Domenica
Quando Hermione si svegliò di nuovo, la stanza era luminosa, l'orologio segnava le nove e trenta del mattino e lei era sola. Si alzò dal letto e sbirciò nell'appartamento.
"Drake?"
Nessuna risposta. Ma c'era, scoprì presto, un biglietto attaccato allo specchio del bagno.
Sono andato a correre.
Torno presto.
I tuoi vestiti sono in lavatrice.
Drake
Aveva certamente ragione su una cosa, rifletté. La sua calligrafia sembrava un font del computer. Si chiese quanto i suoi genitori avessero pagato per quelle lezioni e quanto tempo avesse dovuto esercitarsi prima che la sua calligrafia naturale sembrasse, anche sul più superficiale degli appunti, un invito a nozze eccessivamente drammatico
Hermione tirò fuori i vestiti bagnati dalla lavatrice e li mise nell'asciugatrice. Poi si è lavata i denti e si è fatta una doccia. La sera prima si era sciacquata velocemente, ora si stava prendendo il suo tempo nel lavarsi i capelli e strofinarsi un po' più coscienziosamente.
Quando si fu asciugata e domata i capelli come meglio poteva, controllò i vestiti nell'asciugatrice. Erano ancora piuttosto umidi, così si mise il reggiseno, la maglietta e i pantaloncini che aveva indossato la sera prima.
Proprio mentre stava per farsi su una tazza di tè, sentì la porta aprirsi e Draco entrare. Appese le chiavi all'anello vicino alla porta.
"Ehi," disse, sporgendo la testa dalla cucina.
Alzò lo sguardo dallo slacciarsi le scarpe da ginnastica e le sorrise. "Ehi a te."
Il suo viso era rosa brillante. Il sudore gli appiccicava la maglietta al corpo.
"Quanti chilometri hai fatto?"
"Non lo so. Corro finché non penso che potrei morire, poi mi giro e corro indietro. Potresti lanciarmi una banana?"
Ne trovò una in cucina e glielo lanciò. "Farò i pancake mentre fai la doccia". Offrì Hermione.
"Chi ha detto qualcosa sulla doccia?" disse, infilandosi la banana in bocca. "apprezzo il mio odore naturale."
Lei arricciò il naso verso di lui. "Se vuoi i pancake, devi prima fare la doccia".
"Sei una donna difficile, Granger." Finì la banana e la raggiunse in cucina. "Tappati il naso; Ho bisogno di acqua".
In realtà non aveva un cattivo odore; Per lo più come il sudore e la vita all'aria aperta. Lei gli raccontò tanto quanto lui aveva bevuto un bicchiere in un sorso. "Aiuta il fatto che là fuori faccia piacevolmente freddo", disse, riempiendo un secondo bicchiere. "La farina è nella credenza sopra il lavandino".
"Grazie. Drake?"
"Anche il lievito in polvere è lassù".
"Non era quello che stavo per chiedere".
"Lo sciroppo d'acero è in frigo".
"Nemmeno quello."
"Non voglio parlarne, Hermione".
"Ma..."
"Davvero. Sto bene. Era solo un sogno. Faccio sempre brutti sogni. Una volta che ti svegli, se ne vanno. Questo è il bello dei sogni". Posò il bicchiere nel lavandino.
Lei gli lanciò un'occhiata dura. Il suo volto rimase illeggibile. "Ma stanno peggiorando?"
"Non peggiorando ... solo... più vividi. Ascolta, preferirei davvero non parlarne in questo momento. Ho bisogno di fare una doccia. Possiamo parlare più tardi".
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Thirteen Night - TRADUZIONE ITALIANA
FanficQuando Hermione viene incaricata di tenere d'occhio un Draco senza memoria, si trova di fronte a una decisione che potrebbe cambiare la sua vita per sempre. Questa storia non è mia, ma è la traduzione italiana dell'opera di Nelpher che potete trovar...