Era passato un mese dal ballo e le cose tra me e Jaden andavano bene.
Non avevamo ancora definito ufficialmente la nostra relazione, ma ci stavamo frequentando regolarmente, e lui era sempre presente, gentile e premuroso.
Quella sera, eravamo sul divano a casa sua, rilassati davanti alla TV. Mi stava raccontando qualcosa di divertente che era successo a scuola, quando il mio telefono squillò.
Diedi un'occhiata allo schermo e il nome di Javon lampeggiò inaspettatamente. Non era da lui chiamarmi, soprattutto a quell'ora.
<<chi è?>> mi chiese Jaden, accorgendosi della mia sorpresa
<<è... è Javon>> risposi, esitante
Risposi alla chiamata e subito sentii la sua voce roca e impastata.
<<Irina! Perché... perché te ne stai lì, eh? Chi ti credi di essere?>> sbraitò, con un tono che mi fece capire immediatamente che aveva bevuto troppo
<<Javon, dove sei?>> chiesi preoccupata, cercando di mantenere la calma
<<dove sono? A cosa ti serve saperlo? Te ne stai lì con Jaden, giusto? Sempre così perfetti voi due...>> biascicò. Poi, senza preavviso, aggiunse con un tono più arrabbiato: <<se proprio ti interessa, vienimi a prendere>>
Non sapevo cosa dire. Il suono della sua voce spezzata e arrabbiata mi fece male, e contro ogni logica, sentii il bisogno di andare da lui.
Stavo per alzarmi, ma Jaden mi afferrò delicatamente il polso.
<<Irina, lascia stare. Javon non merita il tuo aiuto, non stasera>> disse, con un tono calmo ma deciso <<non sai come diventa quando è così, te lo dico io. Resta qui con me>>
Esitai, cercando di trovare un equilibrio tra la preoccupazione per Javon e il desiderio di rispettare ciò che Jaden mi stava chiedendo. Ma sapevo che non avrei trovato pace finché non fossi andata da Javon.
<<mi dispiace, Jaden. Ma devo andare>> dissi infine
Jaden sospirò, rassegnato e visibilmente ferito. <<non puoi continuare a correre da lui ogni volta, Irina. Javon non ti farà mai bene, lo sai anche tu>>
Mi limitai ad annuire, incapace di rispondere a quelle parole, e uscii.
Quando trovai Javon, lo vidi appoggiato a un muro, barcollante e con lo sguardo perso. Mi avvicinai a lui, e lui mi lanciò un'occhiata storta.
<<oh, guarda un po' chi è arrivata... La perfettina. Sei venuta a salvarmi, eh>>ridacchiò, con un tono beffardo e triste allo stesso tempo
<<smettila, Javon. Vieni, ti porto a casa>> dissi, cercando di mantenere la calma
<<perché ti importa, eh? Dovresti restare con il perfetto Jaden. Lui sì che ti merita>> mormorò, ma mi seguì comunque, trascinando i piedi
Arrivati a casa, trovammo Jaden e Jayla nel soggiorno. Appena ci videro, Jaden mi lanciò uno sguardo gelido, e io evitai il suo sguardo, concentrandomi su Javon.
<<vieni, ti sistemo qui sul divano>> gli dissi, aiutandolo a sedersi.
Mentre sistemavo un cuscino sotto la sua testa, Javon mi fissava, confuso.
<<perché lo fai?>>sussurrò, con gli occhi velati <<perché sei sempre qui quando non lo merito>>
Mi limitai a passargli un bicchiere d'acqua, tentando di non lasciarmi coinvolgere da quella domanda. Sapevo che non avrebbe mai ricordato queste parole il giorno dopo.
Poco dopo, accompagnai Javon in una camera per farlo riposare. Anche Jaden e Jayla si ritirarono nelle loro stanze, e io finii per dormire nella camera di Jayla. Tuttavia, quella notte, dormii poco e male, con mille pensieri che mi affollavano la mente.
__________
La mattina dopo, fui svegliata da rumori provenienti dal piano di sotto.
Mi alzai in fretta, riconoscendo i toni accesi delle voci. Scesi le scale e rimasi paralizzata: Jaden e Javon stavano litigando.
Javon era ancora pallido e visibilmente stanco, ma c'era una rabbia feroce nei suoi occhi, e anche Jaden sembrava furioso.
<<non hai il diritto di farle questo, Javon!>> stava urlando Jaden, puntandogli un dito contro <<non puoi continuare a trattarla così e poi pretendere che lei ti corra dietro ogni volta!>>
<<oh, guarda chi parla>> rispose Javon con sarcasmo <<il cavaliere perfetto che viene a salvarla. Ma lei sa cosa prova davvero? Oppure la stai solo usando per dimostrarmi qualcosa?>>
Jaden lo spinse indietro.
<<non puoi sopportare che qualcuno si prenda cura di lei, vero? Perché sai che non la meriti>>Sentii il cuore accelerare mentre i due si avvicinavano sempre di più, e senza riuscire a fermarli, li vidi spingersi a vicenda fino a iniziare a colpirsi.
<<smettetela! Basta, vi prego!>> gridai, cercando di separarli
Ma loro sembravano non sentirmi. Jaden afferrò Javon per la maglietta, urlandogli in faccia.
<<lei merita qualcuno che la rispetti, qualcuno che non giochi con i suoi sentimenti come fai tu>>
Javon spinse via Jaden, con gli occhi carichi di una sofferenza che cercava disperatamente di nascondere.
<<e tu pensi di essere la persona giusta per lei? Non sai niente di quello che provo, Jaden!>>
Finalmente, trovai la forza per frappormi tra di loro, e con un tono deciso dissi: <<basta! Vi rendete conto di quanto sia assurdo tutto
questo?>>Entrambi si fermarono, respirando pesantemente e fissandomi. Le loro espressioni erano cariche di emozioni diverse: Jaden sembrava ferito e deluso, mentre Javon aveva negli occhi una confusione che non riuscivo a interpretare.
<<non sono una trofeo per cui dovete combattere>> dissi, guardandoli entrambi
<<sono stanca di questo>>Jaden abbassò lo sguardo, mentre Javon mi fissava ancora, senza una parola.
Sentivo che questa scena avrebbe cambiato qualcosa tra noi, ma non sapevo ancora come.
Tutto ciò che sapevo era che non potevo continuare così.

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kindred souls
Storie d'amoreIrina Davis si trasferisce dalla madre in America lasciando suo padre in Italia. Javon Walton,stronzo apocalittico,si troverà a fare i conti con la bontà di Irina. Cosa succederà?