Capitolo 13

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Esther era appena uscita sempre con il ragazzo dell'altra volta che non ricordo il nome, ma non mi ispirava molta fiducia visto ciò che ci ha raccontato.

Incrociai le braccia al petto <<non mi piace, ho un brutto presentimento Jay>> dissi continuando a guardare Esther che camminava a testa bassa

<<ma se gli seguissimo?>> la guardai

Non é male come idea sapete?
Se poi qualcuno le fa qualcosa possiamo intervenire.

Annuii <<si>>

<<dove aveva detto che sarebbe andata?>> chiesi

<<emmh...>> si grattò la fronte <<al locale qui vicino!>>

<<grande! andiamo forza>>

Mi afferrò la mano senza farselo ripetere due volte, e in pochissimo tempo ci ritrovammo
davanti al locale.

Inspirai l'aria, ma me ne pentii subito visto che iniziai a tossire.

<<tutto bene?>> chiese Jayla

<<si, solo raffreddore>>

<<arrivano!>> disse Jayla afferrandomi il polso, correndo dietro la struttura

<<non facciamoci vedere>> le dissi, e sbirciai dalla finestra, e vidi il ragazzo spingere Esther
malamente a sedersi

Strinsi i pugni a quella vista.

Esther non merita un ragazzo come lui.

<<mo entro e lo sgozzo>> dissi a denti stretti

Jayla ridacchio, io guardai ogni suo movimento.

<<per ora non sta succedendo nulla>>

La guardai<<mai dire mai>>

<<dai andiamo a fare un giro>> neanche il tempo di fare un passo, che un boato mi fece
girare di scatto

Esther a terra che piangeva.
Quel coglione che le urlava contro.
Queste sono le scene che ho visto.

La gente intorno si era spostata impaurita.

Senza aspettare molto inizia a correre verso l'interno del locale.

Il campanello che suonò, fece attirare un po' di gente verso la mia direzione.

<<pezzo di merda!>> lo sbattei al muro

<<sei un vigliacco, un pezzente ecco cosa sei. Che non sapendo come sfogare la sua rabbia la sfoga su una ragazza>> mi guardò con una punta di terrore.

Mi avvicinai al suo viso <<ma non ti vergogni?>>
lui strizzò gli occhi

<<toccala un'altra volta e vedi che ti succede.
Sono stata chiara?>> lo vidi annuire lievemente

<<sarà meglio>> continuai, insistendo con la presa

Sentii una mano sulla mia spalla <<Irina può bastare>> la dolce voce di Esther mi arrivò
dritta nelle orecchie

Aspettai qualche secondo prima di lasciarlo.

<<ultimo avvertimento>> gli puntai un dito contro

Mi voltai guardandolo male e mi soffermai su Javon, che era a braccia incrociate sul petto seduto sopra ad un tavolo del locale, che mi guardava con un sorriso fiero.

Mi rigirai per guardare quel coglione, e vidi la sua espressioni infuriata.

Tutto accadde in frazione di secondi.
Realizzai dopo, grazie alla mia guancia in fiamme, che quel ragazzo mi aveva tirato uno schiaffo.

Mi portai una mano sulla mia guancia sinistra.
Stavo per colpirlo anche io, ma una mano mi afferrò per la felpa tirandomi indietro.

Jayla mi afferrò per le spalle, mentre davanti a me vidi Javon che lo prendeva a pugni.

<<figlio di puttana, la prossima volta che osi solamente guardarla ti faccio fuori>>

Il ragazzo a terra tutto addolorante, non fece altro che annuire.

Javon si alzò da sopra di lui, camminando verso di me avvolgendomi un braccio intorno alle spalle, guidandomi all'uscita del locale, con Jayla ed Esther che ci seguivano dietro.
__________

Mi portò a casa sua per controllare che stessi bene.

Guardai Javon che teneva il ghiaccio sulla mia guancia, con uno sguardo incazzato che guardava il vuoto.

Gli misi una mia mano sulla sua, e scattò il suo sguardo nel mio.

<<sta tranquillo>>

Sospirò passandosi una mano sul viso frustrato.
<<non mi dire di stare calmo, non dovevo permetterlo>>

<<non ha senso essere ancora arrabbiati
Javon>> sbuffò distogliendo lo sguardo

Gli afferrai le guance, costringendolo a guardarmi <<grazie per avermi difesa>>

All'improvviso mi afferrò per la vita facendo scontrare le mie labbra sulle sue.
Fece partire un bacio dolce.

Gli allacciai le braccia dietro al collo avvicinandomi maggiormente a lui,
approfondendo il bacio.

Mi buttò sul letto mettendosi su di me, senza interrompere il bacio.

Infilò anche la lingua. E potei sentire il respiro mancarmi poco a poco.

Si staccò riprendendo fiato, e nel farlo ci guardammo intensamente negli occhi.

Sbattei le palpebre, cercando di regolare il mio respiro.

Si abbassò su di me avvicinando il suo viso al mio, reggendosi sui gomiti.

<<non guardarmi così>> sospirò

Ma che sta succedendo?

<<non sai cosa mi fai>> appoggiò la sua fronte contro la mia, chiudendo gli occhi

<<Javon...>> sussurrai il suo nome, non sapendo che altro dire

Vedendo che non stavo rispondendo, si spostò da sopra di me con quel sorrisetto in faccia, e non persi tempo ad alzarmi di scatto scappando via.

Sospirai guardando il mio riflesso nella fotocamera del telefono, e non feci a meno di notare le guance rosse e gli occhi leggermente lucidi.

Scossi la testa e continuai a camminare verso casa.

Voglio dormire e dimenticare tutto.

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