stepbrothers - taekook

10. due verità, una bugia

Io mento.
Se mi credi, credi anche
che io mento.

Se invece non mi credi,
vuol dire che sto mentendo.
Allora, comunque, vale ciò che affermo.

*

La festa è già in pieno svolgimento quando io e il mio migliore amico arriviamo nella medesima casa in cui ci hanno messi a fare a botte su un ring. La musica rimbomba dalle casse del salone affollato, le luci soffuse illuminano appena i volti dei presenti. Jimin li accoglie con un sorriso entusiasta, ma non ci mette molto a notare la mia espressione tesa.

Il mio migliore amico mi guarda perciò con un pizzico di preoccupazione negli occhi, «ehi, sembra che tu abbia visto un fantasma» dice a voce alta, a causa del volume della musica, «vuoi per una volta spegnere la mente e lasciarti andare?»

Io, dal canto mio, scuoto la testa, tentando di ignorare il tumulto interiore che mi tormenta, «dove sono gli altri? Hyunjin?»

«Vedo Yoongi laggiù» mi riferisce indicando alle mie spalle, «è con Namjoon».

«Non è quello che ti ho chiesto, ma alzo le mani» mi prendo gioco di lui beccandomi una lieve spintonata.

«Aspetta...» dice poi, «ma quello è Taehyung, e chi è quel tipo che ci prova palesemente con lui?» domanda incredulo, «dovremmo dirlo a Hyunjin?»

Immediatamente strizzo gli occhi tentando di maledire mentalmente il soggetto indicatomi, per poi sospirare, «è il suo ex ragazzo, il tipo del cortile» spiego, ma senza dargli troppo peso, «ad ogni modo, andiamo a bere?»

Jimin non se lo fa ripetere due volte che rapidamente mi direziona verso la tavola piena di alcolici che ci fornisce ampia scelta, comincia perciò ad improvvisarsi bartender e dopo qualche istante mi passa due bicchieri in una volta, ragion per cui gli rivolgo uno sguardo sorpreso.

«Almeno non devi tornare a rifornirti» spiega in seguito, «usa la testa, Koo!»

Comincio col mio primo bicchiere, un miscuglio di così tanta roba che inizialmente mi sento stordito, ragion per cui non sono poi così sicuro di voler bere la seconda porzione di questa roba, ma ormai mi trovo in mezzo alla folla che si sta scatenando.

Mi sento parecchio osservato, e non so bene se è per via della mia breve storia qui dentro o per i vestiti abbastanza eccentrici che porto, so solo che non è una sensazione che mi aggrada, non più di tanto, non mi diverte essere nel mirino, specialmente adesso che la testa è leggermente su di giri.

Non ricordo neanche a che sorso mi trovo, ma mi pare abbastanza per capire che sono brillo, ragion per cui decido di fermarmi, anche perché mi ritrovo improvvisamente da solo, finché un volto sconosciuto mi picchietta sulla spalla sinistra, è un ragazzo che non ho mai visto.

«Ciao» mi saluta, glielo leggo dal labiale, «non ti ho mai visto da queste parti, sei nuovo?»

Sorrido perciò imbarazzato, «uh, no» dico, «vengo qui ogni tanto».

«Sai attirare l'attenzione però» asserisce, ed io non posso fare altro che deglutire.

«Quei due li bevi da solo?» domanda in seguito, indicando il bicchiere mezzo vuoto e quello pieno che tengo in mano, ragion per cui gliene porgo uno.