10 - Forza nascosta

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Alex correva a perdifiato, spada alla mano e pronto a combattere. -Demone!- ringhiò.
Bronerox lo guardò e sorrise, crudele. Nella sua mano comparve la grossa falce nera e, con uno scatto fulmineo si lanciò contro il cacciatore. La forza con cui travolse il ragazzo fu devastante e il giovane Malik venne scagliato a terra.
L'impatto fu devastante ed Alex perse la presa sulla spada.
-Questa volta non ti è andata bene, moscerino- disse Bronerox, puntadogli la falce alla gola. -Adesso ti ammazzo così la smetterai di intrometterti, piccolo bastardo.-
In seguito a quelle parole, si udirono due sibili fendere l'aria e due frecce colpirono l'armatura del demone.
Bronerox sollevò appena gli occhi per vedere un cacciatore che incocca altre due frecce. -Fai sul serio stupido principe?- chiese. Poi alzò la falce e menò un fendente che rilasciò un'onda di energia oscura che investì in pieno il cacciatore.
Alex ne approfittò per rotolare via dal raggio d'azione del suo nemico e riprendere possesso della spada. Ritrovato l'equilibrio, si preparò a combattere. Caricó contro il nemico, saltò e colpì dall'alto.
Ma il Cacciatore di cuori si rivelò pronto. Si voltò e mosse la falce per parare il colpo e spingerlo indietro.
Alex atterrò con agilità e ripartì all'attacco mentre Hill arrivava a dargli man forte.
Nel vederlo, Bronerox sorrise. -Ecco la mia preda- disse, passandosi la lingua sulle labbra violacee. E ignorò il giovane Malik per concentrarsi sull'altro cacciatore, come una falena attratta da una fiamma o da una luce.
Il moro non capiva per quale motivo, quel demone fosse tanto interessato ad Hill, ma non perse tempo a farsi domande. Doveva affiancare il suo amico in quello scontro.
Il demone partì all'attacco, con la falce che veniva avvolta da un cupo fuoco nero.
Hill, questa volta armato di uno spadone, s preparò a riceverlo senza la minima paura. Il ricordo della ferita che lo aveva quasi ucciso, lo caricava di rabbia.
Le due armi cozzarono ed Hill notò immediatamente che il suo avversario era ancora più forte di quanto già non fosse durante il loro primo scontro.
Bronerox faceva pressione usando nemmeno un millesimo della sua forza e avrebbe sottomesso il giovane cacciatore se quest'ultimo non avesse avuto un aiuto.
Alex si lanciò contro il demone ed entrambi finirono a terra, rotolando sulla distesa verde che affiancava il viale di Villa Montoya.
-Alex!- gridò Hill, correndo verso di loro.
Il giovane Malik era ancora attaccato al demone. Senza la spada, colpiva a suon di pugni il viso di pietra, infischiandosene del dolore che sentiva. Ma quell'offensiva non durò molto.
Bronerox lo spinse via, facendolo volare distante da lui.
Per la seconda volta Alex cadde sulla schiena, provando un dolore terribile.
-Alex!- Hill lo aveva raggiunto. -Alex, rispondi! Stai bene?-
Era una domanda stupida, ma la sola che si facesse in situazioni come quella.
Il ragazzo arabo era senza fiato per aver urtato con la schiena, ma oltre al dolore non era ferito.
-Devi alzarti, amico. Quel mostro è ancora in piedi- lo informò il giovane Carter.
E Alex si rialzò, grazie anche al sostegno di Hill.
Ma quando i loro corpi "entrarono in contatto", entrambi provarono di nuovo quella strana sensazione di forza e di calore. Di nuovo la percepirono ardere nei loro cuori e, non sapendo come, si sentirono carichi di energia.
Quell'ondata di energia travolse anche Bronerox, il quale si leccó le labbra al pensiero che, a breve, si sarebbe impossessato di quel cuore d'Angelo.
La sua falce avvampó di un crudele fuoco nero con riflessi violacei, attirando l'attenzione dei due giovani. Non erano pronti a riceverlo: doveva approfittarne. Scagliò un'onda d'urto fiammeggiante, e i due cacciatori non furono abbastanza veloci da spostarsi, troppo storditi da quella sensazione nel cuore.
Volarono a terra cadendo in malo modo, ma si rialzarono subito.
Alex notò la spada che aveva brandito prima e la raccolse, pronto a combattere.
Hill, al suo fianco, non era da meno. -Sei pronto?- gli chiese.
-Prontissimo. Facciamo fuori questa feccia- ringhiò, l'arabo in risposta.
E come se fossero una sola persona, scattarono verso il nemico, armi salde in mano. Attaccarono frontalmente e il demone li bloccò, ignaro di ciò che sarebbe accaduto. Iniziò a fare pressione per schiacciarli ma si rese conto che non era facile. Anzi...erano loro che stavano facendo pressione.
Insieme, i due cacciatori stavano tenendo testa al demone, sentendo i loro cuori battere all'impazzata. Avvertivano una potente scarica di energia che li attraversava da cima a fondo ed era incredibile e piacevole.
Arrabbiato, Bronerox, intensificò la fiamma della sua falce e il calore divenne quasi insopportabile.
Ma i due amici non sembravano volersi arrendere e risposero con l'incantesimo "Luminaris". Le due lame si accesero di un'intensa luce abbagliante, luce che divampò trasformandosi in fuoco celeste.
Quella fu una vera sorpresa per Bronerox, che aveva capito una cosa importante. Ma quello era il momento meno opportuno per distrarsi.
Infatti ne pagò le conseguenze.
-Tine naofa!- gridarono entrambi, all'unisono.
Il fuoco celeste avvampò tantissimo, fino a sovrastare a divorare il fuoco demoniaco della falce.
I due ragazzi spinsero via il nemico.
Alex lo disarmò.
Hill menò un fendente che spaccò la placca frontale della nuova armatura.
Insieme colpirono con un fendente diagonale e un calcio all'addome talmente forte da far piegare anche quel corpo di pietra.
Bronerox si ritrovò al tappeto, i due cacciatori che lo sovrastavano con sguardo omicida. Doveva ritirarsi. Immediatamente! -Me la pagherete cara, bastardi- Poi scomparve.
Allora le spade smisero di bruciare e i due ragazzi si scambiarono un sorriso di soddisfazione. Poi crollarono e tutto fu buio.

The Hunter's Saga - Half an AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora