35. questione di minuti

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"Non conosco nulla che vellichi
così voluttuosamente lo stomaco
e la testa quanto i vapori
di quei piatti saporiti
che vanno ad accarezzare la mente
preparandola alla lussuria".

*

Mi alzo dal letto di scatto, poiché della musica assordante disturba il mio sonno di domenica mattina e per quanto odi essere svegliato mi viene voglia di fare fuori qualcuno.

Non mi importa neanche delle mie condizioni fisiche, con goffaggine mi dirigo in fretta e furia verso il rumore che mi ha svegliato, e con ogni passo la musica diventa più forte, più nitida, come una sorta di richiamo.

Arrivo dinanzi il bagno, e appena mi ritrovo dinanzi la porta socchiusa, capisco tutto. È Taehyung, davanti lo specchio, con i capelli ancora umidi che gocciolano leggermente sulle spalle nude, e un'asciugamano avvolto attorno ai fianchi, che si stringe perfettamente sui suoi fianchi. Il suo corpo definito e scolpito riflette una sensualità che mi colpisce come un pugno allo stomaco.

Mi blocco, e il cuore accelera, ragion per cui provo a distogliere lo sguardo, ma è impossibile.

Poi lui alza lo sguardo e mi nota attraverso lo specchio, accennando un sorriso che mi fa cedere ogni barriera.

«Buongiorno» dice con un tono morbido, come se sapesse esattamente l'effetto che ha su di me.

Non riesco a rispondere subito. Sono troppo preso dalla sua figura, dai piccoli rivoli d'acqua che scendono lungo il suo petto e si perdono tra le linee dei suoi addominali.

Perciò si gira verso di me e fa un passo avanti, lasciando che la musica riempia il silenzio che resta. «Sei sempre così rigido al mattino?» domanda con un sorriso provocatorio, sollevando un sopracciglio mentre mi guarda fisso negli occhi.

Prima che possa rispondere, mi afferra per un braccio e mi tira più vicino. Adesso siamo a pochi centimetri di distanza, e il suo profumo fresco mi avvolge completamente.

«Dai, balla con me» mormora, e i suoi occhi sono intensi, non porta le lenti al contatto, perciò, inspiegabilmente, brillano in modo insolito, quasi ipnotico. La sua presa è salda, e l'asciugamano gli si allenta appena, tanto che devo sforzarmi per non abbassare lo sguardo. «O ti spaventa starmi così vicino?»

«Non mi spaventa» mormoro a mia volta, anche se la mia voce non sembra abbastanza ferma. Sento ogni singolo muscolo teso, la distanza ridotta tra di noi e il calore del suo corpo così vicini che il respiro mi si spezza.

Lui sorride e appoggia una mano sulla mia spalla, costringendomi a muovermi con lui al ritmo della musica.

La sua risata è bassa, e risulta quasi una sfida.
«Allora rilassati. Sei troppo teso» mi riferisce. «Siamo soli» aggiunge infine, come se non bastasse.

Dopodiché provo a seguirlo, ma è impossibile non notare ogni singolo movimento del suo corpo: ogni suo tocco, ogni suo sguardo sembra mirato a sfidarmi, a farmi perdere il controllo.

Sento le dita di Taehyung scorrere dalla mia spalla fino al braccio, tracciando un percorso lento, e ogni centimetro che tocca lascia una scia di calore sulla pelle. Le sue mani si posano sui miei fianchi e mi avvicina ancora, quasi fino a farci sfiorare. Lo sento ridere piano, divertito, come se sapesse esattamente quanto mi stia mandando fuori controllo.

stepbrothers - taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora