13. domande senza risposta

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"Il tempo...

Il tempo risponderà alle nostre domande,
o farà in modo che non sia più importante
saperne le risposte".

*

Nonostante la stanchezza che sento in ogni muscolo, dormire mi è impossibile. Ogni volta che chiudo gli occhi, il respiro regolare di Taehyung accanto a me mi riporta alla realtà. È lì, a pochi centimetri di distanza, eppure sembra lontano anni luce.

Mi giro sul fianco opposto, cercando di mettere più distanza possibile tra noi due, ma sento il suo sguardo bruciare sulla mia schiena. Non so se sia la mia immaginazione a farmi brutti scherzi o se davvero mi sta fissando, ma la sola idea che sia sveglio e consapevole della mia presenza mi rende tutto più complicato.

Cerco di convincermi che non fa differenza, che è solo una notte, ma c'è qualcosa nell'aria che non mi lascia in pace. Ogni movimento, ogni respiro sembra amplificato dal silenzio che ci circonda.

E poi c'è un pensiero che si fa strada nella mia mente e mi tortura, la gara. Non ho mai toccato una moto in vita mia, e tra qualche giorno dovrò affrontare Taehyung su due ruote, in una sfida che potrebbe decidere il mio destino.

So che è stata una mia scelta, ma non potevo rifiutare l'offerta di quel vecchio: un'occasione d'oro per avvicinarmi a lui, per scoprire cosa si cela dietro il passato di Junghwa. Ma adesso mi domando se non sia stata una mossa troppo azzardata.

Il corvino dovrebbe aiutarmi quantomeno a stare in equilibrio, ma so che i giorni che ho a disposizione non mi basteranno, e questo mi fa paura.

Mi rigiro di nuovo, cercando una posizione più comoda, ma è inutile. Taehyung dovrebbe aiutarmi con gli allenamenti, ma mancano pochi giorni. Non ce la farò mai.

Sento un leggero movimento accanto a me, e improvvisamente la voce di Taehyung rompe il silenzio, è bassa e un po' impastata dal sonno. «Non dormi?» dice, e basta questo a farmi balzare, mi arriva come un sussurro nel buio. I suoi occhi riescono a penetrarmi nonostante non ci sia nemmeno uno spiraglio di luce, ed è questo a rendermi il battito agitato.

Esito per un momento, non sapendo se voglio davvero parlarne, ma alla fine sospiro. «No, è solo... Non ho mai guidato una moto in vita mia, e tra pochi giorni dovrò affrontarti» rivelo le mie preoccupazioni sussurrando, «insomma... non so nemmeno da dove cominciare...»

«Te la sei voluta tu» evidenzia rapidamente, «ogni azione ha la sua conseguenza, lo sai?»

Alzo gli occhi al cielo sebbene non mi possa vedere; me lo dovevo aspettare, penso. «Fai finta che non ti abbia detto niente» asserisco poi, girandogli le spalle e tentando di chiudere gli occhi.

Taehyung rimane in silenzio per qualche secondo, come se stesse valutando le mie parole. Poi si lascia sfuggire una piccola risata, azione che mi innervosisce parecchio. «Ti stai agitando per niente» sentenzia infine, ragion per cui mi posiziono di nuovo verso di lui.

Dopodiché lo guardo confuso per qualche istante, accendendo improvvisamente l'abat-jour. «Agitando per niente? Come faccio a non agitarmi?» sbotto, «ci sono in gioco un sacco di cose e... non ce la farò mai. Ci sono pochi giorni, non è possibile imparare a correre in moto in così poco tempo».

«Lo so» mormora lui, appoggiando il gomito sul cuscino e sostenendosi la testa, «per questo ho parlato con il vecchio».

Mi blocco per qualche istante, non riesco a credere alle mie orecchie. «Hai parlato con lui?»

Taehyung annuisce lentamente, e il suo sguardo si fa più serio. «Gli ho chiesto qualche giorno in più per te. Non ha accettato subito, né tantomeno ha capito le mie motivazioni, ma alla fine l'ho convinto» spiega, «gli ho giusto sbrigato alcune commissioni — niente di troppo illegale, non preoccuparti — e alla fine mi ha concesso più tempo».

stepbrothers - taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora