"La tentazione di fare
ciò che è proibito
proprio perché è proibito
è la più grande delle tentazioni".*
Non appena arrivati alla sala giochi, veniamo accolti dal rumore dei flipper e dalle risate di Seokjin e degli altri. Perciò mi guardo intorno, osservando i tavoli da biliardo allineati contro il muro, e quando mi fermo a fissarne uno, Taehyung mi squadra con un sorriso divertito.
«Non sai da dove iniziare, vero?» mi chiede con quel tono un po' sprezzante e al tempo stesso provocatorio che riesce sempre a mettermi a disagio e in realtà... qualcosa di più.
«No, non ho mai giocato» ammetto, cercando di non far trasparire troppo l'imbarazzo.
Lui si avvicina, si piazza dietro di me e mi mette una stecca in mano. «Bene, allora lascia fare a me» mormora, mettendosi così vicino che riesco a percepire il calore del suo corpo attraverso i nostri vestiti. Dopodiché le sue mani si poggiano sulle mie, guidandomi con movimenti lenti.
«Prima cosa, devi inclinare la stecca così» dice, abbassando leggermente le sue braccia intorno a me per mostrarmi l'angolazione giusta.
Il suo respiro è caldo contro la mia guancia, e il mio cuore comincia a martellare. Provo senza risultato a concentrarmi, ma è praticamente impossibile quando lui è così vicino.
Non capisco perché non perda occasione per strusciarsi contro di me, abbastanza da farmi sentire ogni singolo centimetro di distanza che riduce, mandandomi in tilt. «Ora rilassati» sussurra poi, ma con lui che continua a premere il suo corpo contro il mio, mi risulta praticamente impossibile rilassarmi.
Le sue mani scendono lungo le mie braccia, e poi con un movimento lento e perfetto, guida la stecca fino a colpire la palla bianca. «Visto? Niente di troppo difficile» mi dice, ma so che si sta divertendo a guardarmi mentre cerco di riprendere fiato e mantenere un'espressione normale.
«Sì, certo» riesco a dire, mentre la mia voce emette appena fiato.
Lui ridacchia e si avvicina ancora di più, fino a sussurrarmi all'orecchio. «Forse dovrei insegnarti anche qualche altra mossa...»
«Cristo, prendetevi una stanza» borbotta Yoongi seccato, mentre Jimin trattiene una risata, divertito dal mio palese imbarazzo.
Il corvino non si scompone affatto per il commento del migliore amico. Anzi, sembra quasi goderselo. Si gira perciò verso di lui con un sorriso malizioso. «Perché, sei geloso?» gli domanda poi, con un tono volutamente scherzoso, ma con quello sguardo che lascia intendere che sta solo cercando di stuzzicare.
«Non fatemi ridere» risponde Yoongi con un'occhiata annoiata, allontanandosi leggermente per continuare ad osservare la partita.
Poi Taehyung torna a concentrarsi su di me, e il suo sguardo si fa più intenso. «Mostrami cos'hai imparato» asserisce, poi mi mette nuovamente la stecca in mano, ma stavolta le sue dita indugiano sulle mie un po' più a lungo, sfiorandomi come se fosse casuale.
Mi chino per posizionarmi, cercando di ricordare come tenere la stecca, ma prima che possa muovermi sento le sue mani sulla mia schiena, calde e sicure, mentre mi spinge leggermente in avanti per abbassarmi ancora un po'. «Devi rilassare le spalle» mormora, e la sua voce è morbida, quasi ipnotica.
Il suo respiro sfiora il mio collo, e la vicinanza tra di noi rende l'aria più densa, difficile da respirare. Perlopiù spinge volutamente il bacino contro il mio, ed io comincio ad avvampare per la vergogna, in quanto siamo in pubblico. «Così va meglio?» domanda poi, e la sua voce risulta ancora un soffio contro la mia pelle.
STAI LEGGENDO
stepbrothers - taekook
FanfictionIl quieto vivere di Jungkook viene stravolto impetuosamente dall'arrivo di una scia di disordine che compierà una carneficina nella sua mente, stravolgendone ogni dettaglio. Il caos era a lui ignoto fin quando non è stato battezzato con il nome di K...