Pink
"Niall perfavoreeeeeeeee?" Mi lamentai rumorosamente, aggrappandomi alla sua maglietta e guardandolo con gli occhi da cucciolo. "No Louis, per la dannatissima ultima volta, non farò il cassiere al posto tuo. È il tuo turno e oggi sono il barista. Adesso entriamo, prima che Liam si arrabbi con noi per il ritardo" sbuffò e misi il broncio prima di roteare gli occhi e masticare la mia gomma, cosa che faccio di solito quando sono arrabbiato con lui. "Bene. Comunque" mormorai ed entrai a passo svelto dopo che ebbe aperto la porta. Per prima cosa mi diressi verso il bagno e chiusi a chiave la porta prima di sfilarmi la maglietta rosa con il colletto e la gonna rosa per cambiarmi con la mia orrenda uniforme nera di Starbucks.
Ho cercato di scolorire la maglietta con la candeggina per tingerla di rosa ma noooo, Niall doveva proprio cogliermi in flagrante sulla scena. Bello. Piegai ordinatamente i vestiti nella borsa e mi avvicinai allo specchio per riapplicare il lucidalabbra e il mascara. "Bello come sempre" Sorrisi e afferrai la mia borsa prima di uscire e appenderla al gancio dietro la cassa. Niall stava già lavando le forniture mentre io mi posizionai alla cassa. "Domenica. Un altro giorno noioso per Starbucks a Londra." Sospirò teatralmente e io canticchiai in risposta. "Sei ancora arrabbiato con me?" Lui ridacchiò e feci spallucce mentre contavo i soldi nella cassa, giusto per sembrare produttivo. "Louis, il mio rosa Louis, il mio amabile pastel aesthetic, il mio bubblegum bum, il mio cerbiatto dagli occhi blu" cantilenò con voce smielata mentre avvolgeva da dietro le braccia intorno alla mia vita.
"Niall" ridacchiai, arrossendo e coprendo il viso con le mani. "Lo sapevo che non potevi essere arrabbiato con meeeeee" cantò e io sospirai sconfitto mentre risistemavo i soldi. "Non ci riesco davvero" moromorai e gli tirai una gomitata quando sentii il suono della campanella. "Buh ciao" sorrise e mi diede una pacca sulla spalla prima di allontanarsi verso le forniture.
Mi lisciai il grembiule e aggiustai il cappello prima di guardare chi ci fosse davanti alla cassa. "Ciao, benvenuto da Starbucks come posso aiutarti?" Dissi la mia battuta e mi aggrappai al bancone, perchè il ragazzo davanti a me era maledettamente sexy e fottutamente intimidatorio. Le sue braccia erano ricoperte da una grande quantità di inchiostro, aveva un piercing al sopracciglio e, sotto il labbro inferiore, snake bites credo?, i suoi ricci erano arruffati, aveva delle bande di metallo intorno alle dita e un forte odore di dopobarba si insinuava nelle mie narici. "Santa merda," soffiai senza accorgermene e mi coprii subito la bocca con le mani. "Scusami?" Lui sollevò un sopracciglio e quasi caddi a terra. La sua voce era così bassa e roca che non sarei sorpreso se avessi dato di matto. "V-volevo dire...hai già ordinato?" Gi sorrisi dietro le mie guance rosse. "Prenderò solo un frappè Java Chips grazie," canticchiò e mi aggrappai più forte al bancone prima che potessi fare qualsiasi cosa al ragazzo tatuato. "C-che misura?" Mi leccai il lucidalabbra alla cigliegia e deglutii. "Grande," lui annuì e annuii anche io prima di digitare il suo ordine. "Sono cinque e venti," dissi, lui mi porse una banconota da dieci e la riposi nella cassa prima di dargli il resto. "Puoi aspettare laggiù," sorrisi debolmente e lui annuì prima di allontanarsi. "Gesù Cristo," soffiai e mi accasciai letteralmente al suolo. "Stai bene amico?" Niall rise dietro al suono dei macchinari. Scossi la testa e le mie piccole mani.
"Non lo so nemmeno più," sospirai prima di rialzarmi lentamente dato che Niall aveva quasi finito di preparare il frappè del ragazzo tatuato. Spinse il bicchiere 'grande' sul bancone e chiamò l'ordine del ragazzo, e dio vieti quegli occhi verdi per avermi guardato. (lo so non ha senso ma non ho trovato una traduzione migliore)
Arrossii e gi feci un timido cenno con la mano, le sue labbra che si piegavano in un sorrisetto prima di camminare verso il bancone con il suo drink in una mano, che sembrava più un 'tall' nella sua mano grande.(Questa frase non aveva senso, letteralmente: perchè non mi metti una dannata cannuccia su per il culo.)
"Ciao babe," lui ridacchiò e volli morire all'istante. "C-ciao," cercai di rispondere. Sparatemi. "Non mi hai detto il tuo nome, tesoro," canticchiò, prendendo un sorso del suo drink. "L-Louis. Louis Tomlinson," dissi a bassa voce, giocherellando con le dita. "Io sono Harry. Spero di rivederti domani," ammiccò e uscì dal negozio a grandi falcate."Cosa è stato?" Niall rise appena il dio del sesso di tutti gli dei del sesso se ne andò. "Quello era Harry. È un altro dio del sesso nella mia lista. È perfino sopra Channing-fottuto-Tatum, Jamie-stronzo sexy-Dornan, Liam-sexy-Hemsworth e Adam-occhi a cuore-fottuto-Lavigne. Non comprendi il livello di sensualità in un solo corpo? Tipo santa merda sto per piangere," presi un respiro e coprii il mio viso rosso, sentendo le braccia di Niall circondarmi lentamente. "Solo lasciati andare, bubblegum," lui sospirò mentre mi accarezzava i capelli e la schiena.
"È così sexy," gracchiai nel suo collo. "Lo so, lo so," canticchiò e mi staccai da lui lentamente, asciugandomi gli occhi e sospirando profondamente.
"Posso fare il barista adesso?"
"No."
"Fanculo."
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50 Shades of Pink > Larry [traduzione italiana]
FanficLouis è la definizione di rosa. Si veste di rosa ogni giorno. Indossa maglioni rosa, jeans rosa, scarpe rosa, rossetto/lucidalabbra rosa, perfino gonne rosa. Ama sentirsi carino. Ama sentirsi femminile. Harry è la definizione di punk. Ha tatuaggi sp...