CAPITOLO 19

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<<Allison è mia figlia e decido io>> questa frase rimbomba costante nella mia testa, mentre davanti a me rivedo scene passate che mi avrebbero dovuto far sospettare qualcosa.

Allison non si è mai rivolta ad Alex come suo fratello, ed Alex non l'ha mai chiamata sua sorella. Quella sera che la bambina ha avuto la febbre ed Adrian è andato a chiamare il padre, alla porta poco dopo non si è presentato il signor Wonder, bensì Alex... ricordo di essermi chiesta perché il signor Wonder non dimostrasse un benché minimo affetto nei confronti di quella che pensavo fosse sua figlia, e la risposta a questo quesito ora mi sembra più che palese.
Alex mi ha parlato della mamma di Allison e non ha mai usato l'appellativo "nostra madre", e io mi chiedevo che colpa ne avesse lui, perché si doveva sentire in colpa di qualcosa che le aveva fatto lei e non lui.

E così, mi rendo conto di quanto conosca poco questa famiglia, quanti segreti e quante cose nasconde al di sotto dell'apparenza. Alex non voleva nessuna tata per Allison, ma il padre insisteva a trovarne una. Perché Alex non può decidere il meglio per sua figlia? Cosa è successo?

E mi torna in mente quella pagina di giornale che ho letto su internet qualche giorno fa. La pagina dedicata alla mamma di Allison. "Il padre della bambina non sembra intento a prendersene carico" lessi, e ricordo anche che il giornale spiegava che il padre di Allison non sapesse della gravidanza.

Tutto è confuso, quando Alex si volta verso di me e si rende conto della mia espressione confusa, infatti, si affretta a chiudere la chiamata.

<<È un vizio spiare le conversazioni degli altri?>> sembra nervoso e leggermente alterato, non sa da quanto tempo sono qui, e riesco a percepire la sua ansia fin da qui. Non sa se ho sentito la parte in cui confessava che Allison è sua figlia.

E devo dire che mi sento un attimo interdetta, tutto mi sembra surreale, mi sembra di non conoscere più la persona che ho davanti.

Sono quasi spaventata... senza un apparente motivo.
<<È la verità?>> chiedo di getto, affamata di conoscenza.

Alex chiude gli occhi e caccia una grande boccata d'aria dalla bocca, credo che si sia appena reso conto del fatto che io so.

<<Cosa?>> prova a fare il vago, ma sembra ormai rassegnato all'apparenza.

Lascio cadere la borsa della spiaggia sul lettino, e sorpassandolo mi avvicino a lui.

<<Sai bene di cosa parlo>> dico a bassa voce, come se stessi cercando di nascondere un crimine commesso.

<<Tu non dovevi saperlo>> si innervosisce e mi volta le spalle, sbattendo il cellulare sul lettino.

<<Perché? Perché non dovevo saperlo? Come è possibile tutto questo?>> il mio tono di voce è esasperato, mi sento presa in giro, mi sento... di troppo.

<<Cappuccetto rosso, come ti ho detto siamo più simili di quanto pensi, entrambi dobbiamo raccontare delle piccole bugie per proteggere le persone che amiamo>> si rivolge a me, alludendo a quello che h probabilmente dedotto della mia vita servendosi delle poche informazioni che ha, ma non vi do peso, poiché sono troppo presa dalla sconvolgente scoperta appena fatta.

<<Questa non è un'innocua bugia Alex, ho appena scoperto che la bambina di cui mi prendo cura non è la figlia dell'uomo che avevo come riferimento in qualsiasi momento ce ne fosse bisogno, meritavo di sapere chi chiamare in caso di emergenza>> provo a spiegargli il motivo per cui mi sto alterando.

<<Ma a te cosa cambia?>> mi interrompe brusco.

E ci penso davvero, a me cosa cambia?

In effetti Allison è sempre la stessa bambina scontrosamente dolce, Alex è sempre lo stesso uomo arrogantemente sarcastico , l'unico che si è sempre preso cura di lei, cosa importa se è il padre o il fratello? Niente... eppure mi dà tremendamente fastidio il fatto che mi è stata nascosta una cosa così importante.

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