ElisabethDieci anni fa...
Lo specchio è il mio peggior nemico.
Ogni volta che lo guardo riflette la mia immagine e mi tortura. Non tralascia niente. Mi fa vedere quella che sono, nonché una piccola e fragile rosa sporca di fango e ricoperta di spine. Sono quasi impossibile da cogliere, perché ferisco tutti quelli che cercano di afferrarmi.
Quando inciampo mi pungo, ferendo anche me stessa.
Lo specchio non addolcisce la mia immagine, e nemmeno la realtà.
Alzo lo sguardo, spaventata, decisa di affrontarlo, ma appena gli rivolgo i miei occhi, vedo Daphne rispecchiata nel riflesso.
"Ciao Daphne..." sussurro a me stessa.Oggi...
Daphne
Poiché le indagini sono state stravolte dalla scoperta mia e di Ray, gli incontri con i parenti delle vittime sono stati annullati. Perciò oggi mi toccherà del semplice lavoro d'ufficio.
Fortunatamente sono arrivata in orario, anche se questa sera non ho chiuso occhio e non sono riuscita neanche a bere un caffè.
"Oh, mio Dio, sei ancora qui? Quand'è che prendi le tue cose e mi lasci il posto Daphne?" domanda Ray con tono arrogante.
"Non lo farò Ray."
"Purtroppo ho notato."
Entrambi ci mettiamo nella nostra postazione, ed iniziamo a digitare i tasti sulle nostre tastiere: studiamo casi nuovi, buttiamo giù le nostre teorie, ci informiamo sul caso cercando nuove piste ed il ciclo si ripete.
Leggi, scrivi e cerca. Leggi, scrivi e cerca. Leggi, scrivi e cerca. Leggi, scrivi e cerca. La testa è veramente troppo pesante. Mi servirebbe un'altra piccola scrivania per appoggiarci il mento e mantenerla dritta. Leggi, scrivi e cerca. Leggi, scrivi e cerca. Ma sbaglio o le scritte sono un pochino più offuscate? Forse devo mettere un paio di occhiali. Leggi, scrivi e cerca. Leggi, scrivi e cerca. La scrivania è molto fresca, se mi appoggiassi un secondino per rinfrescarmi le guance non sarebbe male, magari mi sveglio. Leggi, scrivi, cerca...Ray
Capisci di aver scelto il lavoro giusto per te quando, dopo un'ora di ricerche, percepisci che faresti la stessa cosa per altre cinquanta ore ininterrottamente. Questo è più di un lavoro, è una passione, e di una passione non si è mai stanchi.
"Scusami, hai il cestino tu?" domando a Daphne. Scommetto che l'ha nascosto un'altra volta sotto la sia scrivania.
"Daphne? Cazzo hai preso di nuovo il cestino? Vuoi capirlo che qui dobbiamo condividere il materiale? È tutto diviso per due. Perciò smettila di fare la viziata-egoista e tira fuori questo benedetto cestino. Grazie." ribadisco senza udire risposta. Mi sta ancora ignorando? Ma è seria?
"Senti cafona sto parlando con te. Dammi il cestino e abbi la decenza di rispondermi! Siamo persone adulte!" ancora nessuna risposta. Mi alzo con passo pesante e mi dirigo verso di lei. Potrei sfondare il pavimento con i piedi per quanto sono nervoso. Non c'è cosa peggiore della maleducazione.
"Ok me lo prenderò da solo! Ma sappi che sei una gran maleduc..." giro la scrivania, trovandomi uno scenario che non mi sarei mai aspettato: Daphne dorme, nel bel mezzo del lavoro. Le braccia sono incrociate, appoggiate sulla scrivania, e vengono sfruttate come cuscino. I capelli sono scompigliati ed il trucco si è leggermente sciolto agli angoli della palpebra. È bella quando dorme. Almeno non devo sentire tutte le sue lamentele inutili da ragazzina viziata "Queste sedie sono scomode!" poi "Entra troppa luce da quella finestra!" oppure "Ma perché la macchina del caffè è così lontana?!".
È più o meno una settimana che sono costretto a vivere in ufficio con lei, per dieci ore, e devo dire che ormai posso anticipare tutte le sue battute: basta lamentarsi di qualcosa ed il gioco è fatto.
Tin.
Il suono di un'e-mail interrompe i miei pensieri. Per quanto tempo sono rimasto qui impalato a guardarla? Accendo il telefono e leggo l'e-mail.
Amo il karma.Daphne
Sento dei piccoli colpetti sulla spalla.
Apro gli occhi, leggermente confusa dal posto in cui mi ritrovo. Non mi sembra di essere nel mio letto: fogli, penne, evidenziatori, computer, scrivania e scrivania di Ray.
"CAZZO!" esclamo sobbalzando in piedi. Mi sono addormentata a lavoro! Come posso essere stata così stupida?
"Oh ehm... Mi scusi Signorina Daphne. Non volevo spaventarla." afferma lo spazzino.
"Mi scusi tanto... Mi dica tutto." sicuramente deve comunicarmi che sono appena stata licenziata.
"Volevo solo dirle che sarebbe orario di chiusura... Dovrebbe andarsene." mi informa. Ho dormito per tutte queste ore?
"Come orario di chiusura!? Non ho fatto nulla!" mi metto le mani tra i capelli, in preda alla disperazione.
"Penso tre o quattro ore Signorina Daphne... Ma lei dorme a casa?" mi chiede. Potrebbe quasi sembrare una battuta.
"Tre o quattro ore?! Mi avranno vista tutti ronfare! Sono sicuro licenziata adesso!"
"Spero di no, Signorina Daphne... Ho cercato di chiudere le porte il prima possibile: capisco come ci si sente ad essere così stanchi. Ho provato ad aiutarla, ma non so se ci sono riuscito..." spiega con occhi dolci.
"Capisco... La ringrazio."
"Si figuri... Nel mentre che lei sistema le sue cose, pulisco l'altra scrivania." dice, afferrando lo straccio e il detersivo.
"Certamente..." sistemo tutto l'occorrente, riponendolo nel mio astuccio. Potrebbe la fortuna essere dalla mia parte per una volta?
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Il Riflesso Di Una Bugiarda
RomanceUn posto di lavoro e due criminologi pronti ad ottenerlo. Una bugiarda professionista e un uomo intenzionato a scoprire la verità. Daphne White colpisce come un proiettile ma è fragile come una rosa. La Volpe Nera la cerca con fame e bramosia, atte...