20 giugno 2023Sono le 9:15 e, come prestabilito con Bea, sono seduta ad uno dei tavolini posti dinanzi alla famosa vetrata floreale del bar "The Roses", ma di mia cugina ovviamente nemmeno l'ombra.
Le ho mandato un messaggio dieci minuti fa e mi ha detto che stava arrivando, ma non ha specificato in quanto tempo.
Tamburello nervosamente le dita sul tavolino in vetro, udendone il rumore leggero per smorzare il nervosismo. A quest' ora avrei dovuto essere all'ospedale a parlare coni i medici ed assicurarmi che tutto vada bene, e invece sono qui ad aspettare quella peste ritardataria.
<<gradisce qualcosa signorina?>> una cameriera molto dolce e cordiale si avvicina a me sorridente.
<<oh, sto aspettando una persona>> le rispondo ricambiando il sorriso. Lei annuisce e poi va via, quando il tintinnio sulla porta d'ingresso mi fa voltare e tirare un sospiro di sollievo. A fare la sua maestosa entrata c'è una Beatris particolarmente arzilla e sorridente, con due buste di Bershka tra le mani. È vestita in modo particolarmente appariscente: ha un top rosa con le pallette, una gonna bianca corta con la cintura dorata, che richiama il colore degli stivaletti con il tacco, ed è piena di gioielli. A coronare l'outfit alla Sharpey Evans, non possono mancare un paio di occhiali da sole, i quali abbassa leggermente con le dita per setacciare il bar, presumo alla ricerca del tavolo a cui sono seduta.
La trovo particolarmente buffa, non so perché si sia vestita in questo modo, ma ormai non mi resta che chiederglielo. Alzo una mano nel momento in cui il suo viso si sposta nella mia direzione, poi, con passo energico si dirige nella mia direzione, sfoggiando fiera e sorridente il suo look a suon di tacchi.
Io non riesco a trattenermi e scoppio a riderle in faccia, portandomi una mano sulla fronte.
<<ma come ti sei conciata? Sembri appena uscita da high school musical, ti manca solo il cagnolino e la macchina rosa di Sharpey>> le chiedo cercando di fermare la risata.
Beatris lascia cadere le buste a terra e si toglie gli occhiali da sole poggiandoli sul tavolo, poi si siede accavallando le gambe e mi risponde
<< ridi pure mia cara, ma qui davanti a te hai la nuova bartender del locale più esclusivo di New York>>. Ci metto qualche secondo di troppo per riprendermi dalle risate, ma poi una volta essermi schiarita la voce riesco di nuovo a parlare. << prima cosa, cos'è una Bartender? E poi, di cosa diavolo stai parlando?>> chiedo poggiando il gomito sul tavolo con una mano alzata per poggiarvi il mento sopra.<<Kate, mi deludi, la bartender è l'addetta ai cocktail nei bar>> mi informa, colmando la mia ignoranza sull'argomento.
Sin da quando eravamo piccole, Beatris ha sempre amato il mondo delle bevande, alcoliche e non. Passava le ore a shakerare succhi di frutta per creare contrasti di sapori irresistibili, ed io ero sempre la sua cavia.
<<Cavolo Bea, sono felicissima per te, ma a quale locale?>> mi ritrovo a dirle emozionata.
<<beh, tu lo conosci molto bene...>> abbassa lo sguardo sulla sua mano, facendo finta di ammirare le sue unghie per non guardarmi.
Inarco le sopracciglia, cercando di comprendere a cosa sta alludendo, finché non riesco a cogliere il punto su cui si sta focalizzando.
<<non sarà il locale dell'altra sera?>> le chiedo retoricamente, perché in realtà già conosco la risposta, che viene confermata dal sorriso smagliante che compare sul suo volto.
Spalanco gli occhi e mi avvicino con il busto a lei. <<COSA?! E i tuoi genitori lo sanno??>> urlo la prima parte della frase, per poi sussurrare la seconda, come se fosse un segreto di stato.
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Lettere dalla Luna
ChickLitTROPE: enemies to lovers La vita di Kate viene stravolta completamente quando viene diagnosticata una grave malattia al padre, unico punto di riferimento della sua vita. Gli anni passano e lei è costretta a prendersi carico di Lui, della casa e dei...