Alle 11:30 del mattino sono già davanti al cancello della villa dei Wonder, pronta per affrontare il primo giorno di lavoro, nella speranza di potermi guadagnare qualche parola in più, di quelle brutte occhiatacce da parte di Allison. Ho deciso di raccogliere i miei lunghi capelli biondi in una treccia morbida, e di indossare un vestitino nero comodo con i fiorellini viola, in modo da poter stare fresca ed apparire il meno antipatica ed autoritaria possibile agli occhi della bambina.Per aprire il cancello è bastato premere un pulsante sul mazzo di chiavi che mi ha lasciato Adrian, in questo modo ho potuto parcheggiare nello stesso posto di ieri. Con una mano saluto i giardinieri intenti a sistemare il giardino, i quali mi rivolgono un cenno cordiale, mentre mi dirigo all'ingresso della casa. Una volta entrata ed essermi chiusa la porta alle spalle, ogni rumore esterno cessa di esistere, e mi ricordo che in questa casa il mio nome è Beatris, poi il silenzio assordante a cui stavo cercando di abituarmi viene interrotto dall'urlo allarmato di una donna, proveniente dalla sala alla mia destra. Corro nella direzione della voce che continua ad urlare terrificata, finché non mi ritrovo in una grande sala da pranzo illuminata da delle finestre dalla forma allungata che, sulla parte superiore sono leggermente arrotondate. La sala è occupata da un tavolo in legno massiccio che può ospitare una decina di persone, con mura adornate da quadri raffiguranti paesaggi rurali bellissimi. E lì, proprio accanto ad una vetrinetta piena di piatti e corredi, una signora dai capelli grigi, vestita con un camice blu scuro lungo, sul quale è legato in vita la parte inferiore di un grembiule da cucina bianco; si sta proteggendo, alzando una scopa verso una mensola, da quello che scopro essere un topolino grigio.
<<aiutami ti prego, non riesco proprio a vedere i topi>> chiede girandosi nella mia direzione con sguardo disgustato, deve avermi sentita entrare. Guardandomi intorno, trovo un secchio blu vuoto, uno di quelli che si utilizzano per lavare a terra, così lo afferro e mi avvicino alla signora sottraendole la scopa dalle mani.
<<Faccia silenzio altrimenti si spaventa e scappa via>> le sussurro, riferendomi al topolino, il quale non si è ancora accorto di me, perché è intento a mangiare qualche rimanenza di cibo che avrà preso dai rifiuti. Così ne approfitto e, dopo aver posizionato il secchio alto sotto la mensola, con un colpo veloce di scopa, lo faccio cadere all'interno del contenitore, sentendolo squittire dalla sorpresa. In seguito, corro verso la finestra più vicina che viene aperta dalla signora accanto a me e, girando il secchio sottosopra, lascio cadere la creatura ancora viva sul prato, che inizia a scappare via.
<<tu sei la mia salvatrice>> vengo richiamata dalla voce della donna, la quale si lascia cadere su una sedia, esausta.
Io inizio a ridere ripensando alla scena che ho appena vissuto, poi mi siedo accanto a lei su un'altra sedia e mi presento.
<<Io sono Beatris, la nuova Tata di Allison>>
<<oh... mi avevano detto che era stata assunta una nuova tata, ma non mi aspettavo una ragazza bella e giovane come te>> la sento dire sorpresa, alzando gli occhiali che aveva appesi al collo per scrutarmi attentamente. Ora che la sua figura mi è più chiara, riesco a vedere qualche ruga che affiora vicino ai suoi occhi scuri e sulla zona delle tempie.
<<io sono Isabelle, la cuoca-cameriera della casa, lavoro qui da più di 25 anni>> mi racconta, e mi rendo conto che lei era a lavorare per il signor Wonder già prima che io nascessi.
<<tu quanti anni hai?>> mi domanda.
<<Ventidue, tra un po' saranno ventitré>> le rispondo. A primo impatto la signora Isabelle mi sembra molto dolce ed alla mano, credo e spero di trovarmi molto bene con lei.
<<Oh ma allora sei giovanissima, pensa che io ho il triplo dei tuoi anni>> ridacchia tra sé e sé.
<<Sono contenta che tu sia qui>> sorride, prima di alzarsi dalla sedia sorreggendosi dai manici in legno.

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Lettere dalla Luna
أدب نسائيTROPE: enemies to lovers La vita di Kate viene stravolta completamente quando viene diagnosticata una grave malattia al padre, unico punto di riferimento della sua vita. Gli anni passano e lei è costretta a prendersi carico di Lui, della casa e dei...