Capitolo 2

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Ho sistemato tutte e due le valige e dopo essermi lavata sono corsa a vestirmi.

Mia madre ha detto di non vestirmi troppo elegante dato che è solo una semplice cena così ho optato per un semplice vestitino azzurro con dei fiorellini bianchi, credo dovrebbe andare bene.

<<come sempre sono in ritardo>> mia madre sbucò dalla cucina agganciando il suo orecchino

<<secondo te va bene questo vestitino o->>

<<sei bellissima tesoro>> mi fece uno dei suoi splendidi sorrisi

<<andiamo bradipo>> risi e ci avviammo verso la casa di fronte alla nostra

Siamo praticamente davanti alla porta ed un po' di agitazione si fa spazio nel mio corpo.

<<sorridi Irina, qualcuno potrebbe innamorarsi del tuo sorriso>> mia madre quando ero piccola me lo diceva sempre

<<entriamo>> alzai la mano e bussai all'enorme porta bianca

<<finalmente siete arrivate>> Jessica ci aprí la porta eccitata

<<solo venti minuti di ritardo>> mia madre rise mostrando l'orologio

<<stai migliorando>> jessica rise assieme a mia madre

<<allora Irina loro sono Jayla, Jaden, Daelo e Javon>> li indicò uno per uno pronunciando i loro nomi

<<piacere, sono Irina>> sorrisi timidamente

<<sento che saremo ottime amiche>> jayla mi abbracciò euforica

<<gia... anche io>> ero totalmente in imbarazzo, insomma mai nessuno era stato così entusiasta di fare amicizia con me

<<andiamo tutti in camera mia, così ci conosciamo meglio>> jayla mi prese per mano e mi portò in camera sua

<<io passo, ci vediamo mary>> javon mi guardò e poi se ne andò

<<perché mi ha chiamata mary?>> quel ragazzo è strano

<<mary come la vergine maria, pensa che hai l'aspetto di una santarellina>> jayla si buttò sul suo letto ridendo seguita da jaden

<<e se pensava che avevo l'aspetto di una sgualdrina?>> chiesi ridendo

<<ti avrebbe chiamata maddalena>> rispose jaden

<<wow insulti biblici, è davvero molto colto>> javon è davvero un ragazzo problematico per usare questi stupidi nomignoli

<<allora Irina, parlaci un po' di te>> mi chiese jayla curiosa

<<in realtà non c'è molto da dire, mi sono appena trasferita da Firenze ed ho i genitori separati>>

<<che ti piace fare?>> mi chiese jayla

<<mh oltre a leggere mi piace suonare il pianoforte>>

<<davvero? uno di questi giorni vogliamo sentirti suonare>> disse jaden sorridendo

<<veramente non suono da quando avevo dodici anni, non so se ricordo ancora come si fa>> risi per sdrammatizzare

<<non preoccuparti, comunque anche io non ho molto da dire oltre al fatto che vivo con questi pazzi>> jayla rise

<<sei fortunata, non sei sola>>

<<neanche tu lo sei, almeno non più>> jayla mi sorrise accarezzando la mia spalla con la sua mano

Passammo tutto il tempo a chiacchierare e a conoscerci meglio. Per la prima volta in vita mia non mi sono sentita sola, mi sono sentita accettata e capita. Credo che mi troverò davvero bene qui.

Mi trovo seduta a tavola con javon davanti a me, jayla e jaden accanto a me, daelo vicino a javon e mamma jessica sono sedute a capotavola.

<<allora Irina, tra poco inizia la scuola, sei contenta?>> mi domandò jessica mentre addentava una patatina

<<si lo so, ma anche un po' agiata>> sentii lo sguardo di javon bruciarmi sul corpo

<<è normale, città nuova, amici nuovi>> jessica parlava ma la mia mente era concentrata su javon che continuava a fissarmi

Per tutta la cena continuammo a scambiarci sguardi ed io mi sentivo totalmente imbarazzata.

Nessun ragazzo mi aveva mai guardata come mi guardava javon, nessun ragazzo mi ha mai fatto andare le guance a fuoco e nessun ragazzo è mai riuscito a mettermi in imbarazzo con un solo sguardo.

<<io vado ad una festa, ci vediamo mary>> javon mi sorpassò dandomi una spallata

<<il mio nome è Irina>> urlai leggermente, lui si voltò per poi ridermi in faccia

<<è quello che ho detto mary>> sparì sbattendomi la porta in faccia

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