7 - La bestia del Canale

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La luna piena rifletteva la sua immagine sulle placide acque del Canale di San Giorgio.
Il motoscafo avanzava con un ronzio fastidioso tagliando l'acqua in due come un coltello.
Alex era pronto e concentrato. Si era equipaggiato al meglio ed era partito senza dire nulla alla sua famiglia. In verità non era nemmeno rientrato in casa. Aveva preso l'occorrente nel retro bottega del negozio del vecchio Walter. L'anziano commerciante gli aveva chiesto cosa dovesse fare e lui aveva risposto che doveva intraprendere una missione importante per salvare una vita.
Poi era partito che non erano nemmeno le nove del mattino ed ora si trovava lì, pronto a fare il suo dovere.
Una sola domanda gli ronzava nella testa: perché Madame Seline aveva menzionato il principio dello scambio equivalente?
Forse...forse perchè non era sufficiente eliminare la bestia per avere qualsiasi cosa avesse salvato Hill.
Si fermò e spense il motore. Si sporse dal bordo e raccolse un pò d'acqua come gli aveva suggerito la veggente.
Fece appena in tempo a tirarsi su che l'acqua vibrò potente e crudele.
Alex impugnò la sua scimitarra pronto a battersi contro la bestia che dimorava in quelle acque.
Il motoscafo barcollò pericolosamente e per poco non si ribaltò del tutto.
Il cacciatore mantenne un equilibrio invidiabile, poiché una persona qualsiasi sarebbe sicuramente caduta.
La creatura uscì fuori all'improvviso, schizzando verso l'alto come un razzo.
Alex la osservò rendendosi conto di non aver mai visto nulla del genere. Era un volatile, poteva dirlo poiché due grosse ali piumate battevano ritmicamente per tenerlo in aria. Il corpo era snello come quello di un serpente e la coda era quella di un pesce. La testa era quella di un rapace con tanto di becco appuntito e sguardo predatore. Due zampe aritigliate si ergevano fiere e pronte sul corpo liscio e squamato.
"Ma chi ha creato un tale abominio?" si domandò. La risposta poteva essere "i demoni" perché a loro piaceva fare esperimenti. Ma non era sicuro che ci fosse di mezzo la magia oscura. Forse era qualcosa che aveva a che fare con l'alchimia.
"Si!" Aveva capito. Quella creatura era una chimera, un esperimento volto a creare una nuova specie di animale.
"Bene...e io che pensavo di dover affrontare un Kraken o qualcosa di simile. Fatti avanti abominio, vieni ad assaggiare la mia lama."
Quasi come se l'avesse sentito, la creatura emise un gridò acuto e terrificante che avrebbe potuto sicuramente rotto qualche vetro o bicchiere se solo ce ne fossero stati.
Alex si tappò le orecchie e la creatura attaccò.
Si lanciò in picchiata e a pochi passi da lui, si girò per colpirlo con la coda.
Il cacciatore cadde a terra perdendo la presa sulla spada.
La chimera lo afferrò con le zampe e gli artigli affondarono nella carne, facendo gemere il povero Malik. Lo scagliò in acqua e si immerse portandolo a fondo.
Stordito,  Alexander, tentava di liberarsi ma era disarmato e la stretta della zampa era incredibilmente forte. Sentiva il fiato mancargli e sapeva che, se non avesse fatto in fretta, sarebbe morto miseramente. Continuò a provare e a provare ma sembrava tutto inutile.
La creatura nuotava veloce e stavano davvero arrivando in fondo.
"Non posso fallire!" gridò a sè stesso. Qualcosa scosse il suo corpo, qualcosa come una scarica elettrica, che allontanò la chimera.
Alex non sapeva cosa fosse successo ma ne approfittò per nuotare verso la superficie. Quando mise la testa fuori dall'acqua, respirò profondamente e nuotò fino al motoscafo. Una volta sopra raggiunse il resto del suo equipaggiamento e prese l'arco con le frecce. -Non mi portarai più a fondo, mostro!- gridò scagliando la prima freccia.
La chimera la evitò, ma non fu così fortunata con la seconda che si conficcò nell'ala destra. Emise di nuovo quell'urlo acuto e terrificante e, di nuovo, Alex si coprì le orecchie.
La bestia si sfilò la freccia dall'ala e la gettò in mare.
Fu così che il giovane cacciatore scoprì che poteva guarire da ogni ferita.
"Ma solo se riesce a togliersi la freccia, come ha appena fatto" gli fece notare una vocina interiore.
Sorrise e preparò due frecce sull'arco. Sapeva che una sarebbe andata a vuoto, ma la seconda...la seconda avrebbe messo fine allo scontro. Prese bene la mira, tendendo le braccia doloranti, quindi scagliò la prima freccia.
Come Alexander aveva previsto, la chimera deviò il colpo con la coda e, sempre come previsto, venne uccisa dal secondo.
La freccia si era conficcata in testa, trapassando il cervello.
Un ultimo grido e la chimera sprofondò nelle acque del canale.
Alex si accasciò, stanco e dolorante. Le ferite procurate da quegli artigli bruciavano e iniziava a sentirsi davvero molto debole.
-È l'effetto del veleno del Cobra Reale- disse una voce femminile.
Il giovane Malik si tirò su e batté le palpebre quando si ritrovò a fissare una donna che camminava a piedi nudi sul filo dell'acqua. Era bellissima, con la pelle chiara e i lunghi capelli bianchi. Gli occhi erano verdi come smeraldi e il corpo era vestito di un abito fatto di veli e perle.
-Sei...una...sirena...?- domandò, rauco. Deglutì per combattere la secchezza.
-Esatto. E tu, impavido cacciatore hai i minuti contati. Il veleno della mia chimera è fatale ma io sono la cura-
-Io...non posso morire- disse Alex, con affanno. -Devo...devo salvare...Hill...-
-Quanto e cosa sei disposto a dare per la vita del tuo confratello?- chiese la sirena, avvicinandosi.
-T-tutto...anche la...mia...vita...- rispose sincero, il ragazzo. La testa gli vorticò velocemente e cadde a terra, sentendo il cuore che rallentava i battiti.
-Molto bene. Hai superato la prova.- Dopo quelle parole, tutto divenne luminoso.
Alex chiuse gli occhi per non rimanere abbagliato. Sentì un paio di labbra fredde che toccavano le sue, poi il cuore che tornava a battere normale. Poi il buio.

The Hunter's Saga - Half an AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora