CAPITOLO 3

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Siamo al terzo shottino di vodka quando capisco che forse dovrei smetterla di bere, perché va bene divertirsi, ma sono abbastanza responsabile da fermarmi quando è troppo.

La sensazione di libertà e di euforia che mi provoca l'alcool mi ha fatta sciogliere un po', tanto che ora ci troviamo su uno dei divanetti in pelle nera a chiacchierare con degli amici di Jake, anche abbastanza simpatici. Non ricordo bene chi sia Lucas e chi Antony, ma sinceramente non mi importa.

<<oh eccolo finalmente, alla buon'ora>> sentiamo dire da Jake che solleva il mento nella direzione opposta alla mia, invitandoci a voltare lo sguardo verso quel punto.

Un ragazzo vestito con una camicia azzurra ed un jeans si sta avvicinando lentamente al nostro tavolo, nell'oscurità non riesco vederlo bene, ma quando arriva abbastanza vicino dal suo metro e ottanta distinguo perfettamente il marrone chiaro dei suoi capelli ondulati, lunghi fino all'inizio dell'orecchio, mentre i due ciuffi posti ai lati della fronte gli ricadono fino all'altezza delle sopracciglia in delle perfette e piccole onde.

A richiamare la mia attenzione però sono i suoi occhi, che illuminati dai brevi flash del locale sprigionano il verde intenso delle foglie primaverili appena sbocciate. Occhi magnetici che per un secondo si soffermano su di me e per quel breve attimo vengo sopraffatta da un senso di totale imbarazzo.

Jake si alza dal suo posto accanto a Beatris e saluta il suo amico con una pacca sulla spalla. Il ragazzo il cui nome non è ancora stato svelato, ricambia il suo affetto con un semplice sorriso, con quelle labbra carnose che sembrano uscite dal dipinto di un artista.

Ok ho decisamente esagerato con l'alcool...

<<Beatris, ti presento il mio migliore amico, nonché anima della festa, nonché leader di questo bar nonché miglior gioc...>> dice Jake, ma la sua voce viene interrotta da una più profonda, una voce calma, ma intensa e roca <<ok Jake basta così>> afferma zittendo l'amico. E scompigliandogli i capelli.

Cerco di ricompormi schiarendomi la gola silenziosamente, quando vedo che i due ragazzi si stanno girando verso di me.

Lentamente mi aggiusto la camicetta che si era leggermente aperta e faccio vagare lo sguardo da Jake al ragazzo misterioso.

<<e lei chi è? Nessuno le ha detto che quella camicetta è inappropriata per un locale del genere?>> lo sento domandare al suo amico quando punta le sue iridi nelle mie. Ok mi rimangio tutti i complimenti e gli apprezzamenti che ho fatto fino a questo momento.

Assottiglio gli occhi in due fessure e lo guardo profondamente, alimentando quell'impeto di rabbia, il quale insieme all'alcool riesce a dare voce ai miei pensieri.

<< nessuno ti ha detto che quelle scarpe stanno malissimo con l'azzurro della tua camicia?>> gli rispondo indicando con un cenno della testa le scarpe marroni che indossa.

Un boato di sussurri e apprezzamenti verso questo mio affronto risuona nell'aria. Poi vedo il ragazzo di fronte a me fare un passo avanti verso la mia figura, distaccandosi dal suo amico Jake, il quale torna a sedersi vicino a mia cugina.

<<insolente e temeraria eh?>> domanda il ragazzo, mutando il suo sguardo da divertito a serio dopo aver incrociato le braccia al petto.

Anche io eseguo un passo in avanti verso di lui, arrivandogli più vicino del previsto, a tal punto da sentire l'odore della sua acqua di colonia dolce e pungente, devo dire particolarmente gradevole.

<<presuntuoso ed egocentrico eh?>> rispondo a mia volta a tono, imitando la sua posizione delle braccia ed alzando il mento verso di lui, per sfidarlo al meglio con lo sguardo.

Lettere dalla LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora