Alla fine, la signora Wonder ha insistito affinché indossassi un paio di decolté neri ai piedi, per valorizzare il suo magnifico tubino. Le scarpe mi calzano leggermente strette, in quanto lei porta mezzo numero in meno di me, ma, nonostante ciò, ho deciso di indossarle comunque, perché le mie di scarpe sotto questo abito, sono veramente inguardabili. Scendo lentamente i gradini della scalinata principale, appoggiandomi goffamente al corrimano, per tentare di non ruzzolare giù dai gradini. Così, mi concentro su ogni singolo passo, con lo sguardo fisso verso il basso. Solo quando arrivo agli ultimi due scalini, i miei occhi tornano proiettati davanti a me, cogliendo in flagrante quelli di Alex su di me, sembra quasi incantato sulla mia sagoma impacciata. Mi ha vista camminare vertiginosamente su questi tacchi in modo tutt'altro che attraente... direi che è perfetto.Per un attimo rimango immobile a guardarlo, notando il suo look elegante totalmente nero, valorizzato dall'immancabile orologio argentato, più splendente che mai. Questi attimi di connessione tra di noi sono interrotti proprio da lui, il quale, dopo essersi schiarito la voce e aver distolto lo sguardo dal mio, ha esclamato un <<Sbrighiamoci, odio fare tardi>> e dopo ciò ha recuperato la mia giacca di pelle lanciandomela addosso.
Lo so Alex, l'avevo già capito...
<<Sempre gentile>> lo prendo in giro, indossando l'oggetto che ho appena afferrato al volo. Detto ciò, supero gli ultimi due gradini e lo seguo fuori dalla casa, verso la sua automobile bianca, la quale ovviamente non mi risulta affatto nuova. I miei piedi si stanno gradualmente abituando, per riuscire a camminarvi con più sicurezza
<<Allacciati la cintura, non voglio prendere una multa per colpa tua>> ordina, ed io gli do ascolto.
<<so cosa fare, è inutile che mi dai ordini caro>> gli rispondo a tono, mentre mi sistemo meglio sul sedile in pelle.
Partiamo, ed un'aria tesa inizia a rendermi leggermente imbarazzata , in quanto realizzo che questa è la prima volta che siamo soli in auto, penso che forse un po' di musica aiuterebbe parecchio.
<<Puoi accendere la radio?>> gli chiedo, voltandomi verso di lui, il quale è giustamente concentrato sulla strada che sta percorrendo. Poi, staccando una mano dal volante, si avvicina al pulsate grigio della radio e premendolo fa sì che le note di una canzone a me sconosciuta risuonino nell'abitacolo. Ogni sua mossa, è compiuta senza mai distogliere lo sguardo dalla strada, ed io mi ritrovo a seguire ogni suo spostamento.
Pensavo davvero che la musica avrebbe fatto vaporizzare quel velo di imbarazzo che ormai si stava insidiando in me, ma non è assolutamente stato così. Così, decido di azzardare una mossa, e cambiare stazione radio. Ripeto l'azione due volte, prima di udire la voce di Damiano dei Maneskin cantare, così mi fermo e ritraggo la mano.
Inizio a tenere il tempo della canzone sbattendo la punta del tacco a terra a ritmo e muovendo leggermente la testa da destra verso sinistra.
<<Davvero ti piacciono le loro canzoni?>> chiede Alex, senza girarsi verso di me.
<<Io li adoro!>> rispondo, forse un pochino troppo entusiasta.
<<gusti discutibili>> osa dire il ragazzo accanto a me, facendomi sgranare gli occhi, mentre di scatto mi volto con il busto nella sua direzione.
<<Non osare insultare i miei amori>> li difendo, puntandogli un dito contro.
<<Dico solo che le poche canzoni che ho sentito non mi sono piaciute, e poi sono diventati commerciali ormai>> continua a sostenere la sua tesi, alimentando solo di più la mia rabbia.
<<Immagino che le uniche canzoni che hai sentito siano state "Gossip" "Beggin" e "zitti e buoni">> lo prendo in giro. Ed ecco che finalmente decide di girarsi anch'esso per un secondo verso di me.

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Lettere dalla Luna
Chick-LitTROPE: enemies to lovers La vita di Kate viene stravolta completamente quando viene diagnosticata una grave malattia al padre, unico punto di riferimento della sua vita. Gli anni passano e lei è costretta a prendersi carico di Lui, della casa e dei...