《Adorable》

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Quella nella foto è Alise
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Doppelgänger

"Oh merda," Sussultai, buttandomi subito giù dal letto una volta che ebbi realizzato che era molto più tardi dell'orario in cui mi sarei dovuta svegliare. Corsi da tutte le parti, afferrando capi di abbigliamento a caso dall'armadio e indossandoli velocemente. Non mi importava se sembrassi una merda o se avessi una faccia da cazzo, fintanto che vado a lavoro e guadagno dei soldi. "Dannazione," Sibilai mentre prendevo il telefono e gli altri oggetti essenziali, correndo fuori dalla mia stanza. "Di nuovo in ritardo?" Sentii Louis ridere dal divano mentre saltellavo per tutta la stanza, tentando di infilarmi le mie lacere converse bianche. "Oh stai zitto," Roteai gli occhi e lui rise solo più forte. "Ciao testa di cazzo," Lo salutai e uscii di casa, chiudendomi la porta alle spalle.

"Dannata sveglia che non suona mai in orario."

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"E guarda chi è in ritardo," Sogghignò Eleanor, e non ero nemmeno arrivata che già stavo imprecando contro di lei. "Puoi toglierti dalle palle," Scattai, passandomi una mano tra i capelli disordinati dopo aver indossato l'uniforme ed essermi resa in qualche modo presentabile per i clienti. "Bei vestiti, Lou!" Disse Ella passandomi di fianco con un sorriso. Inarcai un sopracciglio alla nuova dipendente, abbassando lo sguardo sul mio abbigliamento. Un crop top floreale rosa e degli skinny jeans sbiaditi strappati sulle cosce e sulle ginocchia.

"Grazie!" Risposi alla fine. Di solito gli outfit scelti all'ultimo minuto non hanno un bell'aspetto. Presi una pila di vestiti e un mucchio di grucce prima di correre su e giù per appendere i capi d'abbiglimento prima che il negozio diventasse gremito di gente, ondeggiando i fianchi mentre facevo tutto ciò. Iniziai a retrocedere lentamente mentre cercavo un posto vuoto sugli scaffali finchè non andai involontariamente a sbattere contro qualcuno, sentendo un urletto seguito da un tonfo. Oggi non è giornata.

"Oh merda! Mi dispiace tesoro," Sobbalzai dopo essermi voltata, sentendo le guance surriscaldarsi quando vidi che la ragazza di porcellana era sul pavimento con una smorfia sul viso. Era lei. Tra tutti i giorni lei decide di venire qui proprio in quello in cui non me la sento. Questo è uno di quei giorni in cui non mi sento Beyoncé. In cui non mi sento abbastanza.
"N-Non fa niente," Sfarfallò le palpebre, le guance arrossate e gli occhi blu scuro spalancati che mi scrutavano. "Lascia che ti aiuti," Dissi velocemente, porgendo la mano alla ragazza più piccola.

"Grazie," Ridacchiò piano, facendo scivolare la sua morbida mano nella mia più grande. Sorrisi dolcemente mentre l'aiutavo a sollevarsi, realizzando quanto fosse piccola paragonata a me. Dannazione è così carina anche da vicino e dannazione, sono pronta ad inginocchiarmi e a ringraziare gli dei onnipotenti per questa meraviglia che si trova a pochi centrimetri da me.
"Erm bene...S-Se hai bisogno di me sono dall'altro lato," Sorrisi un po'troppo ampiamente. La ragazza più piccola semplicemente annuì, facendo ondeggiare delicatamente con occhi scintillanti i capelli sulle sue guance morbide. "Grazie...D-Di nuovo," Squttì piano e sospirai con affetto, un sospiro appena percettibile per fortuna.

Annuii leggermente e mi diressi verso il lato opposto del negozio dove potevo ricompormi con dei respiri affannosi. Dovrei parlarle di più? Voglio dire...Io voglio conoscerla più approfonditamente, ma sono una merda totale nel parlare con le persone. Soprattutto se è qualcuno che mi piace veramente e di cui potrei innamorarmi. Questa piccola ragazza non ha la minima idea di ciò che mi fa provare. Mi rende agitata senza fare nient'altro che stare lì ed essere involontariamente la più carina tra le ragazze che conosco. Arrossii ai miei stessi pensieri e mi diedi uno schiaffo sulla fronte con un grugnito.

Posso praticamente sentire Louis ridacchiare tra sè e sè e parlare di quanti sembri cotta intorno a lei...e dannazione, tanto per iniziare non so nemmeno il suo nome il che rende questa situazione dieci volte peggiore di quanto non sia già. Okay, magari parlare e chiederle come si chiama non è così difficile come sembra, giusto? Almeno lo spero. Mi morsi il labbro e allungai leggermente il collo per guardare la ragazza più bassa, notando che non era molto lontana da me. Stava solo dando un'occhiata a dei vestiti, perciò avevo una piccola possibilità di iniziare una conversazione con lei. Sospirai profondamente e mi presi il mio tempo prima di camminare nella sua direzione.

Mi preparai mentalmente, emotivamente e fisicamente per questo momento che probabilmente durò solo pochi secondi. Una volta che le fui relativamente vicina, si accorse che stavo lì in piedi come una perfetta idiota. "Sì?" Squittì alzando lo sguardo su di me, un leggero rossore evidente sulle sue guance rotonde.
Sentii le mie stesse guance prendere colore a quanto fosse bella e mi insultai mentalmente. "Uhmm...Volevo solo cercare di conoscerti meglio se per te v-va bene," Balbettai, evitando accuratamente il contatto visivo con i suoi occhi da cerbiatto finchè non sentii un'adorabile risata fuoriuscire dalla sue labbra. "Non è poco professionale da parte tua?" Lei sorrise sfacciata e le lanciai un occhiataccia scherzosa, finalmente rilassandomi. È decisamente più facile di quello che avevo pensato.

"Hey, sarebbe sbagliato se io, Louise Wynters, volessi fare amicizia con questa bella cliente di cui non ho so il nome?" Chiesi con una punta di sfacciataggine, forse flirtando con lei utilizzando lo charme che avevo improvvisamente acquisito. Lei rise alla mia osservazione, gli occhi che si illuminavano e le labbra allargate in un ampio sorriso, emettendo quel suono tanto angelico che era la sua risata. "Allora?" Ridacchiai, aspettando che la sua risata si calmasse nonostante non volessi che smettesse. "Alise è il nome che non sapevi. Alise Keenan," Rispose lei, con le guance rosse come mele per le risate.

"E cosa c'è di così divertente nei miei flirt, Alise Keenan?" La presi in giro con un sorrisetto sulle labbra. Era il suo turno di diventare agitata, dondolandosi avanti e indietro sui talloni. Assolutamente adorabile. L'Adorabile Alise. "N-Non c'è niente di sbagliato..." Lei sorrise timidamente, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e rivelandone la punta rossa. Santa merda è diventata dieci volte più carina e non so per quanto possa ancora sopportarlo. "Ottimo," Sorrisi dolcemente e strinsi i pugni al modo in cui si mordicchiava il labbro inferiore. Alise si stava guardando intorno come se volesse dire qualcosa, ma non ne fosse del tutto convinta.

"A cosa pensi, tesoro?" Dissi, spezzando il silenzio che si era creato tra noi, risollevando il capo al suono della mia voce. "Cose," Borbottò teneramente, intrecciando le dita tra loro. Quante volte hi detto che è adorabile un un solo giorno? Troppe anche solo per essere contate. Inclinai la testa nella sua direzione una volta chee sue labbra si dischiusero e i suoi occhi si spalancarono un po'. Dannazione, sto già iniziando a notare tutti i suoi piccoli dettagli e abbiamo iniziato la conversazione solo cinque minuti fa. "Dai piccola," La incoraggiai con uno sguardo affettuoso, ridacchiando intenerita al modo in cui i suoi occhi brillarono e le sue guance presero colore.

Riuscii a sentire solo un borbottio indistinto, ma non afferrai ciò che stesse effettivamente dicendo. "Puoi ripetere?" Sollevai un sopracciglio, avanzando di due passi in modo che potessi sentire meglio. "M-Mi sono ricordata che ho perso qualcosa qua in giro," Squittì lei, la voce piuttosto bassa e quasi imbarazzata. "Sì? Che cosa hai perso, piccola?" Posso aiutarti a cercarla," Dissi gentilmente. Non volevo chiederle perchè fosse così imbarazzata di aver perso qualcosa. Cosa ci può essere di così imbarazzante?

"H-Ho perso il tuo numero!" Squittì, coprendosi immediatamente il viso con le sue mani piccole. Il mio numero? Ma non ho mai...

Oh.

Oh.

"Questo era il tuo tentativo di flirtare?" Risi affettuosamente, avvolgendo con attenzione le mie dita affusolate intorno ai suoi polsi e allontanandole le mani dal suo viso adorabile. "È così male?" Miagolò con gli occhi che brillavano perchè colpiti da un raggio di sole. "Oh no no no piccola, è il migliore che abbia mai sentito nella mia vita romantica," Ammisi con una risatina, facendo praticamente illuminare il suo viso con le mie parole d'incoraggiamento.

Ovviamente dopo il suo tentativo sdolcinato le diedi il mio numero.

È l'Adorabile Alise dopotutto.

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N/T
Prima di tutto, buon Natale!
Volevo anche ringraziarvi per le letture che continuano ad aumentare e non posso che esserne felice. Mi dispiace che ci metta sempre tantissimo ad aggiornare, ma traduco dal telefono perchè il computer è rotto -.-  quindi impiego sempre più del previsto. Comunque ora mi metto a lavoro per completare il secondo capitolo di 17black, sperando di riuscire a finirlo entro il 2015!
Ancora buon Natale a tutti xx

50 Shades of Pink > Larry [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora