-Signorina, chiedo scusa-.
Una voce sconosciuta rimbalzò nelle sterili pareti bianche di quella stanza d'ospedale. Asya sollevò la testa di scatto, rendendosi conto di essersi di nuovo addormentata sulla spalla di Tim; passò una mano sul viso e volse lo sguardo al dottore, che era appena entrato richiudendo con delicatezza la porta dietro alle sue spalle.
-Mi scusi, potremmo parlare in privato cinque minuti?-.
La ragazza annuì stancamente, e volse il suo sguardo a Tim; era ancora addormentato, il suo viso era estremamente rilassato. A causa dei pesanti farmaci che gli venivano somministrati per sopprimere il dolore, il suo sonno era abbastanza pesante da non essere disturbato dalla maggior parte dei rumori.
Asya sfiorò le sue dita mentre si alzava, poi seguì il medico lungo il corridoio.
L'uomo in camice bianco la condusse nello stesso ufficio della volta scorsa, e lì ad aspettarla vi era il medesimo medico con il quale aveva già approcciato.
-Salve, spero di non averla disturbata- le disse, allargando un amichevole sorriso.
-Che succede?- chiese lei sedendosi, mentre ancora si stropicciava gli occhi.
-Nulla, anzi. Volevo informarla che la ripresa del paziente è qualcosa di straordinario. Non avevo mai visto, in tutta la mia carriera, qualcuno che vincesse il coma come ha fatto lui-. Si interruppe, puntando i gomiti sulla scrivania sgombra. -Le dico la verità, non credevo che si sarebbe mai più svegliato-.
Asya tacque. Tutta quell'euforia le aveva fatto dimenticare ciò che era accaduto nel bosco, ma ora si rendeva conto che probabilmente il risveglio di Tim non era stato un semplice miracolo: era stato l'uomo alto, ad aiutarlo.
Certo, non poteva avere alcuna prova di questo, ma non poteva trattarsi di una semplice coicidenza.
-E pare che stia anche guarendo a ritmi inusuali- continuò il dottore -A questo punto le posso garantire che il suo ragazzo starà benissimo-.
-Non...non è il mio ragazzo- rispose lei balbettando, un pò imbarazzata.
-Oh, chiedo scusa- si corresse il medico. -Ci stiamo rivolgendo unicamente a lei perché non siamo riusciti in nessun modo a contattare i familiari di Timohty-.
L'uomo allungò una mano, che Asya strinse energicamente prima di salutare e dirigersi verso la porta.
Ciò che la turbava particolarmente adesso, era il fatto che non poteva sapere cosa sarebbe accaduto. Insomma, quella specie di mostro aveva ascoltato la sua richiesta ed aveva salvato Tim, ma questo aveva avuto un prezzo oppure no?
La avrebbe cercata?
Avrebbe cercato lui?
Con aria pensierosa tornò nella stanza del ragazzo. Era sveglio, adesso, e la guardava immobile senza alcuna espressione sul volto.
-Ehi- esclamò lei, mettendosi a sedere nella solita sedia accanto al letto.
Tim sospirò ed alzò lo sguardo; i suoi occhi adesso erano più accesi, ma sembrava piuttosto pensieroso.
"Chissà se sta pensando alla stessa cosa" si chiese Asya, osservando il suo sguardo.
Forse sì. Lui doveva conoscere quella specie di mostro; e forse sapeva anche dare una risposta alle domande che adesso torturavano la mente della ragazza.
Se solo lei avesse avuto il coraggio di parlargliene...
La ragazza sospirò a sua volta, e spostò lo sguardo sulla maschera riposta sul comodino; chissà se lui l'aveva notata.
Pensò a lungo, e dovette raccogliere tutto il coraggio che aveva in corpo per decidersi a porre quella maledetta domanda.
La paura che Tim si sarebbe arrabbiato era molta, e quella di perderlo ancora più grande.
-Tim...- disse con un filo di voce, torturandosi le mani per scaricare il nervosismo. -Ho visto...quell'uomo alto-.
Non appena le sue orecchie udirono quella frase, il ragazzo si voltò di scatto, emettendo anche un gemito di dolore dovuto al movimento improvviso. -Che cosa?-.
Asya abbassò la testa. -Ti prego non arrabbiarti. Voglio soltanto capire...Che cosa c'entra lui con te?-.
Tim aggrottò la fronte e strinse le mandibole, assumendo un'espressione adirata. -Non devi intrometterti in questo, capito?! Non nominarlo mai più!-. Gridava, era tremendamente arrabbiato nonostante la sua debolezza.
Asya trattenne il fiato, delusa e spiazzata. Il solito comportamento di Tim era tornato a galla, ma adesso lei sapeva perché il ragazzo si comportava in quel modo.
Il suo collegamento con quell'essere sovrannaturale era ormai palese, e lui aveva da sempre cercato di allontanare tutti proprioa causa di questo.
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Masky - Hero
FanfictionWritten in 2015 _______ "Quel ragazzo era un eroe, la migliore persona che potesse mai avere la fortuna di incontrare. Che stupida a rendersene conto solo adesso". Asya è una ragazza di diciannove anni, che lavora in uno sciatto locale di periferia...