"Che paradosso, no?
Che io, per essere me stesso,
sia costretto ad andare
dove non mi riconosco."*
JUNGKOOK
Non mi rendo neanche conto di quanto e di come il tempo stia passando. Vado a scuola assieme a Hyunjin ogni mattina, seguo le lezioni, poi torno a casa e passo i pomeriggi studiando, ho ripreso la solita routine di sempre, insomma. Routine che ad oggi mi sta troppo stretta.
Ogni tanto trascorro le mie serate assieme al resto della combriccola che prova in tutti i modi a farmi svagare, ma mi sento completamente assente, e non c'è niente che io possa fare al riguardo. Mi sento un filo aggrovigliato che nessuno riesce a sciogliere.
Taehyung, Taehyung e ancora Taehyung. Una continua emicrania dalla quale non riesco in nessun modo a tirarmi fuori.
Mi ha detto di lasciarlo stare, di stargli alla larga, ma ogni volta che cerco di accettarlo, qualcosa dentro di me si ribella. Mi chiedo dove sia, cosa stia facendo in questo momento. Se anche solo per un attimo i suoi pensieri sono rivolti a me.
La sua assenza mi pesa addosso più di quanto voglia ammettere. È come una ferita che non riesce a rimarginarsi, una presenza che sento ancora viva anche se lui mi ha voltato le spalle.
Mi chiedo come sia possibile, come una persona in così poco tempo sia riuscita ad insinuarsi così profondamente dentro di me, fino a diventare una costante, un'ombra che mi segue ovunque. È come se Taehyung fosse riuscito a scavare attraverso ogni barriera, a superare ogni difesa, e ora non posso più liberarmi di lui, anche se lo volessi. Ma non voglio.
Eppure, il modo in cui mi ha respinto, la distanza che ha imposto tra noi, mi sta togliendo sempre più pezzi, giorno dopo giorno.
Ogni volta che chiudo gli occhi lo rivedo: il suo sguardo serio, lontano, come se niente di ciò che c'è stato tra noi abbia un vero significato. Eppure so che non è così. So che per lui è diverso, anche se fa di tutto per nasconderlo.
Ritornare ad una vita senza di lui sembra impossibile, ma non posso neanche forzare un legame che lui stesso non vuole. Mi sento bloccato, sospeso, in una terra di nessuno dove non ci sono né risposte né conforto.
Ed eccomi qui, ad inseguire un'altra ombra, quella del signor Kang, come se fosse la cosa giusta da fare. Mi ha chiamato subito dopo scuola dandomi appuntamento qui a Busan, e le sue parole mi riecheggiano in testa dipingendo un'autorità quasi glaciale. Mi ha detto che si tratta di una questione di fiducia, per assicurarsi che io sia davvero disposto a fare la mia parte. Ma non mi sento affatto tranquillo. Anzi, ho una strana tensione addosso. Non so cosa aspettarmi, e l'idea mi tormenta.
Quando arrivo al capannone indicatomi, la scena che mi ritrovo davanti è opprimente: luci fioche, odore di polvere e cemento, e un gruppo di volti nuovi, tutti con un'aria minacciosa.
Mi sono detto che questo mi porterà più vicino a capire il passato di Taehyung, a scoprire cosa lo tormenta davvero, ma la verità è che non sono sicuro che ne valga la pena.
Mi scuoto dai miei pensieri non appena vedo Jake che mi attende all'ingresso. Il suo sguardo è gelido, quasi privo di emozioni, e subito capisco che non c'è spazio per esitazioni. Mi fa cenno di seguirlo, e lo faccio senza proferire parola, anche se l'idea di entrare in questo posto mi agita più di quanto vorrei.
Ogni passo dentro il capannone mi allontana da Taehyung, eppure è come se lo portassi comunque con me, come un ricordo che nonostante tutto non riesco a lasciare andare.
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stepbrothers - taekook
FanfictionIl quieto vivere di Jungkook viene stravolto impetuosamente dall'arrivo di una scia di disordine che compierà una carneficina nella sua mente, stravolgendone ogni dettaglio. Il caos era a lui ignoto fin quando non è stato battezzato con il nome di K...