CAPITOLO 20

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Ho calcolato la distanza da questa casa all'accademia di arte di San Diego, e ho capito che trovandoci abbastanza lontani del centro città mi converrebbe prendere un taxi. Credo proprio che domani mattina proverò a sgattaiolare fuori per andare a cercare questo mistico posto.
L'emozione inizia a farsi sentire, mentre scrollo le foto dell'edificio e ne leggo la storia. Non so cosa mi aspetto di trovare, ma forse anche solo sapere che in quel posto anni fa ci ha studiato molto probabilmente mia madre, mi fa sentire in qualche modo più vicina a lei.
Sento la porta del bagno scattare e d'istinto spengo lo schermo del cellulare lanciandolo accanto a me sul letto su cui sono seduta.
Alex rientra in stanza con addosso solo i pantaloni, mentre delle gocce d'acqua gli cadono dalle punte dei capelli fini al petto ben definito.
<<era ora principessa, posso andare io ora a fare una doccia?>> lo squadro dalla testa ai piedi, mentre con un'asciugamano bianca si strofina i capelli intensamente, prima di tornare a guardarmi.
<<prego madame,la doccia è finalmente tutta sua>> rimarca appositamente la parola "doccia" puma di mettersi di lato e porgere la mano verso l'entrata del bagno.
Prendo il mio accappatoio dalla borsa e gli passo acconto per entrare, quando lo vedo fare un finto inchino al mio passaggio prima di lasciarmi solo all'interno del bagno.
Chiudo la porta a chiave, la sicurezza non è mai troppa, e mi inebrio dell odore forte del bagnoschiuma che ha utilizzato Alex e che ha ormai inondato la stanza.
Una volta liberatami del vestito, lego i capelli in uno chignon alto molto rudimentale, ed entro nel box doccia fatto di vetro e piastrelle nere.
Lascio che il soffione tondo della doccia faccia scendere l'acqua sulla mia schiena in un modo alquanto rilassante, sembra quasi che mi stia facendo un massaggio.
Solo ora mi rendo conto di essermi effettivamente dimenticata il mio bagnoschiuma in borsa, così, vedendo la boccetta sulla mensola davanti a me, contenente un liquido azzurro, ne approfitto per versarne un po' sulla mano ed iniziare a spalmarla per bene su ogni lembo di belle.
So benissimo che questo è il suo bagnoschiuma, il profumo è inconfondibile, ma dovrà farsene una ragione perché ormai è troppo tardi per recuperare il mio.
Una volta soddisfatta e rilassata, chiudo l'acqua ed esco dalla doccia, avvolgendomi l'asciugamano attorno al corpo, fermandolo per bene con un incastro sotto l'ascella.
Apro la porta e senza nemmeno guardare in faccia Alex, che con la coda dell'occhio vedo essersi steso sul letto con una mano sotto la testa, dico: <<esci mi devo cambiare>>
Cammino di fretta verso la mia borsa prendendo il cambio.
<<hai usato il mio bagnoschiuma?>> la sua domanda precisa mi fa bloccare.
Ma come cavolo...
Mi giro di scatto con gli indumenti in mano, e noto che ancora non si è degnato di indossare una maglietta.
<<si il mio lo avevo lasciato in borsa, ti dispiace?>> mi giustifico
Il ragazzo si alza dal letto e in pochi passa è di fronte a me.
Tira un forte sospiro e chiude gli occhi.
<<ora vuoi anche il mio odore addosso a te Cappuccetto rosso?>> allude lui, squadrandomi dalla testa ai piedi.
Faccio due passi verso di lui, facendogli credere di starmi avvicinando, quando allungando la mano alle sue spalle apro la porta dietro di lui e con l'altra mano gli do una bella spinta all'indietro, facendogli superare lo stipite della porta.
<<ho detto esci>> scandisco bene le parole, poi gli chiudo la porta in faccia.

<<sei proprio una stronza>> lo sento ridere dall'altro lato, prima di udire i suoi passi allontanarsi.
Mi cambio velocemente indossando una gonna di jeans ed un crop-top in pizzo bianco con lo scollo a barca. Lascio i capelli sciolti applico un leggero mascara sulle ciglia, ed un semplice burrocacao alla mora sulle labbra.
Ai piedi, degli umilissimi sandali bianchi per stare fresca e comoda.
E ad ogni movimento il buon profumo di dopobarba che emana la mia pelle mi entra dentro, facendo mi chiudere beatamente gli occhi.
Cavolo lo voglio anche io questo sapone.
Anche se rimango fedele a quello al cocco.
Afferrò il cellulare e lo posiziono nella tasca posteriore, prima di aprire la porta e incamminarmi di sotto.
Dalla finestra scorgo Allison in giardino lanciare una palla in aria, quando questa viene afferrata al volo dall'alta figura di Alex, ancora a torso nudo e con delle ridicole infradito ai piedi.
Sembrando due bambini.
È bellissimo vedere come Alex cambia drasticamente il suo modo di essere quando è con la piccola, è un qualcosa che mi scalda il cuore, che mi ricorda per un attimo il mio papà...come si prendeva cura di me sempre.
Apro la porta e senza uscire di casa dico:<< Allison hai fatto la doccia?>>

Lettere dalla LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora