3.Night changes

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Il sabato sera è finalmente arrivato. Ho passato tutta la giornata con la testa tra le nuvole, pensando all'uscita e, inevitabilmente, a Chloe. Non ho ancora trovato il coraggio di scriverle, ma stasera voglio solo rilassarmi e non pensarci troppo. Bea e io ci siamo organizzate per prepararci a casa mia. Lei è venuta con una borsa piena di vestiti e accessori, come se stessimo partendo per un weekend invece di un'uscita di poche ore.

La mia stanza è un caos. Vestiti sparsi ovunque, trucchi aperti, e noi due che ridiamo, cercando di decidere cosa metterci. Bea è sempre impeccabile,ha già scelto un vestito nero attillato, perfetto per una serata fuori, e io sto lottando tra due opzioni:pantaloni a palazzo e maglioncino, oppure un vestito più attillato per stasera."Ti prego, Noah, metti quel vestito!" dice Bea, indicando una un vestito lungo nero con uno spacco sulla gamba che avevo provato.

La guardo con insicurezza, ma alla fine mi lascio convincere. Abbinata a dei tacchi a spillo neri, mi sento abbastanza a mio agio. Bea sorride soddisfatta mentre finisco di sistemarmi i capelli."Dobbiamo fare foto prima di uscire," dice, tirando fuori il telefono e scattando una raffica di selfie. "Così poi possiamo confrontarle con quelle di fine serata, quando saremo devastate!"Rido e mi lascio trasportare dall'entusiasmo.

La serata promette bene. Una volta pronte, usciamo di casa e ci dirigiamo verso il centro del nostro paesino.Il nostro paese è piccolo, ma ha un certo fascino, soprattutto il sabato sera. Le strade si riempiono di ragazzi che vagano da un locale all'altro, il vociare delle persone che ride e parla anima i vicoli stretti e acciottolati. Le luci gialle dei lampioni creano un'atmosfera calda e accogliente, anche se siamo in autunno e l'aria è fresca.

Nonostante le dimensioni ridotte, il centro è movimentato, quasi vivo.Arriviamo al punto d'incontro con Dario, il ragazzo di Bea, e alcuni dei suoi amici. Li vedo già da lontano, appoggiati a una panchina, mentre ridono tra loro. Dario è uno di quei ragazzi che si fa notare subito, alto, con un sorriso contagioso e sempre vestito con uno stile casual ma curato.

Appena ci vede, si stacca dal gruppo e saluta Bea con un abbraccio e un bacio leggero. Sono troppo carini insieme,e non posso fare a meno di sorridere a quella scena."Finalmente siete arrivate!" dice, guardando Bea con gli occhi brillanti. Poi si gira verso di me. "Ehi, Noah! Sei pronta per una serata epica?"Sorrido. "Più o meno, vediamo come va."Dario ci presenta velocemente ai suoi amici, ragazzi che conosco di vista ma con cui non ho mai parlato molto.

Sono tutti piuttosto simpatici, e dopo qualche battuta iniziale ci dirigiamo tutti insieme verso un pub vicino. È uno di quei posti piccoli, con l'insegna al neon e la musica a palla che esce dalle porte.Entriamo, e l'atmosfera dentro è rumorosa, ma non opprimente.

Gente che ride, chiacchiera e beve, con qualche tavolo occupato da gruppi intenti a giocare a carte. Ci sistemiamo in un angolo e ordiniamo subito da bere. Io opto per un cocktail leggero, qualcosa di fresco che però mi faccia rilassare.Dopo un po' di chiacchiere e risate, mi sento finalmente più a mio agio. I cocktail fanno il loro effetto, e inizio a sentirmi più leggera, meno intrappolata dai miei pensieri. Bea e Dario sono dolci come sempre, mentre gli altri ragazzi ci raccontano qualche aneddoto divertente.Ma poi accade qualcosa che non mi aspettavo.

Proprio mentre sto ridendo a una battuta, il mio sguardo si posa su qualcuno dall'altra parte del pub. Il mio cuore perde un battito. È lei. Chloe. Seduta a un tavolo con alcuni amici, sembra completamente a suo agio, come se fosse padrona del posto. I suoi capelli ricci perfetti cadono morbidi sulle spalle, e sorride mentre ascolta qualcuno parlare.

Mi blocco. Bea se ne accorge subito e mi dà una gomitata leggera. "Tutto bene?"Le faccio un cenno con la testa, incapace di rispondere subito. "È Chloe..." mormoro.Gli occhi di Bea si allargano e si sporge un po' per guardare meglio. "Oh mio Dio, davvero! Ok, Noah, questa è la tua occasione. Non puoi lasciartela scappare."La mia mente è un turbine di pensieri. Potrei andarle a parlare, ma sono troppo nervosa. Mi dico che non è il momento giusto, che magari più tardi... ma poi, Bea mi guarda con quel suo sguardo determinato."Vai," insiste. "Vai a parlarle. Se non lo fai ora, quando?"

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