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☆♡☆ Diana ♡☆♡
I miei proposti di concentrarmi esclusivamente sulla sfida sono andati a puttane.
Prorpio stamattina ho dovuto calmare TrigNo da uno sfogo che stava avendo per le chiamate a casa che da oggi in poi saranno controllate dalla produzione.
"Pietro ti devi dare una calmata!" dico appena vedo che sta prendendo a calci una bottiglietta.
"Diana non rompere i coglioni"
"Scusa?!" esclamo scioccata "Porca puttana. Sei proprio un ragazzino quando fai così. Hai 23 anni non 7!"
È stata la nostra prima litigata e non sto facendo altro che pensarci costantemente.
Si, Pietro ha ragione, non dovrebbero invadere la nostra privacy, ma deve migliorare i modi se no lo cacciano da un momento all'altro.
Le mie preoccupazioni si avverano in parte, infatti Rudy ed Anna ci convocano in studio per parlarci di quello che hanno sentito dire da TrigNo.
Per fortuna non viene eliminato, ma gli viene comunque sospesa la maglia e non potrà andare a lezione.
"Ma porca puttana" esclama TrigNo una volta tornati in casetta dirigendosi in giardino.
Decido di seguirlo e appena lo vedo mi siedo vicino a lui.
"Scusa" lo sento dire sottovoce.
"Pietro, io le accetto pure le tue scuse, ma devi capire che c'è un problema se non ti va bene nulla di quello che c'è qui dentro"
"Che cosa vuoi dire?"
"Non è facile...ma se ti trovi male forse...dovresti andartene" dico trattenendo le lacrime.
"Diana ma che stai dicendo?!"
"Io ho bisogno di te qui dentro, ma lo vedo nei tuoi occhi che non stai bene"
"Anche se fosse non posso mandare tutto a puttane in questo momento"
"Lo so, ma ragionaci. Non devi sentirti costretto a restare. Merda..." dico scacciando via le lacrime "È difficile dirtelo, perché in realtà io non voglio assolutamente che tu te ne vada. Poi c'è pure il rischio che io me ne vada, e se tu rimani da solo poi-" dico iniziando a straparlare.
"Didi, Didi, perfavore ascoltami" dice interrompendomi "Staremo bene, è solo un momento difficile e dobbiamo restare insieme per superarlo. Vieni qui" e detto ciò ci abbracciamo e, come sempre, troviamo rifugio nelle braccia dell'altro.
