Capitolo 18

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Avrei voluto continuare, mi spiace. Ho dovuto eliminare Wattpad, ho un telefono che purtroppo non possiede una memoria formidabile. In ogni caso, sono tornata per continuare quella che, in fondo, è una storia totalmente a caso.

La mattinata a scuola passa lentamente, tra interrogazioni e voci stridule, quelle appartenenti alle professoresse perennemente sclerate che non riescono affatto a tenere a bada i loro studenti, nonché i miei compagni di classe. Quando essa finisce, la felicità prende il sopravvento poiché ho la consapevolezza di avere, di nuovo, il pomeriggio libero. Decido quindi di tornare a casa con la mia migliore amica Alicia, soprattutto perché, ancora, non mi ha detto chi diamine sia il ragazzo meraviglioso che ha conosciuto.

Non appena la incrocio fuori da scuola, comincio con la mia raffica di domande, scoprendo che il tale si chiama Richard e che, i suoi occhi color ghiaccio, sono la cosa più magnetica esistente al mondo, così come la sua pelle qualcosa di immensamente candido. Questa semplice descrizione, mi fa tornare alla mente una valanga di ricordi, ma decido in ogni caso di lasciare perdere; non è esattamente il momento giusto per deprimersi inutilmente. Mi dice che vuole farmelo conoscere, che l'ha incontrato per scuola per qualche strano motivo e che è proprio per questo che ora sa come si chiama. 

Alzo le spalle, comunque felice per lei; mi accompagna fino a casa, per poi dirigersi verso la sua. Mi preparo qualcosa di veloce e semplice, mangio e poi esco di casa, poiché ho un grande bisogno di parlare con Cody. Durante le vacanze, passavo intere giornate nel suo bar a chiacchierare con lui e con i vari clienti e non voglio che tutto ciò svanisca semplicemente a causa della scuola.
Rendere felici gli altri facendogli compagnia mi rallegra e rallegra anche Cody, e proprio grazie a me il suo bar ha tanti clienti, anche se i soliti ogni giorno. 

Mi tolgo la mia uniforme scolastica, indossando qualcosa di più comodo, per poi mettere in tasca le chiavi e il cellulare ed uscire di nuovo di casa.
Dopo soli cinque minuti di cammino, cominciano già le seccature.

Mi ritrovo addosso qualcuno; stavo controllando il telefono e non stavo tenendo d'occhio la strada, mi giustifico io senza alzare lo sguardo dal cellulare, ma la persona la quale ho scontrato non dice nulla. Mi scuso velocemente, ancora senza guardarlo, per poi girargli intorno e allontanarmi, ma sento qualcuno afferrarmi per un braccio e bloccarmi ed è in quel momento che finalmente mi giro. E riconosco quella persona. 

"Jeff?! Che ci fai qui? Lasciami e vattene" dico irritata, liberandomi dalla sua presa con uno strattone. In fondo non era stata colpa sua il casino che era successo quel giorno, bensì colpa mia, ma non accettavo il fatto che mi avesse trattata in quel modo invece di aiutarmi, forse solo perché dannatamente spaventato dalla situazione. Insomma, lui era, ed è ancora adesso, un killer! Non dovrebbe avere paura di nulla... 

Scuoto leggermente la testa, fissandolo mentre questo non dice una parola; si comporta in modo strano, troppo strano, e mi dà fastidio. Spengo quindi il telefono, infilandomelo in tasca e girandomi, per andarmene. Questa volta non fa nulla per fermarmi, ma sento il suo sguardo gelato picchiettarmi la schiena; non ho comunque intenzione di girarmi in sua direzione, io sono diretta verso il bar del mio ragazzo e non ho davvero poi così tanto tempo da perdere con lui.

Dopo una decina di minuti, mi ritrovo fuori dal bar di Cody. Entro nel locale, saluto il mio ragazzo con un bar, prendo un cappuccino e, come sempre, chiacchiero un po' con chi mi capita, finché non vengo presa da dei strani giramenti.

Mi scuso con l'anziano con il quale stavo chiacchierando, dirigendomi verso il bagno; non mi succedeva una cosa del genere da quel giorno, il giorno in cui decisi di dimenticarmi di Jeffrey Woods: una velocissima sequenza di immagini confuse e surreali attraversano la mia vista, così come pensieri e voci improbabili si confondono nella mia mente, sento di poter urlare da un momento all'altro.

"Uccidilo, uccidilo, uccidilo, uccidilo, uccidilo, uccidilo, uccidilo, uccidilo."

Mi porto le mani alle tempie cercando di ragionare e di calmare quelle dannatissime e insopportabili voci. Mi sono costruita una vita perfetta dopo quegli avvenimenti, non voglio che delle stupidissime voci nella mia mente mi facciano ritornare una pazza del cavolo, non voglio rovinare tutto di nuovo. Io non uccido nessuno!

Esco velocemente dal bagno, scusandomi con Cody che insiste a sapere cosa non vada, uscendo dal bar dicendogli semplicemente di avere un mal di testa insopportabile, cosa parzialmente vera. Mi dirigo quindi velocemente a casa e, una volta aperta la porta, trovo qualcuno, dalla chioma nera come carbone, seduto sul mio divano a guardare la mia tv tranquillo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 04, 2016 ⏰

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ChangingLife≈L'incontro con Jeff the KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora