CAPITOLO 13

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Io: Ma non disturbarti neppure. Non ho bisogno di una famiglia.

Jeff: Hey, tutti hanno bisogno di una famiglia

Io: ma non io.

Jeff: e vabeh io te la regalo.

Gli alberi neri si ergevano alti attorno a noi. Il cielo cominciava a coprirsi di nubi, sarebbe piovuto da un momento all'altro. Che poi tra poco piove. Quindi dobbiamo andare da qualche parte mi disse. E non potevo dargli torto.
Eravamo ancora mano nella mano, ma non gli dissi nulla. Avrei voluto rimanere incollata a lui per sempre.
Ci avvicinammo a quella casa.

Era una casa diroccata bianca e alta, dalle finestre rotte e le tegole penzolanti. Jeff aprì la porta con un calcio, quasi la sfondò e io risi come un'imbecille alla faccia che fece. Cosi lui cominciò a farmi il solletico ancora prima di entrare e mi fece morire. In pratica entrammo in casa strisciando, uno che faceva il solletico all'altra e vice versa. Poi notai che sul divano c'erano altre quattro persone, guardai bene e non potei credere ai miei occhi. Erano Ben Drowned, Ticci Toby, Laughing Jack e Eyeless Jack. Mi alzai in piedi, smisi di ridere e mi avvicinai a loro per capire se ci vedevo bene. E si, erano proprio loro. E dietro di me Jeff disse Ecco la tua nuova famiglia! E mi abbracciò.

Io non potevo credere ai miei occhi. I miei idoli erano ora la mia famiglia.

Ej: Hey come ti chiami? E soprattutto, che ci fai qui?
Io: ahaha salve io sono Emy
Jeff: la mia ragazza
Ej: aaaahhh capisco *pervyface*

Sbiancai a quella affermazione. La sua ragazza? Mi voltai e lo guardai in cerca di risposte, poi lui si avvicinò al mio viso e mi baciò. Poi mi sussurrò un Ti amo e io andai matta. E naturalmente doveva esserci qualcuno che faceva il cretino -.-

Ben: WOOOOOOOOO
Io: ehm ahahahah *-ti uccido se non taci-*

Lj mi disse che sarei potuta rimanere anche per sempre in quanto Prima vera fidanzata di Jeff. Non avevo ancora fatto caso a quanto fosse bella la casa. Al piano di sotto salotto e cucina.
Il salotto aveva le pareti bianche e al centro della stanza un divano bianco in pelle, su un mobile nero sotto alla finestra la tv, e un tappeto nero in mezzo. La cucina era bianca con un tavolo nero nel mezzo. Il corridoio lungo e bianco portava alle cantine e all'entrata si poteva trovare un mobiletto nero pieno di cianfrusaglie e armi. A destra si trovavano le scale per andare alle stanze. Le scale erano nere e perfette. Non avresti mai detto che dentro quella casa a pezzi si sarebbe trovato un ordine cosi. E nonostante la casa fosse abitata da soli maschi era molto ordinata. Mi dissero che avrei potuto dormire nella stanza con Jeff dal momento che stavamo insieme. E accettai volentieri.
La mia nuova famiglia? Credevo che non mi sarebbe servita. Credevo che non mi sarebbe piaciuta. Invece era la famiglia migliore che si potesse avere.

Il temporale cominciò a impazzare.

ChangingLife≈L'incontro con Jeff the KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora