensamente, come se cercasse qualcosa nei miei occhi. Mi sento vulnerabile sotto il suo sguardo, come se potesse leggere ogni mio pensiero.

"Non è così semplice, Noah,io tengo a te..." mormora, la sua voce ora più sommessa, quasi triste."Semplice?" ribatto, la rabbia che mi cresce dentro. "Non puoi tornare nella mia vita e pensare di avere il diritto di decidere per me,e poi non mi sembra che ti importi davvero di me."Per un attimo, mi sembra di vedere una scintilla di rimpianto nei suoi occhi, ma è solo un attimo.

Prima che possa dire altro, Chloe si avvicina e mi bacia. Il suo gesto è inaspettato, un bacio veloce, quasi disperato, che mi lascia confusa e senza fiato.Mi stacco da lei, il cuore che batte all'impazzata, ma lei si limita a fissarmi con quell'espressione indecifrabile.

Poi, senza una parola, si volta e si allontana, lasciandomi sola nell'aula vuota.Esco dall'aula in stato di shock, e trovo Bea che mi sta aspettando fuori."È tutto a posto?" mi chiede, notando la mia espressione turbata."Non lo so, Bea," mormoro, senza riuscire a spiegare quello che è appena successo.Bea mi mette una mano sulla spalla. "Sai, puoi parlarmene, se vuoi."Sospiro, cercando di mettere ordine nei miei pensieri.

"Chloe... ha fatto qualcosa di strano," dico infine. "Non so cosa pensare, Bea. È come se non volesse che andassi avanti con Matteo... come se non volesse perdermi, ma senza avere il coraggio di dirmelo davvero."Bea mi guarda con comprensione. "A volte le persone non sanno quello che vogliono finché non rischiano di perderlo.

"Rimango in silenzio, cercando di capire se quelle parole rispecchiano davvero ciò che Chloe prova... o se non sto solo illudendomi di nuovo.

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