I raggi del sole mi svegliarono come in ogni mattina degli ultimi otto anni.
Fannie stava ancora dormendo così decisi di non svegliarla. Lo stomaco mi ricordò che a causa dell'ora tarda a cui mi ero ritirata la sera precedente, ero crollata prima di poter pensare alla cena.
Indossai quei pezzi di stoffa scoloriti dal tempo, che in origine costituivano una canotta e dei pantaloncini abbinati, trovati in uno di quei bauli che mi avevano seguito sull'isola da bambina.
Afferrai una delle pietre intagliate durante l'inverno, scesi la scala di canne e mi avviai verso la spiaggia. Lì si ergevano decine e decine di alberi di noci di cocco e mi accinsi a raccoglierne una per colazione. In quel periodo dell'anno era la colazione che più preferivo perché riusciva a rinfrescarmi, dissetarmi e fare il pieno delle energie allo stesso tempo.
Poi raggiunsi la sorgente d'acqua dolce ad est e usai il guscio del cocco come bacinella per bere.
Vigeva un silenzio indice del fatto che tutti, o quasi, stessero ancora dormendo, così decisi di fare una nuotata nella spiaggia dell'isola che più preferivo. La chiamavo la spiaggia Origine perché quello il primo luogo che i miei occhi avevano indagato la mattina dopo il naufragio.Quando arrivai però notai che qualcosa non andava. Un rumore estraneo, sbagliato si era unito agli altri.
Mi arrampicai su un albero per avere una visuale più ampia e, arrivata in cima, vidi l'ultima cosa che mi sarei aspettata di vedere.All'orizzonte c'era qualcosa.
E quel qualcosa era una nave.Dentro di me provai una moltitudine di sentimenti contrastanti. Curiosità, felicità, paura.
Avevo sempre desiderato incontrare miei simili ma adesso che stava per accadere, nonostante fossi estremamente curiosa, avevo paura. Che ci facevano degli umani in viaggio verso un isola disabitata? Erano buone o cattive le loro intenzioni? Parlavano la mia lingua?
Decine di domande si affollarono nella mia mente provocandomi un leggero mal di testa.
Non volevo farmi vedere subito, o almeno, non finchè non avessi capito le loro intenzioni.
Così scesi dall'albero e mi nascosi dietro un folto cespuglio in attesa dell'arrivo di quella misteriosa imbarcazione.Dopo circa quindici minuti la nave sbarcò e scesero quattro persone.
Un uomo abbastanza basso, con l'aria di chi crede di sapere tutto, prendeva appunti su un blocknotes. Era un po' pelato, con la carnagione chiarissima e due occhiali con lenti rotonde. Ma la cosa strana era il suo abbigliamento: camicia bianca a maniche lunghe, giacca e cravatta nera con pantaloni del medesimo colore. Che ci faceva vestito in quel modo su un isola selvaggia?
Lo seguivano un uomo e una donna sulla quarantina a loro volta seguiti da un ragazzo che doveva avere più o meno la mia età. Dovevano essere una famiglia.
La donna aveva capelli lunghi e biondi e occhi castani. Era leggermente abbronzata e la sua pelle era curatissima. Indossava dei pantaloncini e una canotta che risaltavano la sua perfetta forma fisica e un paio di infradito. Almeno il suo vestiario era più coerente di quello di occhialiapalla!
L'uomo aveva i capelli bruni, gli occhi azzurri e un fisico assolutamente dignitoso per una persona della sua età. Indossava dei bermuda e una maglietta a maniche corte.
Il ragazzo aveva i capelli castano chiaro con le punte scolorite dal sole, gli occhi blu e labbra leggermente carnose. Indossava dei bermuda e una canotta bianca larga che metteva in risalto il suo fisico scolpito.
Stavano parlando di qualcosa ma ero ancora troppo lontana per sentirli così, silenziosamente, mi avvicinai rimanendo nell'ombra.
- ...le dimenzioni sono ancor più grandi del previsto quindi verrà ancora più imponente!- era l'uomo giacca e cravatta a parlare.
- si si è davvero stupefacente! Il villaggio vacanze che costruiremo su tutta l'isola sarà il migliore al mondo! Tanto è disabitata quindi non ci sarà nessun problema!
A quelle parole il mondo mi cadde addosso. Non erano dei semplici turisti, loro erano venuti qui per radere al suolo la MIA CASA e questo significava che i miei amici animali, la mia famiglia, sarebbero stati deportati chissà dove, se non uccisi, e io non avrei saputo dove andare.
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the jungle girl
Aventura> E se la sopravvivenza di quest'ultima si trovasse appesa a un filo? Cover by koaluch #212 in avventura il 24/09/16 #70 in avventura il 27/09/16 #31 in avventura il 26/11/16 #19 in avventura il 4/12/16 #3 in avventura il 14/12/16 #1 in avventura il...