CAPITOLO 5

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Sono rimasta in ospedale tutta la giornata senza però avere più notizie della situazione, i medici però, non mi consentono di rimanere anche per la notte, almeno non in questi primi giorni in cui papà ha le difese immunitarie troppo basse.

Per questo motivo pochi minuti fa sono rientrata a casa e, come c'era da aspettarsi, mi sento completamente vuota. Non devo preparare la cena da portare a papà, non posso andare a raccontargli cosa ho fatto durante la giornata, non devo preoccuparmi di fargli prendere le pillole serali. 

Nel mio cuore si è aperta una voragine, che lo ha squarciato e lo sta distruggendo.

Beatris mi aveva chiesto se volessi compagnia per la notte, ma le ho spiegato che non ho voglia di stare con nessuno, non ho voglia di parlare, dire come mi sento o, peggio ancora, essere compatita.

Ora, qui seduta sul divano, fisso per qualche attimo la tv spenta dinanzi a me cercando un modo per guadagnare quei soldi al più presto. Il flusso di pensieri viene interrotto dal rumore stridulo del campanello. Mi alzo controvoglia e mi dirigo lentamente verso la bianca porta d'ingresso, aprendola.

<<signorina Kate?>> chiede un uomo con un cartone della pizza in mano, mentre legge un foglietto bianco.

<<si>> rispondo alzando un sopracciglio confusa.

<<questa è per lei>> mi porge la pizza poggiandovi il bigliettino che stava precedentemente leggendo

L'afferro confusa ringraziandolo e la curiosità mi spinge a leggere immediatamente quel pezzo di carta:

so che non hai voglia di mangiare, ma alla pizza non si dice mai di no!

-per Kate da Bea

Lascio fuoriuscire una piccola risata sincera che mi scalda il cuore. Chiudo la porta e, dirigendomi al tavolo da pranzo, apro il cartone della pizza che mi inebria con il suo fantastico odore di sugo e mozzarella. Ed ecco un altro particolare tipico di Bea, la pizza è a forma di cuore.

Afferro il cellullare dalla tasca del jeans e velocemente scatto un selfie con la pizza per mandarla a mia cugina.

Beatris è quella sorella che non ho mai avuto, quell'amica che non ho mai trovato, quella persona che mi ricorda di sorridere, che mi ricorda che la vita nonostante tutto vale la pena di essere vissuta. Anche con una semplice pizza...

Invio la foto e mi accingo a scriverle un messaggio di ringraziamento:

"Sei la migliore, poi non ho avuto l'occasione di ringraziarti per la serata di ieri"

Ed ecco che la sua risposta non tarda ad arrivare:

"grazie a te di averci donato quel fantastico battibecco con Alex" il tutto accompagnato da due belle faccine sorridenti

Sorrido ancora una volta, mentre afferro una fetta di pizza e la porto alla bocca pronta a gustarmela.

"mi devi ancora spiegare perché sembravi già conoscere quel posto, e anche il motivo per cui Jake ti ha chiamata LA MIA RAGAZZA" invio il messaggio aspettandomi una sua risposta che però questa volta non arriva.

Poggio il cellulare sul tavolo e mi alzo per andare a prendere l'acqua nel frigorifero ma una volta aperto, mi accorgo che è decisamente ora di andare a fare la spesa, dato che all'interno c'è solo una bottiglia d'acqua, una confezione di latte e due fettine di carne.

Afferro l'acqua sbuffando e ritorno al tavolo per mangiare la mia pizza, beandomi di altri dieci minuti di tranquillità... se così possiamo chiamarla.

Il cellulare vibra e sono pronta a leggere il messaggio di mia cugina, proprio per vedere cosa si inventerà questa volta.

"emmm facciamo che ne parliamo domani mattina davanti ad un buon cappuccino al The Roses"

Lettere dalla LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora