40. la caduta

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"Nulla impedirà al sole
di sorgere ancora,
nemmeno la notte più buia.

Perché oltre la nera cortina della notte,
c'è un'alba che ci aspetta".


*

Non so nemmeno con che rapidità giungiamo a casa della nostra migliore amica. Taehyung sulla moto è imprudente, non si ferma ai semafori, ignora totalmente il codice della strada, e per un attimo temo che in galera ci finisca lui.

Una volta arrivati, il silenzio nella stanza è assordante. Troviamo Hyunjin, fragile e persa, seduta sul divano, con gli occhi rossi e gonfi.

Il corvino, che di solito è imperturbabile, è visibilmente scosso. E non posso fare a meno di provare una fitta di compassione per lei.

Suo padre, un uomo che sin da bambina avrebbe dovuto proteggerla, è stato capace di distruggere il suo mondo, e la sua notizia del suo arresto l'ha colpita duramente, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Non l'avevo mai vista così prima d'ora.

Volgo improvvisamente uno sguardo verso Taehyung. Cerca di confortarla, ma le sue parole sembrano vuote. So che in situazioni difficili lotta per aiutare l'altro, ma sembra non riuscire mai a trovare le parole giuste.

Allorché mi schiarisco la voce. «Jiji, so che è difficile. Ma ricorda, siamo qui per te».

Lei alza lo sguardo verso di me, con gli occhi pieni, oltre che di lacrime, di gratitudine. «Grazie, Jungkook» mormora a voce flebile.

Vorrei fare di più, togliere il suo dolore. Ma so che non c'era niente che possa fare per cambiare la situazione. Tutto quello che posso fare è trovarmi qui per lei, offrirle una spalla su cui piangere.

Mentre la notte avanza, mi siedo accanto a lei, parlando di tutto e di niente. Ridiamo, piangiamo e condividiamo le nostre paure e speranze più profonde. È uno strano tipo di conforto, sapere di non essere soli.

Guardando Hyunjin, non posso fare a meno di provare un crescente senso di affetto per lei. Da sempre si mostra come quella forte, ma in realtà lei è un pezzo di vetro. È gentile, ma feroce. È sempre stata tutto ciò che una persona poteva desiderare in un amico.

Mentre la serata scivola in un silenzio carico di emozioni, sento la tensione che vibra nell'aria, e non riesco a distogliere lo sguardo da Taehyung.

È lì, seduto di fronte a Hyunjin, e il suo volto è come una maschera di pensieri taciuti, di parole che non sa se lasciare scappare o trattenere. Persino il suo solito sguardo sicuro sembra svanito. Ora è solo umano, vulnerabile.

Hyunjin continua a raccontare, e la sua voce ormai ridotta a un sussurro spezzato. Io lo so che lui non è mai stato... perfetto» ammette, con voce incrinata. «Ma... era comunque mio padre. E non so come fare... adesso». La sua confessione mi spezza, e posso solo immaginare quanto deve aver lottato dentro di sé per accettare anche solo di dirlo ad alta voce.

Taehyung si sporge verso di lei, allungando una mano che sembra voler colmare ogni distanza. «Hyunjin...» La sua voce è dolce, come un'onda calma. «Non devi fare tutto da sola. Non sei mai stata sola».

Lei solleva lo sguardo su di lui, e c'è qualcosa di profondo e non detto nei suoi occhi. Un misto di riconoscenza e dolore, di rabbia e sollievo. «Grazie, Tae. Grazie a tutti e due».

In quest'istante, mi accorgo di quanto siamo davvero una sorta di famiglia, disfunzionale e complicata, ma comunque legata da fili invisibili, intrecciati nei momenti di disperazione e negli attimi di forza. Nonostante tutto quello che ci divide, eccoci qui, a sorreggerci l'un l'altro.

stepbrothers - taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora