"Puoi fuggire più veloce
e più lontano che puoi,
ma la verità è che,
dovunque tu vada,
resti sempre dove sei".*
JUNGKOOK
Mi sveglio con un peso sul petto, più caldo della coperta che mi avvolge. La febbre non è scesa, ma è un'altra la cosa che mi fa sentire vulnerabile: non c'è Taehyung. Lo so senza nemmeno aprire gli occhi. La sua presenza è qualcosa che si sente, un'ombra che non puoi ignorare.
Provo a mettermi seduto, ma il mal di testa mi schiaccia di nuovo giù sul cuscino. Non posso fare altro che fissare il soffitto e ripensare a quello che è successo stanotte. Il modo in cui mi ha toccato, la dolcezza con cui mi ha tenuto tra le braccia, i suoi baci... mi hanno confuso più di quanto voglia ammettere. Non riesco a capire perché, ma mi è sembrato che stesse per lasciarmi, e non fisicamente. Come se mi stesse allontanando dal suo cuore, per l'ennesima volta.
Un suono di passi mi distrae. Sollevo la testa appena in tempo per vedere il padre di Taehyung apparire sulla soglia. Indossa un'espressione placida, ma i suoi occhi mi mettono a disagio, come se stessero cercando qualcosa dentro di me.
«Come ti senti, ragazzo?» chiede con voce che dovrebbe essere gentile, ma ha un'intonazione strana, come se il calore fosse solo di facciata.
«Meglio» mento, spostando rapidamente lo sguardo verso il muro.
«Taehyung è andato a scuola, ma ha chiesto a me di tener d'occhio la situazione» continua, facendo un passo avanti. Ogni fibra del mio corpo vorrebbe indietreggiare, ma sono già seduto sul letto e non ho scampo. «Devi essere importante per lui, sai? Altrimenti non sarebbe così protettivo».
Le sue parole mi colpiscono come un pugno allo stomaco, e il modo in cui lo dice... è come se sapesse qualcosa che io non so.
«Sono solo il suo fratellastro» rispondo piano, ma anche a me sembra una scusa.
Lui sorride, inclinando leggermente la testa. «Certo. Solo il suo fratellastro» borbotta tra sé e sé, «a me non ha mai chiesto di restare. Ma per te? Per te sì. Forse...» prosegue, interrompendosi poi, come se volesse lasciare in sospeso il resto della frase.
Perciò mi stringo le coperte addosso, cercando di trovare conforto, ma il disagio si attacca alla pelle. «Taehyung è solo protettivo» riesco a dire con la voce incrinata.
Lui ride piano, ed è un suono che mi dà i brividi. «Protettivo? Sì, lo è. Ma sai qual è il problema di chi si affeziona troppo, ragazzo?» chiede fissandomi dritto negli occhi, e in quest'istante non ho più dubbi: sta cercando di spaventarmi.
Non rispondo. Non riesco.
«Si dimenticano che l'affetto... può diventare una debolezza» si risponde da solo.
Dopodiché esce dalla stanza prima che io possa replicare, lasciandomi con un peso ancora più grande di prima.
La situazione mi ha messo così tanta angoscia addosso che non ce la faccio a stare fermo. Ho bisogno di sentire Taehyung, di capire cosa sta succedendo. Perciò afferro il cellulare.
dove sei?
11.58Aspetto. Niente.
perché mi hai lasciato da solo?
12.01
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stepbrothers - taekook
Hayran KurguIl quieto vivere di Jungkook viene stravolto impetuosamente dall'arrivo di una scia di disordine che compierà una carneficina nella sua mente, stravolgendone ogni dettaglio. Il caos era a lui ignoto fin quando non è stato battezzato con il nome di K...