21 - Scontro sull'Orlo del Mondo

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2 Maggio, 2013
Sito di Stonenghe, Inghilterra.

Quando arrivarono sul posto, i lupi stavano già dando battaglia.
Ma non a Bronerox, come era sembrato in un primo momento.
Bensì ad una figura più minuta, ma terribilmente forte e veloce.
Alla luce della luna, Alex vide lunghi capelli sciolti, ondeggiare ad ogni movimento compiuto dalla figura.
-Alex...- bisbigliò Hill. Indicò dinanzi a sé e il moro vi guardò.
Bronerox.
Il demone era già entrato nel sito, lasciando dietro di sé una scia di cadaveri non indifferente.
Il principe arabo si sentì caricare dalla rabbia e strinse la mano sull'impugnatura della sua spada. -Muoviamoci.-
E scattò veloce, con Hill alle spalle.
Will e il resto del branco corsero in direzione dello scontro per dare man forte ai loro compagni.
-Bronerox!- urlò Alex balzando verso il nemico.
La lama d'argento si accese di una limpida luce bianca.
Il demone si voltò e si tirò indietro. Fu abbastanza veloce da evitare di essere ferito ma non da evitare di perdere il suo elmo.
Alex atterrò con agilità, mentre Hill caricava il nemico sul fianco sinistro.
Anche la sua spada era illuminata della stessa luce limpida di quella di Alexander.
Questa volta il Cacciatore di cuori non fu affatto svelto.
Hill menò un fendente contro l'armatura che si frantumò istantaneamente, roteò su sè stesso e disegnò una scia luminosa sul corpo di pietra del suo nemico.
Bronerox gemette di dolore per quella ferita che brillava sul suo fianco.
I due cacciatori ne approfittarono colpendo ai gambali per poi spingerlo via con un calcio ben assestato, alla bocca dello stomaco.
Il demone urtò contro un dolmen, e cadde a terra.
-È la tua fine, Bronerox- esordì Alexander. Era furioso, i suoi occhi ardevano.
E Hill non era da meno. -Ti impediremo di portare a termine la tua missione e vendicheremo tutti gli angeli che hai ucciso.-
Silenzio.
Poi una risata.
Dapprima bassa.
Poi sempre più alta, più gutturale...più maligna.
-Voi...poveri...schiocchi...mocciosi...- Bronerox si tirò su con una certa fatica. -...credete davvero che basti questo per fermarmi? Una misera ferita al fianco e qualche calcio? Perché in tal caso, mi duole informarvi che ci vuole ben altro per uccidemi.-
In seguito a quelle parole, il Cacciatore di cuori battè un piede a terra, rilasciando una potente onda'urto che travolse i ragazzi facendoli volare fuori dal sito.
Ruzzolarono sull'erba perdendo la presa sulla propria arma.
Bronerox rise, poi lanciò un incantesimo per impedire a chiunque di entrare.
-Ed ora...iniziamo il rituale.-

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"Svegliati! Svegliati, Alexander! Il rito è quasi completo!"
Alex aprì gli occhi e battè le palpebre. Al suo fianco, Hill si stava riprendendo lentamente.
-Hill! Stai bene?- domandò Alex, tirandosi su. Aveva diversi graffi sul viso e perdeva sangue. Aveva una spalla lussata ma non si sarebbe arreso.
-Si...ahi...- Ad Hill invece faceva male una gamba.
-Ce la fai a stare in piedi?- fu la nuova domanda del ragazzo arabo.
-Si...e anche se mi facesse più male non sono intenzionato ad arrendermi. Dobbiamo fermarlo- rispose il ragazzo castano.
-Okay, muoviamoci.-
E mentre raggiungevano il sito, i lupi continuavano ad affrontare la ragazza misteriosa che sembrava non risentire della stanchezza fisica e nemmeno delle ferite che subiva.
Ignorarono lo scontro, concentrati solo sul loro obiettivo.
Provarono ad entrare ma la magia li respinse, mandandoli al tappeto.
-Ha messo una barriera...- constatò Hill.
-Ma noi dobbiamo entrare. Hai una soluzione?- chiese Alexander.
-No...-
"Io si. Ascoltatemi e fate quello che vi dirò. Ne va della salvezza del vostro mondo."
Entrambi annuirono, rimettendosi nuovamente in piedi.
Casaandra ordinò loro di prendersi per mano e di lasciare che il loro cuore battesse all'unisono, mentre il potere confluiva nella stretta di mano.
Loro lo fecero e quando il potere iniziò a confluire, essi vennero avvolti da una luce dorata.
"Ecco, così bravi! "
La luce divenne sempre più intensa, tanto da attirare l'attenzione del nemico.
Bronerox si voltò, distraendosi. Sbagliò a tracciare un simbolo ma non se ne rese conto.
La luce divenne forte come quella del sole, poi esplose e al posto dei due cacciatori c'era qualcun altro.
Era alto, in una splendida armatura color oro, le ali spiegate e due luminose spade in mano.
-Ma...ma...tu non sei...Cassandra...- mormorò il demone, allibito.
-Cassandra vive in me, ma il mio nome è Haurum, l'Angelo della Vendetta. E tu, abominio, stai per cadere sotto la luce del bene.-
In seguito a quelle parole, l'angelo alzò una spada e la fece scontrare con la barriera.
Quest'ultima si frantumò come vetro e l'incantesimo svanì.
-No...non mi fermerai!- urlò Bronerox. Falce alla mano, si scagliò contro l'angelo.
Le armi cozzarono e, senza troppa fatica, il guerriero dorato ferì il suo nemico allo stomaco usando la spada libera.
Ad ogni colpo, Bronerox sentiva si perdere le sue forze.
La spada dorata che si era scontrata con la sua arma, ne stava risucchiando via tutte le energie.
-No...non puoi...non puoi vincere...-
L'angelo lo respinse e lo scagliò contro un dolmen, che si crepò fino a sbriciolarsi.
-Sei tu quello che non può vincere, mostro!- tuonò Haurum. -Questa terra non sarà mai tua! Il tuo posto è l'Oblio!-
Il Cacciatore di cuori si rimise in piedi. -Ne sei certo, angelo? Adesso vedremo cosa farai quando arriveranno demoni da ogni altra dimensione!- E premette una mano lì, dove aveva tracciato i simboli del rituale.
I disegni si illuminarono e la terra iniziò a tremare.
Bronerox rise per essere riuscito nel suo intento. -Sei spacciato, angelo! Tu e tutti i cacciatori sarete sterminati!-
Si sarebbe dovuto aprire un varco nel cielo e una marea di demoni si sarebbe dovuta riversare sulla terra.
Invece fu la terra stessa a spaccarsi e un grosso uragano ad uscirne.
Fu un attimo: il demone e l'angelo vennero risucchiati nel vortice scomparendo da quel sito.
Poi l'uragano si placò e la terra si chiuse tornando al suo stato normale, come se non fosse mai accaduto nulla.

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Mentre Alex ed Hill si battevano contro il demone nelle sembianze dell'angelo Haurum, Will aveva guidato il suo branco contro quella ragazza che aveva ucciso alcuni dei loro compagni.
Ma con i suoi Beta vicino, Will diede sfogò ai suoi poteri di Alfa e uccise la ragazza.
E lo fece appena in tempo per vedere il grosso uragano che risucchiava il demone e l'angelo, portandoli via con sé, per poi richiudersi.
Al ritorno della quiete, il giovane Alfa si guardò attorno notando così, l'assenza di Alex e Hill.
E in un attimo capì. Erano stati trascinati via dall'uragano.
Si sedette e alzò la testa, ululando alla luna piena.
Il suo branco lo imitò percependo il suo dolore.
"Non dimenticherò il vostro sacrificio, amici miei."

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7 Maggio, 2013
Dublino, Irlanda.

Il cimitero dell'Ordine delle Lame Bianche era gremito di confratelli e consorelle.
Ed ognuno di loro piangeva mentre il Sommo Sacerdote, recitava i versi che si dedicano ai morti.
Perché così erano stati considerati Alex e Hill: morti.
Will e Karin erano andati lì, nella sede dell'Ordine e avevano raccontato tutto.
Poi il Sommo Sacerdote aveva informato le famiglie e organizzato il funerale.
Qualcuno aveva pensato che, anche in quel caso, le due famiglie avrebbero litigato.
Invece no.
Il Sommo Sacerdote aveva raccontato come erano andate le cose, spiegando che i due ragazzi si erano battuti insieme mantenendo fede al giuramento che avevano prestato. -Dovete smetterla di odiarvi. I vostri figli sono andati oltre la faida e sono diventati amici. In memoria del sacrificio che hanno compiuto dovreste provare a fare lo stesso- aveva concluso l'uomo.
E così era stato.
La faida tra i Malik e i Carter era finita e le due famiglie avevano pianto insieme la scomparsa dei loro amati figli.

N/A:
Eccoci alla fine di questa avventura.
Con molta probabilità nessuno se lo sarebbe aspettato xdxdxdxd...
Ma tranquilli...premetto che lavorerò al sequel appena possibile.
Intanto ringrazio ancora una volta e vi saluto.
Ciaooooooooo!!! :-D:-D:-D:-D:-D

The Hunter's Saga - Half an AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora